*Gruppo Fintyre e Cobat Tyre insieme per la gestione degli Pneumatici fuori uso

Una nuova partnership per garantire la raccolta e lo smaltimento degli pneumatici fuori uso in tutta Italia, con un servizio per gommisti e rivenditori professionale, rapido, efficiente e in linea con i più alti standard ambientali a livello europeo.
 

Questo l’accordo tra Fintyre, il principale distributore italiano di pneumatici con le società del gruppo Franco Gomme, La Genovese Gomme e Pneus Market e LGG, e Cobat Tyre, società consortile per la raccolta e il riciclo di pneumatici fuori uso (PFU), nata dall’esperienza trentennale di Cobat nella gestione di rifiuti tecnologici, in particolare nel settore automotive in partnership con le principali case produttrici di auto. 
Cobat Tyre si occuperà della gestione del fine vita degli pneumatici di importazione distribuiti ogni anno da Fintyre ai numerosi clienti distribuiti capillarmente in tutta Italia. I gommisti e i rivenditori della rete di Fintyre avranno infatti un accesso diretto ai servizi di Cobat Tyre, con un’area web dedicata per gestire in autonomia e con pochi click gli ordini di ritiro. Sono inoltre previste specifiche attività di formazione, comunicazione e sensibilizzazione per tutti gli operatori del settore del ricambio gomme.

La società consortile svolgerà nello specifico un servizio di ritiro PFU presso i gommisti e i rivenditori, garantendone il corretto avvio al riciclo presso la rete di impianti di trattamento partner, in linea con il Decreto Ministeriale 82 del 2011 che regolamenta la gestione degli pneumatici fuori uso. Cobat Tyre garantisce inoltre i massimi livelli di tracciabilità degli pneumatici fuori uso, monitorando ogni singolo passaggio della gestione dei rifiuti attraverso strumenti dedicati, costruiti e perfezionati per rispondere alle esigenze degli operatori, dando così nuovo valore agli pneumatici non più utilizzabili inserendoli nel flusso positivo di un’economia circolare.


European FinTyre Distribution è uno dei principali distributori paneuropei di pneumatici di sostituzioni con un fatturato di 1.1 miliardi di euro e più di 1.300 dipendenti. Detenuta da Bain Capital Private Equity è stata sviluppata per partecipare al consolidamento dello spazio di distribuzione di pneumatici di ricambio in tutta Europa. La società con sede a Londra (UK) ha acquisito l’italiana Fintyre a marzo 2017, le società tedesche Reiff Tyre Group a settembre dello stesso anno e Reifen Krieg Group a giugno 2018.

Cobat Tyre è una società consortile per la raccolta e il riciclo di pneumatici fuori uso (PFU). A Cobat Tyre partecipano Produttori e Importatori di pneumatici che, per legge, si devono occupare della gestione di questi prodotti quando giungono a fine utilizzo. Ai propri Soci, il Consorzio mette a disposizione servizi integrati e personalizzati di raccolta, trattamento e avvio al riciclo di pneumatici fuori uso. Cobat Tyre si avvale del sistema Cobat, che vanta un’esperienza di 30 anni nella gestione di rifiuti del settore automotive e non solo:

  • Rifiuti di Pile e Accumulatori
  • Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

 

Leggi il comunicato stampa allegato.

* I consigli di Leroy Merlin per l’utilizzo consapevole dell’energia in casa

Il dispendio economico che grava ogni anno sulle famiglie italiane per il consumo di energia è molto alto: spesso non prestiamo particolare attenzione, ma, sommando le singole bollette, il costo annuo può raggiungere cifre astronomiche.


Uno scenario recentemente analizzato anche da Leroy Merlin grazie al progetto Lotta alla povertà energetica realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’Università di Torino, attraverso il quale sono stati donati dei kit di dispositivi per il risparmio energetico a 100 famiglie del territorio piemontese a basso reddito, dando il via anche a un percorso di educazione al consumo sostenibile. È in questo contesto che si inserisce il più ampio progetto di risparmio energetico proposto da Leroy Merlin a supporto dell’ambiente e delle comunità volto alla sensibilizzazione delle persone sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’efficienza energetica.
L'azienda multispecialista che offre la possibilità di migliorare la propria casa grazie all’offerta di soluzioni complete di prodotti e servizi, ha stimato che una famiglia di 4 persone spende in media € 2.100 all’anno in consumi energetici; il gas impatta per il 62%, l’energia elettrica per il 24% e l’acqua per il 14%.
Il consumo di gas è senza dubbio quello che impatta maggiormente sulle spese degli italiani, basta pensare che un solo grado in più di temperatura in casa comporta un aumento del 6 -7% sulla bolletta e una doccia di 10 minuti costa in media € 116,80 all’anno. Alcuni accorgimenti sono importanti come impostare la temperatura di casa ad un massimo di 20˚durante il giorno e 18˚ di notte, oppure effettuare la manutenzione periodica degli impianti o schermare le finestre durante la notte con tapparelle o persiane. A queste buone pratiche possiamo affiancare alcuni prodotti in vendita da Leroy Merlin come il pannello termoriflettente che diffonde verso l’ambiente interno buona parte dell’energia termica irradiata dalla parte posteriore del radiatore, permettendo di ottenere un risparmio del 70% sui consumi; oppure la guarnizione per le porte che riduce di 1/3 le dispersioni e aiuta a proteggere la casa, evitando gli spifferi d’aria e ancora le valvole intelligenti che analizzano l’ambiente della stanza in tempo reale e regolano il riscaldamento in funzione del livello solare e dell’uso della stanza, permettendo così un risparmio del 37% nei consumi.   

Per quanto riguarda l’energia elettrica si è stimato che una famiglia di 4 persone consumi all’anno 700 kWh per fare una doccia al giorno, 365 kWh per il frigo e 260kWh per la lavatrice. Questi dati dimostrano quanto alto sia lo spreco di energia, soprattutto se si considera che con solo 1 kWh di energia è possibile guardare la TV per 4-5 ore, usare un forno da 2000 W per 30 minuti o tenere accesa una lampadina dal 100 W per 10 ore. Quali accorgimenti adottare, dunque? È utile, ad esempio, spegnere sempre la luce quando non serve, staccare dalla presa i caricatori dei cellulari, sbrinare il frigo di frequente e utilizzare gli elettrodomestici di sera e nei giorni festivi, quando costa di meno. In questo ambito, Leroy Merlin mette a disposizione diversi prodotti che aiutano a ridurre i consumi come la presa elettrica digitale programmabile che consente di impostare l’accensione e lo spegnimento automatico degli elettrodomestici collegati. Oppure la presa con Wattmetro che visualizza la potenza istantanea assorbita dagli apparecchi collegati evidenziando eventuali sprechi in atto, da ultimo il caricatore solare per cellulari, tablet e PC  che, attraverso il pannello solare incorporato, fornisce la stessa quantità di corrente continua di un caricatore tradizionale, consentendo un risparmio di energia pari al 100%.

Per quanto riguarda il consumo di acqua, si calcola che una persona utilizzi in media 175 litri di acqua potabile al giorno e di questi 63 litri vengono consumati per l’igiene personale (bagno, doccia, etc.), 28 per uso alimentare e 44 per lo scarico del WC. Come ovviare a questi sprechi? Per prima cosa, è necessario adottare buone pratiche nella quotidianità, come chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti, lavare le verdure lasciandole in ammollo anziché sotto l’acqua corrente o utilizzare l’acqua piovana per innaffiare le piante e l’orto, e poi dotandosi di una serie di prodotti in vendita da Leroy Merlin studiati appositamente: dal rompigetto che mescola l’aria con l’acqua in uscita e riduce la portata del flusso della rubinetteria di lavabo e bidet, alla doccetta a tre getti con riduttore di portata che, grazie alla presenza di una membrana deformabile, eroga un flusso di acqua costante, indipendentemente dall’apertura della manopola. Infine, il miscelatore a infrarossi diventa un importante alleato della vita quotidiana, capace di rilevare il passaggio della mano e attiva il flusso per un tempo limitato (70 secondi). 
Non solo prodotti e piccoli accorgimenti per abbattere i consumi. Per sensibilizzare le persone a un utilizzo consapevole dell’energia in casa Leroy Merlin ha introdotto un’altra tappa del percorso di educazione al consumo sostenibile  affrontando direttamente in negozio la tematica del risparmio energetico con i propri clienti grazie al Corso Fai da Te, tenutosi sabato 23 febbraio in tutti i punti vendita presenti sul territorio nazionale. 
 

 

“L’opificio teatrale: dalla materia prima al prodotto finale”. Nasce la Compagnia Giovani del Teatro de LiNUTILE

Leonardo Bianchi, Marina Ceccon, Gilberto Rasia, Greta Romanello, Giorgia Serra, Marta Tridello, e Silvia Zanetti, i giovani attori della neonata "Compagnia Giovani del Teatro de Linutile" si apprestano al debutto sul palcoscenico sabato 23 febbraio con “Grimm Story”, intrigante e colorato spettacolo con ambientazioni fantastiche tratte dall’immaginario pop. E per sfidare la superstizione  sul viola che porta male al teatro, hanno proprio scelto quel colore per le loro divise.


La nascita della Compagnia Giovani, a giugno 2018, è frutto di un lungo lavoro che ha visto i giovani artisti e il Teatro de LiNUTILE impegnati su più fronti, non esclusivamente performativi.  Questo risultato rientra anche tra gli obiettivi del progetto triennale “L’opificio teatrale: dalla materia prima al prodotto finale”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando Culturalmente Impresa 2016. L’importante percorso di consolidamento organizzativo dell’Associazione Culturale LiNUTILE, maturato in anni di attività e la spiccata attenzione per la formazione artistica under 20, ha portato il Teatro de LiNUTILE infatti a concentrarsi anche sulla formazione non strettamente artistica per un eventuale inserimento lavorativo dei giovani, formatisi presso l’Accademia, nel proprio organico.

«Con “L’opificio teatrale: dalla materia prima al prodotto finale” – raccontano Stefano Eros Macchi e Marta Bettuolo – l’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di valorizzare e rendere sistematici gli aspetti gestionali delle principali attività di cui il teatro si occupa fin dalla sua fondazione. Volevamo dare la possibilità ai giovani allievi dell’Accademia de LiNUTILE di sviluppare, oltre alla formazione teatrale, “dalla materia prima”, competenze in ambito gestionale, organizzativo, comunicativo grazie al loro inserimento lavorativo, “al prodotto finale”, all’interno delle progettualità dell’Associazione. Volevamo arrivare alla creazione di una sorta di “incubatore” di nuove professionalità nel mondo dell’impresa culturale».

A settembre 2016 è partito dunque un gruppo di lavoro di allievi dell’Accademia dai 16 ai 18 anni che hanno espresso la volontà di realizzare i propri percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro all’interno de LiNUTILE. 

Il Teatro si è dunque speso per dare la possibilità ai giovani di migliorare – grazie alla formazione teatrale e gestionale – le proprie competenze trasversali (orientamento al risultato, gestione del team, pensiero sistemico, problem solving e comunicazione verbale) spendibili in ogni posizione professionale. Nel 2016 i ragazzi hanno realizzato la Stagione teatrale “Sto in fissa”, patrocinata dal Comune di Padova, dalla grafica alla scelta delle compagnie, con momenti di formazione da parte dei consulenti che collaborano con l’Associazione; sono stati inoltre coinvolti nell’ideazione e nella realizzazione di una campagna di crowdfunding a favore della realizzazione di laboratori esterni dedicati a tutti i giovani studenti dell’Accademia e hanno partecipato ad eventi site specific (“Museum Alive”, “Invito a Palazzo”). Il progetto “Autunno a teatro con l’Accademia de LiNUTILE”, realizzato con il contributo del Comune di Padova nell’ambito del progetto “La città delle idee” ha permesso loro di sfruttare le competenze acquisite anche sul fronte della didattica. Grazie alle azioni sviluppate il Teatro de LiNUTILE è diventato inoltre partner di Milano Playwriting Festival, festival teatrale che promuove la drammaturgia inglese tra giovani studenti delle scuole di teatro.

La prova del nove si terrà sabato 23 febbraio alle 21.00 al Teatro de LiNUTILE quando la Compagnia porterà in scena “Grimm Story”, testo che nasce con l’intento di far conoscere la produzione dei Fratelli Grimm sotto un’ottica diversa e dissacrante. Cogliendo gli spunti dati dalle fiabe per bambini della tradizione tedesca della prima metà dell’800, di cui i fratelli Grimm sono stati i maggiori esponenti, lo spettacolo porta in scena canti, filastrocche e brevi leggende meno note per stimolare la fantasia e la sensibilità dei bambini e coinvolgere e far riflettere gli adulti sui temi legati all’educazione infantile attraverso l’arma dell’ironia. Si replica poi il 5 marzo sempre a Padova e il 7 aprile a Bresseo.


Per informazioni:

tel. 049/2022907 
info@teatrodelinutile.com 
www.teatrodelinutile.com

Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica 2019

Raddoppiano le case editrici partecipanti. La cinquina finalista sarà annunciata l'11 febbraio. La cerimonia di premiazione il 10 maggio.  Presidente della Giuria sarà Elena Cattaneo. Vince Cristina Cattaneo.


10 maggio 2019  – La graduatoria dei finalisti

Vince il Premio Cristina Cattaneo, che ha ottenuto 31 voti dalla giuria popolare, composta da 100 studenti universitari provenienti da tutta Italia e dagli studenti di 10 classi delle scuole secondarie di secondo grado, cinque della provincia di Padova e altre cinque di altre province d’Italia. A seguire nelle preferenze dei giovani sono arrivati i libri di Peter Wadhams, con 24 voti, Roberto Defez, con 20 voti, Sandra Savaglio, con 12 voti, e Pietro Greco, con 3 voti.

 

          

 

Interviste ai finalisti del Premio Galileo

Intervista a Cristina Cattaneo

Intervista a Pietro Greco

Intervista a Roberto Defez

 

Una delle novità più importanti della XIII edizione del Premio è l’ampliamento della platea degli editori che hanno risposto al bando di partecipazione, praticamente raddoppiata rispetto all’edizione 2018, composta da nomi di case editrici note e meno note. Questa grande attenzione nei confronti del Premio ha portato di conseguenza a far crescere il numero di volumi candidati (103), aumentati di circa il 50% rispetto all’edizione dello scorso anno. Tale incremento è da addebitare anche alla notorietà del premio grazie al vincitore del 2018, Stefano Mancuso, il cui libro “Plant revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro” è balzato in alto nella classifica dei libri più venduti proprio dopo il successo al Premio Galileo.

 

Giuria Scientifica

A fianco della Presidente della Giuria Elena Cattaneo, farmacologa, biologa e senatrice a vita, tra le principali scienziate impegnate nella ricerca sulle cellule staminali, cinque autorevoli giornalisti specialisti della divulgazione scientifica e rappresentanti dei principali gruppi editoriali italiani: Gabriele Beccaria, firma de La Stampa e dell’inserto Tutto Scienze; Luca De Biase, giornalista de Il Sole 24 Ore e fondatore della sezione Nòva dedicata all'innovazione; Luca Fraioli, caporedattore della Redazione Scienze, Ambiente, Tecnologia e Salute de La Repubblica; Anna Meldolesi, giornalista e saggista del Corriere della Sera e Le Scienze e tra i finalisti dell’edizione 2018 del Premio Galileo con il libro “E l’uomo creò l’uomo. CRISPR e la rivoluzione dell’editing genomico” (Bollati Boringhieri, 2017); e infine Rossella Panarese, autrice e conduttrice di Radio3Scienza, l quotidiano scientifico di Rai Radio 3.

Oltre ai giornalisti scientifici, grazie alla collaborazione con l’Università di Padova faranno parte della Giuria cinque docenti universitari in grado di rappresentare la comunità scientifica dell’Ateneo: Giovanna Capizzi, professoressa associata del Dipartimento di Scienze Statistiche; Rodolfo Costa, professore ordinario di Genetica; Piero Martin, professore di fisica sperimentale al Dipartimento di Fisica e Astronomia “G.Galilei” e tra i finalisti del Premio Galileo 2018 insieme ad Alessandra Viola con “Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti” (Codice Edizioni, 2017); Giulia Treu, professoressa associata presso il Dipartimento di Matematica “Tullio Levi Civita” Maria Elena Valcher, professoressa ordinaria di Automatica del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione.

 

Giuria popolare 

Sarà costituita da Studenti Universitari provenienti da tutta Italia e anche da dieci classi delle scuole secondarie di secondo grado, cinque della Provincia di Padova, altre da cinque province di tutta Italia.

 

Il Galileo Festival dell’Innovazione

Promosso dal Comune di Padova il Gestival dell'innovazione si svolgerà nella stessa settimana del Premio Galileo. Ricco di proposte, la sinergia tra i due eventi permetterà di allargare la platea dei visitatori e il loro campo di interessi facendo di Padova una città all'avanguardia nel campo scientifico e culturale.

La cerimonia di premiazione si svolgerà  nella sala al cui ingresso si trova la cattedra di Galileo, ovvero l’Aula Magna dell’Università di Padova, anche per rimarcare la simbiosi tra Città e Università.

 

Aggiornamento 11 febbraio 2019

Oggi, presieduta dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, si è riunita la giuria scientifica del "Premio letterario Galileo per la divulgazioni scientifica" per selezionare la cinquina finalista della 13^ edizione. Ecco i finalisti:

  • "Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo" di Cristina Cattaneo (Raffaello Cortina Editore)
  • "Scoperta. Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l'Italia" di Roberto Defez (Codice Edizioni)
  • "Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile" a cura di Pietro Greco (Carocci editore)
  • "Tutto l'universo per chi ha poco Spazio-Tempo" di Sandra Savaglio (Libri Mondadori)
  • "Addio ai ghiacci. Rapporto dall'Artico" di Peter Wadhams (Bollati Boringhieri editore)

Il 10 maggio il vincitore del Premio Galileo 2019 durante "La settimana della Scienza e dell'Innovazione"

Per i dettagli sui finalisti leggi il comunicato stampa allegato

*Raccolta dei rifiuti organici: in Italia raggiunte le 6,6 milioni di tonnellate, ma servono più impianti

Un'analisi del CIC – Consorzio Italiano Compostatori 


Aumenta la raccolta dell’organico in Italia e si conferma come la frazione più importante per la RD: lo ribadisce il CIC – Consorzio Italiano Compostatori analizzando i dati della raccolta differenziata in Italia. A livello nazionale passa da 107 a 108 kg la raccolta annuale procapite e la regione con il maggior quantitativo di raccolta si conferma la Lombardia. Crescono anche gli impianti sul territorio, da 326 a 338 e cresce l’andamento del trattamento di digestione anaerobica, utilizzato anche per la produzione di biometano: cronica la mancanza di impianti al centro e al sud.

Sono 6,6 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche) provenienti dalla raccolta differenziata raccolti in Italia nel 2017: la raccolta dell’organico aumenta dell’1,6%, registra un minore incremento rispetto all’anno precedente anche se si segnala che il trend della raccolta della frazione umido mantiene gli stessi andamenti mentre è la frazione verde che rimane costante nei due anni a confronto. In ogni caso quella dell’organico (umido e verde) si conferma la frazione più importante per la Raccolta Differenziata nel Paese rappresentando il 40,3% di tutte le raccolte. A sottolinearlo è il CIC – Consorzio Italiano Compostatori, nell’annuale analisi sulla raccolta differenziata del rifiuto organico e degli impianti italiani, realizzata a partire dai dati del Rapporto Rifiuti ISPRA 2018. 

108 KG PROCAPITE DI RIFIUTO ORGANICO RACCOLTO IN ITALIA

A livello nazionale il dato procapite di rifiuto organico intercettato si mantiene sopra i 100 kg, passando da 107 a 108: i quantitativi maggiori sono quelli delle regioni settentrionali (127 kg/abitante per anno), seguite dal Centro (114 kg/abitante per anno) e dal Sud (83 kg/abitante per anno).

LOMBARDIA IN TESTA PER FRAZIONE ORGANICA RACCOLTA

Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con 1,2 milioni di tonnellate annue, nonostante una leggera flessione rispetto all’anno precedente quando la raccolta si attestava su 1,3 milioni.
In calo, ma stabile al secondo posto, anche il Veneto con 764.000 tonnellate. Al terzo posto l’Emilia Romagna (708.000 t), seguita a breve distanza dalla Campania (678.000 t). Interessanti i dati registrati nel Lazio (532.000 t) e in Sicilia (208.000 t), dove la raccolta della frazione organica è aumentata rispettivamente di 27.000 t e 67.000 t. 

POCHI IMPIANTI AL CENTRO-SUD. ITALIA PUNTA SU BIOMETANO

L’impiantistica in Italia  è passata da 326 a 338 strutture ed ha consentito di trattare nel 2017 circa 7,4 milioni di tonnellate (+4%) considerando il trattamento, oltre all’umido e al verde, anche di altri materiali di scarto a matrice organica.

Inoltre, emerge in particolare l’andamento della digestione anaerobica, che nel 2017 ha trattato più del 50% dell’umido raccolto in forma differenziata. “Il trattamento delle frazioni organiche selezionate con la digestione anaerobica permette non soltanto di recuperare materia ma anche energia: oltre al compost che si utilizza come fertilizzante naturale si ottiene infatti anche il biogas, che può essere trasformato in biometano per l’immissione in rete”, sottolinea Massimo Centemero. “Recentemente il CIC si è fatto promotore di un’altra filiera di potenziale sviluppo per il settore: la produzione di Biometano. I risultati non hanno tardato ad arrivare, tra il 2017 e il 2018 sono entrati in funzione, primi in Italia,8 impianti consorziati CIC (di cui 2 sperimentali) in grado di produrre biometano esclusivamente dal trattamento dei rifiuti organici della raccolta differenziata urbana e di immettere il biometano nella rete di nazionale o di impiegarlo per l’autotrazione”.

I PRODOTTI DEL RICICLO ORGANICO: 2 milioni di tonnellate di COMPOST e 90 milioni di metri cubi di BIOMETANO

Secondo le stime del CIC, dai rifiuti organici raccolti nel corso del 2017 sono stati prodotte quasi 2 milioni di tonnellate di compost, il 64% da compostaggio e il restante 36% da digestione anaerobica e successivo compostaggio, che hanno contribuito a stoccare nel terreno 600.000 t di sostanza organica e risparmiare 3,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica.

Il Biometano si sta affermando come un altro prodotto della filiera del riciclo organico. I biodigestori possono produrre oltre al compost anche biometano che rappresenta una fonte di combustibile naturale e chiaramente una preziosa ed innovativa fonte di energia rinnovabile. Si prevedono sviluppi ulteriori per questo prodotto che potrebbe, entro il 2019, raggiungere una produzione nazionale 200 milioni di m3. Ogni cittadino italiano che si impegna per la raccolta del rifiuto organico può vedere trasformato questo rifiuto in un prodotto, il biometano, necessario a percorrere circa 100-120 km/anno.

Il settore biowaste ha importanti ricadute economiche ed occupazionali: nel 2016, secondo le proiezioni del Consorzio Italiano Compostatori, il volume d’affari generato dal biowaste è stato pari a1.8 Mld € di fatturato, mentre i posti di lavoro generati  9.800 (+9% rispetto all’anno precedente): in pratica 1,5 posti di lavoro ogni 1.000 t di rifiuto organico.

Per approfondire: www.compost.it/

“ViviSmart”

Soddisfacenti i risultati del progetto pilota promosso dall’alleanza aBCD (Barilla, Coop e Danone). Cresciuta la consapevolezza delle famiglie su abitudini alimentari e stili di vita più sani


  • Dalla ricerca sviluppata dall’Università LUMSA, insieme alle Università di Napoli Parthenope e Roma Tre, è emersa una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle più corrette abitudini alimentari e uno stile di vita più sano.
  • L’11% dei bambini ha iniziato a bere più acqua e più volte durante la giornata
  • Si è riscontrato l’aumento del 6% dei bambini che mangiano frutta e del 13% di quelli che mangiano verdure.
  • Sono molti di più i bambini che decidono di dedicare più tempo all’attività fisica facendo sport per quasi 4 volte alla settimana
  • Il Progetto Pilota con la Società Italiana di Medicina Generale (S.I.M.G.) coinvolge 20 medici di medicina generale e più di 100 famiglie in un percorso educazionale sui propri consumi alimentari
  • Si sta preparando il progetto ViviSmart per il 2019 che prevede ancora di più il coinvolgimento di scuole e punti vendita

L'alleanza che vede unite Barilla, Coop Italia, Danone, Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop e Fondazione Istituto Danone, ha il 6 febbraio i risultati della campagna ViviSmart. Dimostrano come il progetto pilota sia stato efficace incrementando le competenze di bambini e famiglie in materia di alimentazione e modificando realmente abitudini alimentari e stile di vita dei partecipanti. Il progetto, nato con l’obiettivo di riavvicinare la popolazione italiana alle buone abitudini della dieta mediterranea attraverso una serie di iniziative,  ha coinvolto simultaneamente 4 città, 16 scuole, 80 insegnanti, 1.525 bambini e famiglie, 16 punti vendita e medici di medicina generale nell’arco di tempo tra settembre 2017 e maggio 2018.

Dal progetto pilota della ricerca sviluppata dall’Università LUMSA insieme alle università di Napoli Parthenope e Roma Tre, è emersa una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle abitudini  alimentari più corrette  e uno stile di vita più sano insieme a un incremento delle competenze dei bambini su cosa e quanto mangiare e sull’importanza dell’attività fisica. Si registrano anche sensibili modifiche nei comportamenti di bambini e famiglie nei confronti di alimentazione e movimento. Infatti, a seguito dell’intervento di ViviSmart, l’11% dei bambini ha detto di bere più acqua e più volte durante la giornata così come si è riscontrato l’aumento del 6% dei bambini che mangiano frutta e del 13% di quelli che mangiano verdure. Contemporaneamente si è verificato un aumento della consapevolezza sul consumo di cereali e latte e suoi derivati, alimenti che si trovano allo stesso livello della piramide alimentare: nello specifico il 75% dei bambini dichiara di bere latte durante la giornata e l’80% di mangiare latticini, mentre 8 bambini su 10 dicono di non mangiare yogurt evidenziando come questo alimento non rientri nella dieta degli scolari.

In generale, si sottolinea come a seguito della partecipazione alla campagna educativa gli scolari hanno iniziato a sostituire le merendine con più frutta e verdura e si dimostrano più disponibili a provare cibi nuovi. La stessa considerazione vale per il movimento: sono molti di più i bambini che decidono di dedicare più tempo all’attività fisica facendo sport per quasi 4 volte alla settimana, riducendo le ore passate davanti alla tv o giocando ai videogame, questo significa che la campagna ha prodotto effetti positivi riducendo la sedentarietà dei bambini.

Il dato relativo al cambiamento nelle abitudini alimentari dei bambini è confermato non solo dagli insegnanti coinvolti nella campagna, di cui 36 su 52 hanno affermato di aver osservato modifiche sostanziali nelle abitudini alimentari dei propri alunni, ma anche e soprattutto dai genitori che indirettamente sono stati influenzati dai propri figli a modificare le tendenze alimentari della famiglia. Infatti, tra i genitori intervistati il 50% afferma che i bambini hanno chiesto di comprare cibi diversi rispetto a prima e il 55% dichiara che, dopo aver parlato della campagna con i propri figli, ha cominciato a modificare le abitudini .

* Bestack, 800 mila tonnellate all’anno di ortofrutta salvate dallo spreco con l’imballaggio Attivo Bestack


Ogni anno nella grande distribuzione vengono sprecati 9,5 chilogrammi di cibo per ogni metro quadro di superficie di vendita negli ipermercati e ben 18,8 kg al metro quadro nei supermercati. Frutta e verdura sono i cibi in testa alla classifica dello spreco lungo la filiera, ma anche a casa del consumatore, dove la quantità di cibo che finisce nella spazzatura ammonta in un anno a 36 chili pro capite. Sono numeri che fanno riflettere quelli veicolati dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market in occasione della sesta Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare, che si celebra in tutta Italia il 5 febbraio 2019, promossa dal Ministero dell’Ambiente con la campagna Spreco Zero  insieme all’Università di Bologna – Distal (Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari) attraverso il progetto 60SeiZERO.

L’imballaggio Attivo di Bestack, il packaging smart che allunga la vita di frutta e verdura e riduce gli sprechi, è stato messo a punto insieme all’Università di Bologna, nello specifico dal team del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari guidato dalla prof.ssa Rosalba Lanciotti. Grazie a un innovativo brevetto, frutto di sette anni di studi e ricerche, questo imballaggio in cartone ondulato di ultima generazione è pre-sanificato e più sicuro, consente di conservare la qualità dei prodotti ortofrutticoli per più tempo e riduce in modo significativo gli sprechi. Considerano il consumo di frutta e verdura in Italia, si parla di 800 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli che ogni anno potrebbero evitare di finire nella spazzatura.

Leggi il Comunicato Stampa allegato