La molla e il cellulare-Che differenza c’è tra una scoperta e un’invenzione? Di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone

La molla e il cellulare-Che differenza c’è tra una scoperta e un’invenzione?
Marco Malvaldi, Samantha Bruzzone
Scienza e Divulgazione scientifica

Illustrazioni di Francesca Fortino
Editore Raffaello Cortina Editore Pagine 182 Pubblicazione 11/2022
Prezzo di copertina € 19,00

ISBN 9788832854701

Quante volte capita ai docenti di Scienze e Fisica nella scuola dell’obbligo, e oltre, che qualche studente prenda una scoperta per un’invenzione e viceversa.

Ma leggendo questo saggio scritto con la consueta vena ironica da Malvaldi incrementata dalla competenza di Samantha Bruzzone e piacevolmente illustrato da Francesca Fortino, nessuno avrà più dubbi. E questo libro diventa davvero un “pilastrino”, inteso come piccolo pilastro, di conoscenza!

Partiamo proprio dalla profonda differenza tra scoprire e inventare: Galileo Galilei ha scoperto quattro satelliti di Giove da lui battezzati medicei, ovviamente c’erano già! Ma senza la sua invenzione, il cannone occhiale non li avrebbe scoperti! Un’invenzione che contribuisce alla scoperta così come il pendolo che contribuisce a scoprire i moti della Terra.

E in questi nove capitoli siamo guidati con un potente strumento che è il “metodo Galileiano” a scoprire il mondo che ci circonda e “rompendo” magari a inventare qualcosa di nuovo. Osserviamo attraverso le nostre finestre sul mondo, ovvero i cinque sensi, scopriamo analogie, differenze, verifichiamo ipotesi!

E l’elettricità? Ma sì non perdiamoci i capitoli 3 e 4, a dir la verità non ne salterete nessuno dei nove, ma con l’elettricità davvero voliamo alto a lasciarci sorprendere da un fulmine. Chi di noi non resta immobile davanti a nubi nere e incombenti in attesa del secondo e del terzo e del quarto fulmine?

Ma si siamo anche in attesa del rombo del tuono, uno dopo ciascun fulmine, più o meno forte in base alla distanza. Già ma un rumore così può essere originato solo da una grande, velocissima e silenziosa forza elettrica! Lasciamo a ciascun lettore le dettagliate spiegazioni e gli esempi, sì certo anche quello del pettine con il quale spazzoliamo il nostro amato gatto, o i nostri capelli e vedremo come gli elettroni si respingono e il pettine si carica positivamente pronto ad attrarre.

Le immagini realizzate da Francesca Fortino hanno per protagonista proprio un gattone rosso dagli occhi intelligenti che non si lascia sfuggire nulla. Pare che anche lui conosca il sistema binario! Noi contiamo in base dieci ma quanti dispositivi funzionano in base due? Spento-acceso 1-0, due cifre per fare tutto!

Capitolo dopo capitolo ciascuno può scoprire o riscoprire fenomeni che ci accadono intorno e magari non ci siamo mai chiesti perché. Ma perché un titolo così criptico. La molla ha a che fare con il cellulare?

Ma certo scopritelo leggendo e vi divertirete!

Alberta

L’Alfabeto della sostenibilità

di Francesco Morace e Marzia Tomasin

Egea editore
2023
pp. 264
€ 30,00

Il sociologo Francesco Morace e la giornalista Marzia Tomasin raccontano la “partita a scacchi” che 26 imprese illuminate stanno giocando contro le crisi del nostro tempo. La posta in gioco? Il futuro del pianeta e di chi lo abita

La sostenibilità? È una partita a scacchi. In cui i pedoni – noi cittadini – giocano un ruolo fondamentale al fianco di istituzioni, governi e aziende. Sono proprio queste ultime, però, le vere protagoniste di una scacchiera in subbuglio tra le tante crisi che agitano il nostro tempo. Nel loro nuovo saggio, Francesco Morace e Marzia Tomasin ci raccontano “26 modi per essere sostenibili” grazie ad altrettante storie di imprese che hanno saputo tracciare – o reinventare – una strada che sia in grado di “reggere” il futuro del nostro Pianeta.

Solo trent’anni fa la sostenibilità si sovrapponeva all’ecologismo militante e indicava una nicchia di sostenitori che – a partire dalle analisi contenute nel Rapporto sui limiti dello sviluppo commissionato al MIT dal Club di Roma e pubblicato nel 1972 – propugnava il superamento di un modello di crescita che in effetti nei cinquant’anni successivi si è rivelato insostenibile. Nonostante le numerose dichiarazioni d’intenti e i proclami che si sono susseguiti nel corso dei decenni, i risultati sperati non sono stati raggiunti e gli effetti legati al cambiamento climatico continuano a manifestarsi con una crescita esponenziale. Eppure qualcosa sta cambiando: negli ultimi dieci anni, il concetto di sostenibilità ha conosciuto un’accelerazione nella dimensione dei valori civili che neanche il più ottimista degli osservatori avrebbe potuto immaginare. La definizione dei 17 Obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, presentata in sordina nel 2015, ha acquisito un’importanza strategica sempre maggiore e negli ultimi tre anni ha conquistato un ruolo e una centralità che hanno convinto molte aziende a farli propri.
In questa “partita a scacchi” della sostenibilità, le 26 realtà aziendali selezionate dagli autori giocano eseguendo mosse diverse, proprio come i diversi pezzi sulla scacchiera. Chi sarà il Re e chi la Regina, campioni dei valori in gioco? Quali le Torri, bastioni di illuminate famiglie imprenditoriali? E quali gli Alfieri apripista e i Cavalli pronti a spiccare il salto?

Leggi la prefazione

_____________________

La Valle dal cuore di perla-sulle orme di Giovanni Arduino nelle cave di marmo della Val Posina Di Dario Zampieri

Autore: Dario Zampieri
Editrice CLEUP Cooperativa Libraria Editrice Università di Padova Collana: Scienze della terra
Data Edizione: 2022
Numero pagine: 200 Illustrato: in bianco e nero e a colori
Formato: 17×24
Prezzo di copertina €27,00

ISBN: 9788854955417

Il lettore che osserva questa copertina riconosce senza dubbio la massiccia parete rocciosa e l’intrusione verticale di colore scuro ma solo un appassionato o un addetto ai lavori può interpretare quest’ultima come un filone con caratteristiche litologiche del tutto diverse dalle rocce nelle quali si è intrufolato. Questa immagine ci porta al passo della Borcola (1.206 m sul m.m.) un passo alpino in provincia di Trento, che mette in comunicazione la Val Terragnolo quindi Rovereto TN e la Val Posina in provincia di Vicenza. Nel reticolo idrografico di questa valle sono compresi quattro territori comunali da nord Tonezza del Cimone, Arsiero, Laghi e Posina.

Molti escursionisti frequentano questa area nota soprattutto per essere stata teatro di sanguinose battaglie durante la grande guerra, tuttavia difficilmente colgono le testimonianze dell’attività estrattiva che vanno dai detriti di cava a resti di ricoveri-dormitori a pulegge arrugginite. Partiamo da queste testimonianze per farci guidare dall’autore, che ha insegnato Geologia strutturale e Rilevamento geologico all’Università di Padova, per rendere le nostre passeggiate sul Pasubio, parte delle “Piccole dolomiti” un’esperienza unica.

Osservando con occhio diverso impariamo a conoscere una risorsa della Terra, il marmo Grigio perla, che nella seconda metà del secolo scorso permise a giovani valligiani di integrare il reddito con un duro e pericoloso lavoro, limitando così l’emorragia dell’emigrazione. Capiremo con facilità che sul passo della Borcola vediamo un’intrusione basaltica (roccia scura) che risalendo a temperatura superiore ai 1200 gradi oC provoca nella rocce incassanti un processo definito “termometamorfismo” ovvero metamorfismo dovuto al calore. In questo caso le rocce incassanti sono calcari o calcari dolomitici. Questo processo dà origine al marmo a brucite di colore grigio perla. Vengono censite 19 ex cave fornendo per ciascuna la mappa di localizzazione, l’altimetria e i sentieri accessibili lungo i quali si possono incontrare tracce e resti dell’attività estrattiva.

L’autore inserisce nel testo foto a colori delle colonne in marmo grigio che decorano l’altare di S. Antonio nella chiesa parrocchiale di Arsiero e particolari dell’altare della Madonna del Rosario e di Santa Margherita presenti nella Parrocchiale di Posina. Immagini che uniscono alla bellezza la chiara origine geologica di questa roccia.

L’autore, giustamente, nel sottotitolo cita Giovanni Arduino un (Caprino Veronese, 16 ottobre 1714 – Venezia, 21 marzo 1795) un geologo italiano che tutti gli studenti di Scienze Geologiche hanno imparato a conoscere per la classificazione cronologica delle rocce. Arduino non si limitò a classificare gli strati in base alla cronologia ma da chimico sperimentò in modo rudimentale il diverso comportamento di rocce carbonatiche. Nel caso specifico facendo reagire le rocce carbonatiche con l’acido solforico ha constatato un diverso comportamento di alcune rocce carbonatiche, scoprendo la dolomite, la roccia calcarea che contiene anche Magnesio, ovvero la dolomia. L’autore giustamente sottolinea che la Dolomite dovrebbe chiamarsi “Arduinite” in suo onore non in onore di De Dolomieu naturalista francese (1750-1801) che le studiò nel Tirolo successivamente.

Per gli studiosi vengono approfonditi gli aspetti tettonici e strutturali con la descrizione delle faglie tuttora visibili e attive come, ad esempio, la Schio Vicenza e la successione stratigrafica delle rocce a partire dal paleozoico fino al Paleogene.

Per gli appassionati di cristalli l’autore descrive dettagliatamente in ordine alfabetico i minerali che si trovano ancora nell’area e in quali siti, a partire dall’Aragonite CaCO3 per finire con la Xonotlite Ca6(Si6O17) OH)2. Molto suggestive le immagini a colori dei cristalli presenti nel testo.

Ambiente naturale, paesaggio, antropizzazione sono tre parole chiave di questo testo. E ancora una volta ci piace pensare che la natura possa rimarginare le ferite causate dall’uomo ricostruendo l’ambiente naturale pur con le testimonianze storiche.

Alberta