*Osservatorio Compass – Focus Green sui comportamenti degli Italiani

Gli italiani si scoprono green e adottano comportamenti virtuosi per diminuire l’impatto ambientale: dagli acquisti ecosostenibili alle soluzioni per rendere la casa più efficiente sino alla mobilità sostenibile.


E' quanto risulta dal recente Osservatorio Green condotto da Compass, la società di credito al consumo che per la prima volta e in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ambiente del prossimo 5 giugno, pubblica un’analisi sugli approcci sostenibili degli italiani partendo dai loro stili di vita e di consumo

Per quasi la metà degli italiani la sostenibilità ambientale è un tema fondamentale; per il 43% “abbastanza importante”.

  • Comportamenti: il 95% fa attenzione agli sprechi nel quotidiano e il 94% svolge regolarmente la raccolta differenziata. Cresce l’economia circolare.
  • Abitudini di acquisto: oltre l’80% è disposto a spendere di più, purché siano soluzioni sostenibili. Il 92% è attento alla classe energetica degli elettrodomestici, il 69% ai cibi a km0, il 55% acquista cibo biologico.
  • Casa: si cambiano le lampadine con Led a basso consumo e si fa attenzione alla classe energetica degli elettrodomestici. Nei prossimi 12 mesi il 30% ha intenzione di realizzare un progetto di efficientamento. Incentivi: Il 36% pensa di usare il Superbonus, il 33% il Bonus Ristrutturazioni, e il 29% l’Ecobonus.
  • Mobilità: il 72% degli italiani si sposta con la propria auto. Il futuro è ibrido ed elettrico.

Leggi  il Comunicato Stampa e il Rapporto Osservatorio Compass sotto allegati

* Gli Italiani sempre più attenti ai comportamenti sostenibili.

Italiani sempre più attenti ai comportamenti sostenibili. È quanto risulta da una ricerca commissionata da Bluenergy a SWG sul tema sostenibilità e consumi consapevoli. 


Secondo una ricerca condotta da SWG per Bluenergy Group, il 76% degli italiani attua la raccolta differenziata e il 56% utilizza già la programmazione automatica del termostato. Fuori casa, il 29% utilizza borracce per l’acqua, mentre il 36% potrebbe attuare questo comportamento in futuro. Dovendo acquistare un’auto in futuro, il 31% si dichiara propenso ad acquistare un modello ibrido, il 13% un’auto completamente elettrica, il 9% a gas e il 3% a idrogeno.

I dati nel comunicato stampa allegato

“Forestopia”. Nasce a Torino un progetto di Forestazione diffusa


Invadere Torino di verde, facendo nascere un fiore dove adesso c’è l’asfalto, riforestando e ripopolando di natura le aree urbane. Un progetto ambizioso che nasce dal basso grazie all’impegno di Associazione Società Orticola del Piemonte, organizzatrice di eventi florovivaistici come Flor e Agriflor e diventata, negli anni, un movimento sociale e culturale a promozione del verde in città e dell’ambiente.
Attraverso il progetto "Forestopia", si vogliono piantare i primi semi di questa rivoluzione green arricchendo le piazze, le vie e i giardini del capoluogo piemontese con piante, fiori e alberi in vaso e in terra. Piccoli e circoscritti interventi che, uniti insieme, possono trasformare in meglio Torino, donarle nuovi spazi profumati e colorati e renderla un modello virtuoso, replicabile in altre città e in altri contesti.
La prima fase del progetto, definita Foresta Diffusa, è già partita con una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ideagingerin collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo. L’obiettivo è raggiungere entro fine giugno la cifra iniziale di 5.000 euro, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni cittadine, le scuole ma anche i singoli cittadini appassionati e sensibili. I soggetti privati che contribuiranno concretamente, riceveranno un premio a seconda della cifra stanziata grazie alla collaborazione con lo studio di progettazione Solido Collettivo.

Anche se solo all’inizio, "Forestopia" ha già raccolto le prime proposte concrete che presto diventeranno realtà. A cominciare dall’Associazione di Via San Francesco da Paola, in centro, che ha aderito al progetto con l’obiettivo di creare delle zone verdi nella via. Così come le associazioni del quartiere Aurora per riqualificare Piazza Alimonda, arricchendola con nuove piante attraverso la partecipazione attiva dei cittadini.

Un’altra iniziativa che sta prendendo forma è quella dei Lions Distretto 108Ia1-Dipartimento Ambiente che collaborerà con Forestopia con il coordinamento del Comune di Torino: l’obiettivo è sviluppare un progetto di piantumazione nelle scuole cittadine, sensibilizzando gli studenti sull’importanza del verde e coinvolgendoli attivamente nella creazione e successiva cura delle loro piccole foreste scolastiche. 

In un secondo momento, quando questa prima fase di Foresta diffusa avrà preso piede, l’obiettivo di "Forestopia" sarà ancora più ambizioso: creare una vera e propria “Food Forest”, la prima foresta edibile della città. Un luogo accessibile a tutti dove coltivare e raccogliere fiori e frutti, organizzare incontri su orticoltura e alimentazione o, semplicemente, camminare nel verde per godersi momenti di pura libertà.

Il progetto "Forestopia" nasce dalla necessità, sempre più impellente, di rimettere la natura al centro della nostra vita. Secondo il botanico, accademico e saggista Stefano Mancuso, al Pianeta servono mille miliardi di alberi in più, mentre in Italia se ne possono piantare fino a sei miliardi. Gli alberi immagazzinano carbonio che aiutano a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici, filtrano l’aria e riducono l’inquinamento acustico. Rendono più belle le città e forniscono habitat, cibo e protezione per molte piante e animali, contribuendo a mantenere e aumentare la biodiversità. Generano turismo, creano posti di lavoro e incoraggiano stili di vita attivi e sani. Prevengono le malattie e creano luoghi dove gli abitanti possono socializzare e riappropriarsi dei propri spazi.

* Ernestomeda celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente rinnovando il suo impegno per la riduzione della propria impronta sul pianeta

Il 5 giugno è la giornata che ogni anno celebra la risorsa più importante per la vita sul nostro pianeta: l’ambiente. Istituita dall’ONU nel 1972, la Giornata Mondiale dell’Ambiente nasce infatti per promuovere una maggiore consapevolezza nei confronti dell’ambiente e per incoraggiare azioni volte alla sua salvaguardia. L’edizione 2021 del World Environment Day avrà al centro il ripristino degli ecosistemi e darà il via ufficiale al Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, la cui missione a livello globale consisterà nel recupero di miliardi di ettari sul pianeta: dalle foreste ai terreni agricoli, dalle montagne alle profondità marine.
Ernestomeda, da sempre sensibile alle tematiche legate ad ambiente e sostenibilità, è impegnata da tempo sul fronte della riduzione della propria impronta sul pianeta: l’azienda è infatti tra le prime del settore arredo in Italia ad aver ottenuto la Certificazione per la Circolarità del Prodotto, attestata dall’ente di certificazione Cosmob, autore di un proprio disciplinare tecnico “Cosmob Qualitas Praemium –Circolarità del prodotto arredo”, in conformità alla normativa sulle dichiarazioni ambientali UNI EN ISO 14021. La nuova certificazione, che si inserisce in un percorso virtuoso intrapreso dall’azienda – come dimostrano le ulteriori importanti certificazioni ottenute negli anni –attesta nuovamente l’impegno costante del marchio nei confronti dell’ambiente e l’attenzione riposta all’interno del processo produttivo, con la consapevolezza dell’importanza e del peso che le scelte attuali avranno sul mondo futuro. 


Ernestomeda, azienda leader nel mercato delle cucine di design di alto profilo, nasce nel 1996 e realizza prodotti di alto valore a prezzi competitivi, con uno stile capace di armonizzare design, tecnologia, sostenibilità e sicurezza. La gamma comprende oggi molteplici programmi caratterizzati da un’ampia varietà di finiture e materiali. La sede di Montelabbate (PU) è articolata su oltre 32.000mq e conta 115 dipendenti, coprendo con efficienza ogni singola fase della filiera produttiva.

La missione di Ernestomeda di rendere il design e la qualità accessibili a molti è ben rappresentata dalla continua spinta verso la ricerca, la sicurezza e l’innovazione tecnologica, come testimoniano le importanti certificazioni ottenute (Gestione della Qualità – UNI EN ISO 9001; Gestione Ambientale – UNI EN ISO 14001; Gestione per la Salute e Sicurezza dei lavoratori – BS OHSAS 18001,successivamente sostituita dalla norma UNI ISO 45001; Certificazione di origine italiana del mobile COSMOB – norma di riferimento UNI 11674; Certificazione per la Circolarità del Prodotto – UNI EN ISO 14021).

 

La “Carta del consumo circolare”

 Cittadini, imprese e istituzioni insieme per promuovere scelte e produzioni sostenibili.


Le Associazioni dei Consumatori ACU, Adoc, Adusbef, Adiconsum, Altroconsumo, Assoconsum, Assoutenti, Casa Del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, CODICI, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa Del Cittadino, Udicon, Unione Nazionale Consumatori, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa hanno elaborato la “Carta del consumo circolare”, per promuovere il passaggio dalla cultura dello scarto e dello spreco alla cultura del riciclo e del riuso. La Carta vuole essere un contributo di idee alle grandi scelte che stanno di fronte al Paese per affermare una nuova politica economica che acceleri la rivoluzione green per affrontare i gravi problemi climatici e ambientali che investono il Pianeta. La transizione ecologica, infatti, ha nella economia circolare il suo fulcro.

Con la “Carta” le AACC vogliono contribuire al dibattito e alle scelte economiche, politiche e di Governo che impegneranno il Paese nell'immediato e sul lungo periodo e affermare una partecipazione dal basso alla realizzazione del PNRR. Essa è rivolta non solo ai cittadini, che sono chiamati a modificare le proprie abitudini di consumo nell’ottica di una svolta green, ma alle imprese, al mondo della produzione di beni e servizi alle Istituzioni perché si affermino nuovi modelli produttivi, le politiche di uno sviluppo sostenibile e una radicale riconversione delle risorse energetiche necessarie alla produzione.

Primo Evento in programma il 17 giugno con il coinvolgimento di ENI e altre primarie imprese italiane, per far sì che la Carta diventi parte integrante delle scelte che bisognerà compiere per la realizzazione delle azioni delineate dal PNRR e dal programma Next Generation UE.

“La “Carta del consumo circolare” è la vera sfida italiana del terzo millennio, che  mette insieme le forze giovani del paese, la memoria dei nostri anziani cresciuti nell'epoca "pre-consumista", le imprese e le istituzioni. E' una carta di tutti aperta a tutti, per entrare nell'era consumerista dove produzione e consumi fanno pace con l'ambiente e con il rispetto della persona" – commenta il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.

www.assoutenti.it

Informazioni:
tel. 3393178217
nicoletta.alliney@assoutenti.it

 

 

 

Sostenibilità e cambiamenti climatici, a Bologna il primo centro interdisciplinare di formazione manageriale in Europa

Bologna Business School, la scuola di formazione manageriale dell’Università di Bologna, inaugura il nuovo Centro per la Sostenibilità e i Cambiamenti Climatici, punto di riferimento europeo per la formazione aziendale sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.


Si è svolta lo scorso 17 maggio la presentazione del Centro per la Sostenibilità e i Cambiamenti Climatici di Bologna Business School, progetto innovativo che mira a diventare punto di riferimento europeo nell'applicazione della ricerca interdisciplinare e d’avanguardia sulle tematiche dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, finalizzata a programmi e iniziative di alta formazione manageriale.

Il progetto è stato inaugurato durante un evento in streaming a cui hanno partecipato il Dean di Bologna Business School, Massimo Bergami, il CEO di Enel, Francesco Starace, e Romano Prodi, Presidente del Collegio di Indirizzo di BBS.

Istituito in collaborazione con l’Università di Bologna, il Centro per la Sostenibilità e i Cambiamenti Climatici di BBS costituisce infatti il primo centro di formazione manageriale di portata e ambizione multidisciplinare in Europa. Qui 11 nuovi Assistant Professor, provenienti da diverse discipline – tra cui Management, Ingegneria, Fisica, Geografia, Medicina e Legge – lavoreranno a stretto contatto con la Core Faculty della Scuola con l’obiettivo di supportare le aziende nel loro percorso di transizione sulle tematiche della sostenibilità e della responsabilità ambientale d’impresa.

Nel corso dell’evento la presentazione del Centro, delle sue attività ed obiettivi, è stata in particolare affidata alle parole del Direttore, il Professor Matteo Mura, e a quelle dell’Assistant Professor Jelena Lonkarski.

Leggi il comunicato stampa allegato

* Consorzio RICREA: Italiani sempre più virtuosi nella differenziata


Nonostante le restrizioni che hanno duramente colpito i settori della ristorazione e dell’industria non alimentare, l’Italia si conferma un’eccellenza europea nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio, quali barattoli e scatolette, bombolette spray, tappi corona, capsule, scatole fantasia, latte, fusti e fustini. Nel 2020 è stato riciclato il 79,8% degli imballaggi in acciaio immessi al consumo. Il dato percentuale è molto vicino a quello all’anno precedente (-0,8%) nonostante la pandemia abbia avuto un impatto importante sulla componente industriale.
Molto positivo invece il dato sulla raccolta differenziata nei Comuni, anche grazie all’impegno dei cittadini. Rispetto al 2019, lo scorso anno si è registrato infatti un aumento del 6% della quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti, in media 4,01 Kg per abitante. Un risultato favorito dal maggior tempo trascorso in casa e dal crescente utilizzo di imballaggi per uso domestico, ma anche una conferma che il sistema di raccolta e riciclo in Italia è ben collaudato, e che quello della sostenibilità è un tema sempre più presente nella coscienza comune. 

I dati sono stati resi noti da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, uno dei sei consorzi di filiera del Sistema CONAI. Nel 2020 le tonnellate di imballaggi in acciaio avviate al riciclo sono state 370.963, sufficienti per realizzare circa 3.700 km di binari ferroviari. 

“In un anno così delicato siamo orgogliosi dei risultati raggiunti da tutta la filiera del riciclo degli imballaggi in acciaio, un metallo che viene riciclato all’infinito senza perdere le sue intrinseche qualità – commenta Domenico Rinaldini, Presidente di RICREA -. Questi dati evidenziano ancora una volta come siamo già in linea con l’obiettivo dell’80% previsto dalle direttive europee in materia di economia circolare entro il 2030. Come Consorzio lavoriamo da oltre 20 anni per favorire, promuovere e agevolare la raccolta e il riciclo, e il nostro principale obiettivo ora è quello di migliorare la qualità”.

In seguito al rinnovo dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, nel giugno scorso è entrato in vigore il nuovo Allegato Tecnico per gli imballaggi in acciaio relativo al quinquennio 2020-24 che mette in campo nuove regole e volge particolare attenzione al tema della qualità delle materie prime, premiando le fasce migliori con aumenti dei corrispettivi erogati ai Comuni.

Le positive ripercussioni di un percorso virtuoso, che comincia nelle case degli italiani con la differenziata e si conclude in acciaieria con la rinascita dell’acciaio sotto forma di nuovi prodotti, hanno un impatto importante non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia. Gli imballaggi in acciaio avviati al riciclo nel 2020 hanno consentito infatti di risparmiare 1,3 TWh di energia primaria e 260.000 tonnellate di materia prima, evitando la dispersione di 384.000 tonnellate di CO2 equivalente. Il valore economico della materia recuperata in un anno è pari a 12 milioni di euro.