Mal di Montagna-Quindici storie di passione

Autore: Enrico Camanni
Titolo: Mal di Montagna
Sottotitolo: 15 storie di passione.
Pagine 144 in brossura
Collana: Alpinismi
CAI Edizioni
Anno: 2025
Prezzo di copertina € 16.00
ISBN 978-88-7982-157-5
Cosa può fare un amante della montagna se non condividere? In questo testo l’autore mette tutta la sua sensibilità nel raccontare la storia di quindici “amanti della montagna”. Per qualcuno di loro scalare è quasi una malattia ma per la maggior parte direi che è la ricerca di pace e serenità. Camanni parte dalla sua esperienza personale. Con un gruppetto di coetanei adolescenti vestiti tutti alla montanara scopre nelle Alpi Graie “i Becchi della Tribolazione” immersi nella nebbia, appaiono scogli scuri imprigionati dal gelo” Questa affermazione porta subito il lettore a interpretare la montagna un complesso unicum con tutto il pianeta.
Salire, guardare dall’alto, vedere oltre. Fanno riflettere le quindici storie di uomini e donne che hanno fatto della montagna la loro vita. Anche il lettore/camminatore, non scalatore, si chiede: “perché”? Nove di questi protagonisti lasciano la loro vita lassù più o meno consapevoli di quel rischio che comunque si sono assunti quando hanno preso corda e moschettoni per salire. Ma il rischio in montagna fa parte del piacere, della curiosità, della sfida. Citiamo solo Ezio Mentegazzi che amava la natura della Valsesia tra valloni scomodi con cime poco conosciute raggiunte in compagnia o da solo. Ha realizzato un catalogo dei migliori itinerari, forse perché nelle montagne meno frequentate si può conoscere meglio l’ambiente e la sua bellezza. Forse Ezio voleva proprio questo domenica 10 settembre 1995 quando è partito per un’ulteriore ricognizione della cima Sjonchè dall’Alpe di Grega superiore, in Val Sermenza. È partito ma mai ritornato. Consola sapere che è volato alto da un posto che amava.
Ciascuno di noi desidera godere un paesaggio, un orizzonte ampio ma soprattutto vuole vedere oltre! Anche i nostri antenati sono sempre saliti forse proprio per questo, vedere oltre o forse per trovare le nostre radici. Sì perché le rocce dove si piantano i chiodi, dove si crea una nuova via sono frutto di quei processi geologici che le differenzia. Uno scalatore esperto sa ben distinguere quelle “buone” per appendersi e quelle meno buone. Chissà se sudando attenti in cordata qualcuno riesce a pensare che sta sulle radici della Terra. Non ne ha certo il tempo il suo obiettivo è arrivare in cima. Vincere la fatica? Vincere la paura? Conquistare la vetta? Condividere o conquistare un successo sociale, economico e magari entrare nella storia? Domande spontanee che vengono alla mente di quanti amano la montagna in tutti i suoi aspetti per camminare, godere della bellezza e della biodiversità.
Conquistare forse è la parola che meno si addice a quanti amano la montagna. Lo scalatore non conquista la montagna ma supera la fatica, la difficoltà, la paura. Amare la montagna significa abbracciarla, conoscerla, rispettarla.
In un mondo di sovra esposizione mediatica, qualcuno rischia solo per postare la sua foto su quanti più social media possibili o per annoverare l’ennesima cima. L’autore però racconta quindici storie di uomini e donne che hanno fatto della montagna una scelta di vita, persone comuni, trasformate da un richiamo inarrestabile: il “mal di montagna”, non eroi irraggiungibili ma persone che amano dal profondo anche il vuoto, il gelo la paura ma soprattutto l’abbraccio alle nostre radici! Ecco può essere così il “ben di montagna”
Alberta