Quinta tappa: Szentendre – Budapest 25-07-2014

Poiché mancano ormai pochi chilometri alla méta, partenza verso le 10.00. Percorsi i primi 3,6 km ci sono sorti dubbi sulla direzione da seguire. Seguendo indicazioni fornite da un passante, siamo scese su una stretta passerella accanto a una scala che conduceva sotto la statale. Siamo rimaste sulla pista ciclabile, che costeggia la tangenziale, anche se non si vedono più i cartelli dell’EuroVelo 6. Superata una ferrovia, nuovamente abbiamo dovuto rileggere attentamente la guida e ricorrere a un residente del posto, per poter raggiungere il Danubio e ritrovare i cartelli dell’E6.

Nuovamente le sponde sono animate da spiaggette dove gli abitanti di Budapest vengono in vacanza.

Superata l’area archeologica romana di Aquincum, ancora un paio di volte la nostra strada, lontana dal Danubio, è diventata incerta e abbiamo sbagliato percorso. Appena affiancato nuovamente il fiume, abbiamo ritrovato facilmente la strada. Alla nostra sinistra, la Margit island e in lontananza i numerosi ponti che a Budapest collegano le due sponde del Danubio. La pista ciclabile si presenta affollatissima di ciclisti e finalmente verso le 14.00, la nostra meta, Budapest!

I 338 km percorsi (teorici, in realtà sono almeno 350), il dolore alle ginocchia e al fondo schiena non si sentono più, per la grande soddisfazione di essere arrivate. Inoltre la città è meravigliosa!

Consiglio di due giovani cicloturiste: è davvero utile prenotare l’ostello prima di arrivare a Budapest. Altrimenti, cercare un letto per dormire all’arrivo può risultare veramente difficile e stancante!

Quarta tappa: Komárno – Szentendre 24-07-2014

Partenza verso le 9.30 in direzione di Esztergom. Pista su strada statale, molto trafficata, sempre diritta per più di 20 km. Percorso non tanto piacevole nella quasi impossibilità di fermarsi. Fortunatamente era possibile intravvedere nuovamente il Danubio. Il paesaggio non esaltante ci ha spinto a pedalare abbastanza velocemente, con due brevi soste per fare pausa. Arrivo a Esztergom già verso le 12.30, dopo 55,3 km.

Ristorate, abbiamo deciso di proseguire per la tappa successiva. Pedalato per altri 12 km sull’EuroVelo 6 che si sposta sopra il Danubio o Duna, come lo chiamano gli ungheresi. 10 minuti di attesa per il traghetto in compagnia di una coppia tedesca e una canadese,entrambe determinate ad arrivare a Budapest in giornata. Dopo l’attraversata, verso le 14.00, pranzo in riva al Danubio e piedi in ammollo nelle rinfrescanti e rigeneranti acque del fiume, sotto un sole cocente!

I successivi 28 km sono tutti lungo il Danubio. Il percorso è incantevole e fa addirittura dimenticare la fatica della lunga strada percorsa. Lungo il Danubio si incontrano varie spiaggette dove i turisti e gli ungheresi vanno a fare il bagno. A Vác, la pista ritorna sull’altra riva del Danubio, è necessario riprendere il traghetto. Abbiamo impiegato i 30 minuti di attesa previsti (partenza ad ogni ora) sguazzando nel Danubio, anche se la decisione era stata di farci proprio il bagno nell’acqua del fiume.

Gli ultimi 15 km attraversano la Szentendrei – sziget e immettono sulla strada statale per arrivare a Szentendre. La cittadina è molto carina. Si trova a ridosso del Danubio ed è molto frequentata dai turisti.

Alle 19.00, molto orgogliose di aver percorso 110,6 km in un giorno, con solo 24 km per raggiungere Budapest, ci siamo fermate, troppo stanche per continuare.

Terza tappa: Győr – Komárno 23-07-2014

Partenza alle 9.00. Dopo neanche un chilometro una deviazione segnalata insufficientemente può condurre il cicloturista fuori pista. La comunicazione gestuale con altri turisti, tedeschi, e la corretta interpretazione della mappa, mediata da cortesi persone del posto, ci ha consentito di rintracciare la giusta deviazione e riprendere la pista senza perdere troppo tempo. Ripreso l’EuroVelo 6 abbiamo incontrato un tratto (non molto lungo) di strada trafficata e successivamente un tratto di strada sterrata. La pioggia del giorno precedente, non ha agevolato il nostro percorso.

Proseguendo sulla statale, abbiamo incontrato un paio di ciclisti che hanno però continuato sulla stessa strada in direzione di Bábolna (deviazione consigliata anche dalla guida in caso di maltempo), mentre noi siamo rimaste sul tracciato dell’EuroVelo 6. Costeggiato un parco eolico circondato da campi di girasole, i cartelli sembravano condurci dritte all’interno di un cimitero. La lettura attenta della guida e il buon senso acquisito nel viaggio, ci hanno condotto a imboccare un’altra strada sterrata, accorgendoci allora che un cippo di cemento recava inciso “bike”. Questo tratto sterrato si è dimostrato più lungo (4 km circa) e faticoso del precedente. Il terreno, di sabbia e limo, era diventato fango con frequenti pozzanghere. Un tale fondo ci ha costrette a scendere più volte da sella, per l’impossibilità di superare pozzanghere profonde. Nonostante tale strategia, non è stato possibile evitare una rovinosa caduta dentro a una pozzanghera! Con la necessità, poi, di asciugare e pulire gli indumenti. Tappa ad Ács per un pranzo veloce. Arrivate all’ultimo tratto di strada sterrata, siamo state colte da un temporale improvviso. Zuppe di pioggia, alle prese con un tratto di strada impraticabile e allagato siamo tornate ad Ács per imboccare nuovamente la statale. Ripresa l’EuroVelo 6, l’arrivo a Komárno, nostra tappa per la notte , è avvenuto verso le 17.00. Tragitto faticoso e il meteo inclemente ci hanno fatto ritrovare stanche, nonostante avessimo percorso solo 56,6 km!