* “Consegne green” di Oreal Italia

Oréal Italia, azienda leader in Italia nel settore della cosmesi, annuncia il lancio dell’iniziativa “Consegne green” nei centri storici di 8 città italiane: Milano, Torino, Pavia, Bergamo, Vicenza, Belluno e Roma. Il progetto prevede l’utilizzo di veicoli elettrici e biciclette per la consegna dei prodotti a oltre 1000 punti vendita per un totale di 10.600 consegne all’anno. Questa attività porterà a un risparmio totale di 13 tonnellate di CO2. “Consegne Green” fa parte di un progetto globale finalizzato alla riduzione dell’inquinamento nei centri urbani, di cui l’Italia è uno dei Paesi pilota.

“Il progetto “Consegne green” si inserisce perfettamente nel programma internazionale “Sharing Beauty with All” annunciato nel 2013, nel quale L’Oréal si impegna a migliorare le proprie pratiche lungo tutta la value chain, dalla ricerca alla produzione, condividendo la propria crescita con le comunità in cui opera- ha dichiarato Fabio Sensidoni, Direttore Operations L’Oréal Italia- Al momento abbiamo lanciato questo progetto in otto città italiane ma non vogliamo fermarci qui. I primi feed- back positivi dei nostri clienti ci incoraggiano a trovare soluzioni per ampliare ulteriormente questo progetto nei prossimi mesi.”

La strategia di crescita del Gruppo infatti si fonda in parte anche sull’impegno a produrre con un impatto minore e coinvolgere i consumatori, che sono al centro delle sue attività, proponendo loro prodotti sostenibili e aspirazionali e incoraggiandoli in tal modo a operare scelte sostenibili.

Grande attenzione da parte del Gruppo viene dedicata alle questioni ambientali, come è dimostrato dallo stabilimento di Settimo Torinese uno dei più avanzati in Italia, a emissioni zero di CO2 dal 2015 e dal 2018 “dry factory” ovvero un sito produttivo che consuma acqua unicamente come materia prima nei prodotti e non per altri usi.

Ma non solo, anche la centrale logistica di Villanterio unico punto di ricezione e partenza per le spedizioni ai clienti in Italia per 3 delle 4 Divisioni di L’Orèal Italia, rispetta i più rigorosi standard ambientali come testimoniato dalla prestigiosa Certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) Gold ottenuta nel 2015. Nella centrale di Villanterio infatti soluzioni quali l’illuminazione a LED e l’eliminazione dei navettaggi hanno permesso una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 210 t/anno.


Contatti
L’Oréal Italia
Alessandra Sabellico, Cell. +39 349 8012183
E-mail: alessandra.sabellico@loreal.com

Federico Spagna, Be Media
V.le San Michele del Carso, 24 (MI)
T: +39 02 35927715 (direct)
E:  f.spagna@bemedia.it
 

* “Acqua nelle nostre mani”. l’impegno di Finish contro lo spreco di acqua

 

Il progetto di Finish, in collaborazione con FAI, Bosch e il content partner National Geographic, per diffondere un uso responsabile dell’acqua, un bene prezioso per noi e per il nostro Pianeta


Finish, brand di RB leader nel mercato dei prodotti per la lavastoviglie, presenta "Acqua nelle nostre mani", un progetto volto a sensibilizzare gli italiani riguardo al problema della scarsità d'acqua per arrivare a cambiare il comportamento di tutti verso abitudini più sostenibili. Ad accompagnare Finish in questo percorso FAI – Fondo Ambiente Italiano, Bosch e National Geographic, in qualità di content partner.

Al fine di innescare una conversazione sulla situazione idrica in Italia, Finish ha coinvolto il FAI, che ha analizzato lo scenario a livello mondiale e locale. L’Italia è notoriamente un paese ricco di acqua, grazie al sistema montuoso e alla permeabilità dei suoi suoli. Con i cambiamenti climatici, però, sta mutando la struttura ecologica stessa del nostro Pianeta e, di conseguenza, anche nel nostro Paese si registrano con una maggiore frequenza fenomeni estremi: periodi prolungati di siccità si alternano a violente precipitazioni. Dando uno sguardo agli avvenimenti accaduti nel recente passato, ci si può rendere conto di come la siccità sia già una realtà nel nostro paese. 

RB è attenta ad un uso consapevole delle risorse e, attraverso il brand Finish, si impegna attivamente per ridurre i consumi di acqua nella quotidianità, promuovendo la cultura del risparmio di acqua tra i consumatori italiani. “Abbiamo avviato un progetto in grado di coinvolgere tutti, partendo dalla nostra popolazione aziendale, passando dai nostri partner e stakeholder esterni, fino ad arrivare ai nostri consumatori” ha commentato Enrico Marchelli, Regional Director Italia, Grecia e Israele RB Hygiene Home.

Il progetto Acqua nelle nostre mani prevede diverse attività di sensibilizzazione riguardo l’uso consapevole della risorsa idrica. In quest’ottica nasce la collaborazione con il FAI, attore principale nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano. “L’impegno di questa azienda per promuovere il valore dell’acqua come risorsa preziosa ci è sembrato da subito ammirevole dal momento che la salvaguardia del patrimonio idrico italiano è tra i nostri primari obiettivi. Il FAI si è infatti prefissato un traguardo ambizioso: ridurre del 20% in 10 anni i consumi di acqua all’interno dei suoi beni. Non posso ancora svelarvi di più, ma vi anticipo che questo è solo l’inizio di una collaborazione duratura e di valore che abbiamo intrapreso assieme a Finish” interviene Daniele Meregalli, Responsabile Ambiente FAI.

Diffondere la conoscenza del problema è il primo passo per iniziare a cambiare le cose e la collaborazione con National Geographic nasce con questo intento. “National Geographic racconta storie che contano attraverso immagini suggestive, un giornalismo basato sui fatti ed un intrattenimento senza rivali. I contenuti sviluppati per la campagna Finish diffonderanno la conoscenza del problema della scarsità d’acqua e mostreranno come apportare piccoli cambiamenti alle nostre abitudini quotidiane può fare la differenza” spiega Deborah Armstrong, Senior Vice President, Advertising Sales, Brand Partnerships and General Manager National Geographic.

Fra le misure che si possono adottare per contribuire alla salvaguardia della risorsa idrica e, che rientrano nel progetto Acqua nelle nostre mani, c’è l’uso più frequente e consapevole della lavastoviglie. L’utilizzo di questo elettrodomestico consente, infatti, di ridurre ogni volta il consumo di acqua da 122L a soli 12L1 grazie all’effetto combinato di lavastoviglie e detergente. Per questo motivo, al fianco di Finish per diffondere questa buona abitudine c’è Bosch, numero 1 al mondo nel mercato delle lavastoviglie. “La sostenibilità è parte integrante della storia del marchio Bosch e si concretizza attraverso innovazioni di prodotto che mettono al centro il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente, risparmiando risorse preziose come energia e acqua. A partire dal 1964, anno in cui abbiamo lanciato la nostra prima lavastoviglie, non ci siamo mai fermati e, attraverso importanti innovazioni tecnologiche, abbiamo contribuito a semplificare la vita quotidiana di milioni di famiglie in tutto il mondo. Come azienda leader, garantire il benessere delle persone e la salvaguardia dell‘ambiente è parte integrante di tutto ciò in cui crediamo.” afferma Giorgio Marazzi, AD BSH Italia.

Non solo l’impiego della lavastoviglie, ma anche i comportamenti che accompagnano il suo utilizzo possono fare la differenza. Oggi ancora il 56% degli italiani pre-lava i piatti prima di metterli in lavastoviglie2, sprecando fino a 38 litri di acqua ogni volta3. Se riuscissimo a convincere gli italiani ad abbandonare questa gesto non necessario, una singola famiglia risparmierebbe ogni anno una quantità di acqua equivalente a circa un mese del proprio fabbisogno idrico4. “La nostra ambizione è rendere i consumatori italiani consapevoli dell’importanza della salvaguardia dell’acqua e convincerli a cambiare le proprie abitudini per proteggere questa importante risorsa. Finish con il supporto dei partner coinvolti nel progetto continuerà ad impegnarsi fino al raggiungimento di questo scopo.” conclude Enrico Marchelli, Regional Director Italia, Grecia e Israele RB Hygiene Home.

 

* Cambiamento climatico e risorse ittiche: il commento di MSC al rapporto delle Nazioni Unite

In occasione della pubblicazione del rapporto “L’oceano e la criosfera in un clima che cambia” da parte dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite, MSC (Marine Stewardship Council) fa il punto sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla struttura e sulla produttività degli ecosistemi marini e su come fare per preservare la vita negli oceani.

 

 

 

Le soluzioni individuate da MSC:

  • Promuovere attività di pesca sostenibili ed efficaci sistemi di monitoraggio
  • Stimolare la collaborazione internazionale tra industrie e gestori delle attività di pesca
  • Sensibilizzare i cittadini all’acquisto di prodotti ittici sostenibili 

 

Il 25 settembre l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ha pubblicato il rapporto L’oceano e la criosfera in un clima che cambia per presentare gli effetti del cambiamento climatico sui nostri oceani e sui nostri mari, tra cui lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione delle acque e la perdita di ossigeno, le ondate di calore, nonché la perdita di corallo e la fioritura di alghe.
Questi cambiamenti hanno un effetto a catena sugli ecosistemi marini e di conseguenza presentano anche una grande sfida per le imprese, le economie e le comunità che si affidano alla pesca per i propri mezzi di sussistenza e alimentazione. Con il pesce che fornisce il 17% di proteine animali consumate a livello globale e rappresenta una fonte alimentare e di reddito fondamentale per oltre 800 milioni di persone, nonché oltre 130 miliardi di dollari di scambi internazionali all'anno, questa è una crisi ambientale e umana che non possiamo ignorare.

“Il pesce è una risorsa fondamentale a livello globale, ma anche italiano: il consumo di pesce pro-capite nel nostro paese è molto alto, intorno ai 31kg per persona all’anno, superiore alla media europea.” – afferma Francesca Oppia, Program Director di Marine Stewardship Council in Italia – “L’importanza del pesce nella dieta alimentare costituisce una ragione in più per non ignorare i preoccupanti effetti del cambiamento climatico sugli stock di pesce. Si stima che le ondate di calore nelle acque marine ed oceaniche siano aumentate di oltre il 50% negli ultimi 30 anni, determinando una riduzione localizzata e spesso improvvisa della vita marina”. Infatti, mentre si registrano aumenti di stock ittici di alcune specie nel Nord Atlantico e Nord Pacifico con conseguenti nuove possibilità di pesca, nelle aree tropicali il potenziale di pescato potrebbe diminuire del 40% entro il 2050.

Il rischio che i cambiamenti climatici producano nei prossimi anni una riduzione drastica delle risorse ittiche è quindi concreto e potrebbe portare a gravi conseguenze non solo ambientali, ma anche sociali ed economiche. MSC (Marine Stewardship Council) – organizzazione internazionale non-profit che ha come obiettivo quello di mantenere gli oceani pieni di vita oggi, domani e per le generazioni future – lavora insieme ai partner proponendo delle soluzioni che attuate congiuntamente possono fornire un contributo reale e determinante alla salute degli oceani.

Promuovere la pesca sostenibile

Innanzitutto è necessario favorire e sviluppare attività di pesca sostenibile, affinché dispongano di efficaci sistemi di monitoraggio, regolamentazione e gestione. Solo così le attività di pesca potranno essere più resilienti e in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici.

MSC promuove un programma di etichettatura e certificazione che riconosce e premia le pratiche di pesca sostenibili e garantisce ai consumatori che solo i prodotti ittici provenienti da una pesca certificata MSC siano venduti con il marchio blu MSC.

Collaborare a livello internazionale

Per rispondere alla sfida del cambiamento climatico occorre che l'industria della pesca e chi la gestisce collaborino su scala internazionale, adottando un approccio precauzionale per stabilire le catture e far evolvere le pratiche.

Questo non sarà facile, ma deve essere fatto se vogliamo continuare a godere di questa importante risorsa e preservare la vita marina, come sostiene Oppia: “È necessario accelerare il progresso globale della pesca sostenibile, perché le evidenze dimostrano che gli stock ittici ben gestiti sono più resilienti agli impatti del cambiamento climatico. Per questo motivo lavoriamo con i governi e le aziende affinché rendano più sostenibili le loro politiche e le loro pratiche in un contesto di clima che cambia”.

Sensibilizzare i cittadini

Per MSC il cittadino diventa la figura principale per creare un mercato di prodotti ittici sostenibile, ingenerando il classico meccanismo di domanda e offerta: i consumatori scelgono di acquistare preferibilmente pesce con il marchio blu MSC, quindi la domanda per i prodotti certificati MSC cresce e di conseguenza più pescatori e operatori del settore scelgono di operare in modo sostenibile.

“Il singolo cittadino è un attore fondamentale nella strada verso la sostenibilità” conclude Francesca Oppia. “Scegliendo prodotti certificati MSC, il consumatore è in grado di orientare la pesca verso una sostenibilità a 360 gradi: sostenibile per gli stock ittici, sostenibile per le altre specie e i diversi habitat di un ecosistema marino; e sostenibile anche nel futuro, tramite piani di gestione che assicurino la sopravvivenza delle risorse ittiche a lungo termine". 


Fonte

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