Centro Studi l’Uomo e l’Ambiente Facebook

Indice

  • Il Gruppo Iren ha vinto la dodicesima edizione del Premio Top Utility
  • City green light premiata a Key 2024 per l’innovazione al servizio delle Sustainable city
  • Res di Ravenna realizza in Sardegna un’innovazione storica: l’anidride carbonica e l’idrogeno diventano metano
  • Klimahouse Start-up Contest 2024: ecco i vincitori
  • La prima scarpa artigianale disegnata dall’AI: nata a Padova, svelata al World AI Cannes Festival
  • Agricola Moderna: l’energia sostenibile delle Vertical Farm
  • I 25 anni di Centrale del latte di Roma e Ospedale Bambino Gesù: oltre 1000 i litri di latte donati tramite la Banca del latte materno

__________________

Il Gruppo Iren ha vinto la dodicesima edizione del Premio Top Utility

Il Gruppo Iren ha vinto la dodicesima edizione del Premio Top Utility, dedicato alle performance delle cento maggiori imprese italiane, dell’energia, dell’ambiente e dell’acqua. Il premio è stato ritirato questa mattina a palazzo Turati, a Milano, dal Presidente del Gruppo Iren Luca Dal Fabbro. 

Tra le motivazioni dell’assegnazione del premio, sono state ricordate l’ottima performance economica e operativa registrata da Iren nell’ultimo anno, la costante attenzione per la trasparenza e il confronto con clienti e territorio e la capacità di realizzare progetti e investimenti innovativi legati all’economia circolare e in particolare ai materiali strategici. 

 “Il riconoscimento ricevuto oggi valorizza ulteriormente il percorso di Iren quale leader nella transizione energetica e digitale delle nostre città”, dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren, “Le grandi utility in questo momento storico sono i principali player economici in grado di generare investimenti strategici che portano crescita e sviluppo per il nostro Paese. Realtà solide come Iren sono viste con forte interesse dagli investitori internazionali, come ha dimostrato di recente l’emissione del Green Bond da parte del Gruppo che ha ricevuto ordini 10 volte superiori all’ammontare offerto”

Il premio dedicato alle eccellenze italiane nel settore dei servizi di pubblica utilità sottolinea inoltre l’impegno del Gruppo Iren per il recupero e la valorizzazione delle materie prime critiche in un’ottica di circolarità. “Iren continua il Presidente Dal Fabbro – è impegnata in prima linea per la promozione di una filiera industriale del recupero e del riciclo delle materie prime critiche e ha già avviato significativi investimenti in ambito impiantistico con l’obiettivo di divenire il leader industriale di questo settore”. 

Giunto alla sua dodicesima edizione, il Top Utility è il principale think tank italiano di riferimento nel settore public utility. Coordinato da Althesys e organizzato in collaborazione con Utilitalia, l’evento valuta ogni anno le cento maggiori aziende nel comparto dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti e ne riconosce le eccellenze. 

torna su

City green light premiata a Key 2024 per l’innovazione al servizio delle Sustainable city

  • L’azienda, specializzata nella promozione di strumenti per l’efficientamento energetico, vince il Premio “Lorenzo Cagnoni” con LightAnalytics, in collaborazione con iSImob, spin-off dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
  • Digital twin della mobilità cittadina per l’ottimizzazione dell’illuminazione urbana

Rispetto alla tradizionale illuminazione adattiva, LightAnalytics permette di creare un digital twin della mobilità cittadina, che garantisce l’adeguamento dell’illuminazione alle mutevoli condizioni urbane. Si tratta infatti di una soluzione che integra e interpreta i dati resi disponibili da diversi sistemi presenti in una località (come le informazioni sui flussi del traffico raccolte dalle infrastrutture di trasporto e i parametri relativi all’illuminazione) per ottimizzare la progettazione illuminotecnica, offrendo risparmi energetici, maggiore sicurezza stradale e conformità normativa. Oltre a consentire alle amministrazioni locali di razionalizzare i Piani della Luce, ridurre l’inquinamento e fornire informazioni precise e aggiornate ai cittadini.

«LightAnalytics è un prodotto originale, con solide basi scientifiche, che nasce dalla stretta collaborazione tra l’ingegneria e l’innovazione di City Green Light, e il mondo accademico. Una sinergia che ha prodotto una piattaforma all’avanguardia, con un sistema di gestione che presiede tutti i processi decisionali e determina un profilo di regolazione sempre coerente con il reale utilizzo delle infrastrutture», commenta Cecilia Putignano, Engineering & Technical Services Director di City Green Light.

torna su

Res di Ravenna realizza in Sardegna un’innovazione storica: l’anidride carbonica e l’idrogeno diventano metano

Un metodo ecosostenibile per conservare l’energia.

Una delle sfide più importanti che dovrà affrontare l’umanità nei prossimi anni sarà quella del conservare l’energia rinnovabile. Lo stoccaggio nel breve termine è relativamente semplice, come il suo utilizzo istantaneo, ma si complica di molto la gestione sul medio o lungo termine. Ci sono picchi di surplus che non sono facili da distribuire lungo la rete elettrica istantaneamente: le batterie non bastano più, ce ne vorrebbero di gigantesche e sarebbero molto costose anche nella gestione.

Su questo fronte opera da anni Res Italia (Reliable Environmental Solutions), società cooperativa con sede a Ravenna, fondata nel 2004 da Chato Della Casa. L’azienda è impegnata nello sviluppo e nella promozione di applicazioni e soluzioni impiantistiche innovative, basate sulla digestione anaerobica. Obiettivo principale di RES è fornire prodotti e servizi utili a sostenere il progresso tecnologico, conciliando i principi di tutela ambientale ed economia circolare. Il core business è lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per l’impiego di energie rinnovabili, il risparmio energetico, salvaguardando l’ambiente nell’ottica dell’economia circolare. Realizzano impianti pilota di digestione anaerobica (tecnologia plug-flow) e di metanazione biologica, fermentatori da banco, impianti pilota di upgrading biogas, impianti pilota di steam explosion.

La più recente innovazione proposta ha potenziali applicative straordinarie. Si tratta infatti di un impianto di metanazione biologica, realizzato per l’Agenzia Sardegna Ricerche, presso la sua sede operativa nella zona industriale di Cagliari.

L’impianto è costituito da un reattore nel quale crescono dei ceppi batterici specializzati che si nutrono di CO2 (immessa tramite bombole in questa prima fase sperimentale) e idrogeno prodotto dall’idrolisi dell’acqua.

Quest’ultimo processo ha bisogno di energia per realizzarsi, prodotta da eventuali eccessi di energia rinnovabile non programmabile, la quale viene immagazzinata sotto forma di metano attraverso la conversione dell’idrogeno proprio tramite metanazione biologica. Si passa così – spiega l’azienda – da un surplus di energia solare, non immagazzinabile a lungo termine in batterie, al metano, risorsa energetica tipicamente stoccabile e conservabile. Il processo di metanazione biologica è noto da tempo, ma certamente è innovativo nel suo genere l’impianto che abbiamo realizzato in collaborazione con Sardegna Ricerche, dove è attivo un progetto di circolarità energetica ben integrato con altri impianti che avevamo installato negli anni passati”, spiega il ceo di Res Italia, Davide Bersani. “Ma le applicazioni che prevediamo possibili, attraverso questo processo, sono davvero innumerevoli, se pensiamo solo che si utilizza un inquinante come la CO2 per produrre energia rinnovabile. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare soluzioni tecnologiche che consentano di affrontare e risolvere problematiche energetiche e ambientali, garantendo uno sviluppo sostenibile nei relativi settori di intervento”.

Come funziona il metanatore biologico realizzato per Sardegna Ricerche
Il cuore del sistema è un reattore avente un volume utile di circa 70 litri, all’interno del quale vengono immesse miscele di CO2 e idrogeno. L’impianto è equipaggiato con sensori per la misura, l’acquisizione, il controllo e la regolazione di temperatura e pH, pressione del sistema, livello del liquido e delle eventuali schiume nel reattore. È inoltre presente un sistema a sonda ottica per la visione interna. A disposizione anche macchinari che rendono possibile l’attivazione e il controllo di procedure automatiche di sterilizzazione termica (mediante acqua surriscaldata) o chimica del sistema. Tramite il programma di controllo è possibile acquisire, registrare e regolare i dati di processo rilevati tramite i diversi sensori di cui la macchina è dotata, tra cui pH e temperatura (fino a un valore massimo di 70°C) e pressione all’interno del reattore. Il sistema è equipaggiato per gestire una portata massima di gas in entrata costituita da CO2 fino a tremila litri al giorno, e idrogeno fino a 750 litri al giorno.
L’impianto al momento è in fase sperimentale e la CO2 viene immessa tramite bombole, ma – tenendo conto che l’anidride carbonica è il principale prodotto delle attività umane – potrà essere catturata da quella che verrebbe altrimenti immessa nell’ambiente.

Fonte: Ufficio Stampa PK Communication

torna su

________________________

Klimahouse Start-up Contest 2024: ecco i vincitori

L’innovazione è da sempre al centro del programma di Klimahouse, l’evento fieristico dedicato al settore dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica, che si è svolto a Fiera Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio.
Tra le iniziative di punta della 19esima edizione della manifestazione, il Klimahouse Future Hub che ha presentato in anteprima le soluzioni all’avanguardia di 17 pioneristiche startup selezionate in collaborazione con PoliHub, l’Innovation Park & Start-up Accelerator del Politecnico di Milano.

Tutte le start-up hanno partecipato al Klimahouse Start-up Contest, un’occasione per mettersi alla prova e dimostrare il valore delle proprie proposte davanti al pubblico e alla giuria, presieduta dal CEO del PoliHub, Enrico Deluchi. 

Durante la 19ª edizione della fiera sono state annunciate le due start-up vincitrici del Contest dedicato alle innovazioni trasformative radicali, evidenziando l’impegno della manifestazione nel favorire il rinnovamento nel settore. Selezionate in collaborazione con il PoliHub del Politecnico di Milano, le 17 giovani aziende sono state protagoniste, durante tutti e quattro i giorni di fiera, del Klimahouse Future Hub, spazio interamente dedicato alle nuove tecnologie e agli approcci pioneristici per il rilancio del comparto.

L’innovazione è da sempre al centro del programma di Klimahouse, l’evento fieristico dedicato al settore dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica, tenutosi a Fiera Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio.
Cuore pulsante dell’evento è stato il Klimahouse Future Hub dove si è potuto esplorare in anteprima le soluzioni all’avanguardia di 17 pioneristiche startup, selezionate in collaborazione con PoliHub, l’Innovation Park & Start-up Accelerator del Politecnico di Milano. Una partnership basata sulla comune vocazione a innovare, individuando le più avanzate soluzioni di Ricerca & Sviluppo pronte per essere introdotte sul mercato.

Le startup coinvolte hanno avuto la possibilità di presentarsi in fiera sul Klimahouse Stage e partecipare al Klimahouse Start-up Contest, un’occasione per mettersi alla prova e dimostrare il valore delle proprie proposte. La giuria, presieduta dal CEO del PoliHub, Enrico Deluchi, ha decretato vincitori ex equo RECO2 e LabNEXT.

La prima è una startup innovativa attiva nella bioedilizia che, attraverso un modello virtuoso di economia circolare e un rivoluzionario processo produttivo brevettato, è in grado di recuperare e trasformare vari tipi di materie prime seconde inorganiche ed inerti (tra cui vetro, scarti di lavorazioni ceramiche, scarti di acciaierie, ecc.), in pavimentazioni 100% riciclate.

La seconda si dedica, invece, alla ricerca, sviluppo e produzione di additivi chimici, materiali e prodotti finiti innovativi e sostenibili, oltre a gestire partnership finalizzate allo sviluppo di comunità e hub di innovazione nel campo dei materiali tecnologici, processi di produzione innovativi, commercio sostenibile, economia circolare e tecnologie green.

Leggi il comunicato stampa allegato

torna su

La prima scarpa artigianale disegnata dall’AI: nata a Padova, svelata al World AI Cannes Festival

Sarà svelata in questi giorni al World AI Cannes Festival la prima scarpa artigianale fatta a mano da un’azienda italiana abituata a lavorare per i grandi brand del lusso e disegnata dall’intelligenza artificiale e notarizzata, in ogni fase della lavorazione, dalla tecnologia blockchain. 

 Una scarpa italiana artigianale, fatta a mano da un’azienda abituata a lavorare per i grandi brand del lusso, ma disegnata dall’intelligenza artificiale e notarizzata, in ogni fase della lavorazione, dalla tecnologia blockchain. È un connubio finora inedito quello che ha dato vita a “First handmade shoe designed by AI”, il progetto nato dalla collaborazione tra Peron Shoes, storica industria calzaturiera della Riviera del Brenta con 50 anni di storia alle spalle, e EZ Lab, impresa innovativa padovana specializzata nella tecnologia blockchain che tramite la propria piattaforma Made in Block valorizza e protegge le produzioni Made in Italy.

L’iniziativa viene presentata in questi giorni al World AI Cannes Festival, evento internazionale sui temi dell’intelligenza artificiale che si svolge dall’8 al 10 febbraio 2024 nella città della Costa Azzurra, dove si attendono 16 mila visitatori da tutto il mondo. Nello stand della Regione Veneto sarà quindi esposto e presentato un paio di ballerine, prodotte artigianalmente a partire da un disegno prodotto da un’ intelligenza artificiale generativa, che è stata interrogata sui trend di mercato e sui modelli più adatti per il mercato del lusso. All’interno della suola è presente un tag NFC, una sorta di chip che, a contatto con uno smartphone, permette al consumatore di accedere al Climate Digital Product Passport, il passaporto digitale di prodotto, e, attraverso l’intelligenza artificiale, scoprire

Leggi il Comunicato allegato

_________________________

torna su

Agricola Moderna: l’energia sostenibile delle vertical farm

Agricola Moderna ha presentato all’evento VertiFarm 2024, il terzo workshop internazionale sul Vertical Farming promosso dall’Università di Bologna, uno studio che evidenzia come questo innovativo modello di coltivazione sia diventato sempre più efficiente da un punto di vista energetico rispetto al passato. La vertical farm milanese ha illustrato il proprio studio realizzato sulla raccolta di dati empirici e l’elaborazione degli stessi attraversi algoritmi matematici, evidenziando come il modello di sviluppo di Agricola Moderna si collocherà nella fascia più virtuosa degli impianti di produzione agricola indoor con metodo idroponico.

Il workshop si è concluso con una visita tecnica all’impianto di Melzo di Agricola Moderna da parte di oltre 50 ricercatori del mondo accademico provenienti da tutta Europa.

Agricola Moderna ha iniziato la realizzazione di una nuova vertical farm che sorgerà a inizio 2025 nel Comune di Agnadello, in provincia di Cremona, e sarà alimentato totalmente da energia rinnovabile con un basso impatto sull’intera filiera produttiva. Il nuovo impianto, di circa 9mila m2racchiuderà l’intera filiera produttiva su una superficie totale di coltivazione, supiù livelli, di 11mila m2. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate e aromatiche pronte alconsumo.

Dal 2018, quando Agricola Moderna è nata, l’azienda ha dedicato gran parte delle proprie risorse alla ricerca e allo sviluppo: insieme all’impianto di produzione, è presente a Melzo anche uno sperimentale che permette di testare nuovi prodotti, strumenti e soluzioni con l’obiettivo di una costante ottimizzazione del processo produttivo e dei consumi energetici. Infatti, la vertical farm di Agricola Moderna sarà in grado di consumare meno kWh per kilogrammo prodotto rispetto alla media di mercato.

Agricola Moderna – Ufficio Stampa (Studio Comelli)

Aurora Marin | aurora@studiocomelli.eu | +39 347 172 2820

Salvatore Bruno | salvatore@studiocomelli.eu | +39 335 398 913

_______________________

torna su

I 25 anni di Centrale del latte di Roma e Ospedale Bambino Gesù: oltre 1000 i litri di latte donati tramite la Banca del latte materno

     Con una rete di 100 mamme donatrici e 2000 pasti di latte, la Banca del Latte umano donato, è oggi un progetto di riferimento per la crescita e sviluppo dei neonati.

·    Presentata lo scorso 29 gennaio una edizione speciale del packaging dei prodotti della Centrale del Latte.

·    La collaborazione tra la Centrale del Latte di Roma e il Bambino Gesù dimostra il forte legame con la comunità e l’attenzione verso le esigenze dei più piccoli.

Contribuire alla salute dei bambini e sostenere la missione dell’Ospedale attraverso le donazioni di attrezzature vitali e campagne solidali. È questo l’obiettivo della storica collaborazione, che ha festeggiato ieri il 25° anniversario, tra la Centrale del Latte di Roma e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Tanti i progetti che dimostrano l’impegno concreto della Società lattiero casearia e dell’Ospedale Pediatrico romano nel garantire l’accesso a questo elemento vitale per la crescita e lo sviluppo dei neonati, specialmente in situazioni di nascite premature o difficili.

La Banca del Latte è una delle iniziative che meglio racconta questo sodalizio attraverso la distribuzione di oltre 1000 litri di latte materno ogni anno per i piccoli che non possono essere allattati. Un successo che dimostra la forte vocazione solidale della Centrale del Latte di Roma e dell’Ospedale Bambino Gesù che grazie alla rete costituita da 100 mamme donatrici riescono ad aiutare oltre 200 neonati con particolari esigenze terapeutiche.

Nel 2019, la Centrale del Latte di Roma ha inoltre ampliato il suo sostegno attraverso la donazione di un’automobile per il ritiro a domicilio del latte materno che rende ancora più preziosa una realtà come la Banca del Latte Materno.

La collaborazione tra Centrale del Latte di Roma e la Fondazione Bambino Gesù, è riuscita a potenziare le strutture ospedaliere e le risorse, offrendo un sostegno concreto ai piccoli pazienti e alle realtà coinvolte. Un percorso volto alla promozione delle corrette abitudini alimentari e di una visione olistica del benessere dei neonati, concentrata sui benefici del latte materno, quali la formazione del microbiota e lo sviluppo cerebrale.  

Leggi il Comunicato stampa allegato

_______________________

torna su