Il maestro itinerante di Franco Faggiani

Il maestro itinerante Franco Faggiani Editore: CAI Edizioni Collana: Piccole tracce Data di Pubblicazione: 2025 Genere: letteratura italiana Pagine: 96 in brossura ISBN-13: 9788879821575 Prezzo di copertina €10.00 |
Il CAI-Scuola ha un motto che usa negli incontri con gli alunni e studenti: Conoscere per rispettare.
Questo libro, nella quarta di copertina, riporta una frase di un significato ampio e molto attuale: Apprendere significava essere liberi.
Il maestro itinerante aveva un compito sicuramente faticoso ma fondamentale per la sussistenza della “repubblica degli Escartons”. Nata nel 1343 da uno scambio definibile socio politico con l’inetto Delfino di Francia Umberto II al quale i 18 capivillaggio dell’Occitania avevano offerto elevate somme di denaro in cambio della libertà di autogestione.
Gestire il proprio territorio tra Francia e Italia intorno a Brianĉon fino alla Val Chisone e a Casteldelfino nell’alta Val Varaita, significava suddividere equamente le tasse, le risorse, i commerci e per questo era fondamentale “apprendere” saper leggere, scrivere e far di conto. L’autore parla di Paradosso Alpino in cui si verifica la maggior vivacità operativa, commerciale, economica e culturale delle genti che vivono in alto. In Veneto sussiste il detto “montanaro scarpe grosse cervello fino”! Come a sottolineare la capacità di risolvere problemi pratici posti dall’orografia e dalle risorse scarse ma importanti per gli scambi. In questa realtà, fondamentale era la figura del maestro. Nasce così questo libro che immerge il lettore nella storia delle terre alte di confine che, come vorremo tanto, non è confine ma cerniera.
Bertran torna a Torino dopo un piacevole girovagare per il nord del continente per sfuggire al padre che faceva il mercante. In una pessima giornata di vento e pioggia in una città che è irriconoscibile incontra il suo ex compagno di Università che aveva intrapreso la carriera ecclesiastica. In una bettola dove si fermano a riscaldarsi e rifocillarsi, si raccontano la propria vita. Al prete viene un’idea e la suggerisce animatamente a Bertrand: conosci bene le lingue, sei un asso in matematica la tua destinazione è la “repubblica degli Escartons” cercano sempre maestri e vengono scelti direttamente dai capi villaggio.
Bertrand viene subito scelto per le tre piume sul cappello che stanno a significare le competenze di cui può andar fiero: lingua e letteratura, aritmetica e scienza compresa l’astronomia. È un maestro itinerante che deve spostarsi di villaggio in villaggio percorrendo anche chilometri tra una valle e l’altra. Sempre solo nei mesi invernali, fino a San Giuseppe 19 marzo perché, da quella data grandi e piccoli, devono lavorare nei prati a dissodare e nei pascoli a vigilare. La repubblica degli Escartons vive e prospera in dal 1343 al 1713 godendo di una meritata prosperità che nasce anche dall’accoglienza dei diversi credi religiosi, dal cattolicesimo, al calvinismo. Andiamo a scoprire questa realtà che potrebbe essere d’esempio alla nostra attuale società dove l’individuo vuole e ha la supremazia sulla collettività. Scopriamo inoltre il fascino delle montagne di cerniera che ci uniscono e un modo diverso di salire in quota per guardare oltre, non certo per conquistare. L’autore è giornalista che alterna alla scrittura lunghe e solitarie passeggiate in montagna da cui trae ispirazione per tante pubblicazioni: Dal “Guardiano della collina dei ciliegi”, a “Non esistono posti lontani” “All’inventario delle nuvole”, per citarne solo alcuni.
Alberta