* Levissima lancia il progetto Regeneration nel segno della sostenibilità

Ricicla, rigenera, riusa, le parole chiave dell’impegno del brand per creare un impatto positivo a beneficio del territorio e delle comunità.

Il progetto Regeneration, è ideato per contribuire attivamente a un mondo in cui le risorse naturali vengano utilizzate in modo condiviso e responsabile per creare insieme un impatto positivo.

È un progetto che promuove stili di vita sostenibili, in una logica di economia circolare: a cominciare proprio dalla plastica delle bottiglie (PET) di Levissima che, se gestita adeguatamente, diventa una risorsa.

La plastica PET, infatti, è un imballaggio leggero, sicuro e tra i migliori per conservare la purezza originale dell’acqua minerale; un materiale 100% riciclabile per innumerevoli volte e rigenerabile in nuove forme, in tantissimi oggetti e soluzioni diverse. Attraverso la promozione di stili di vita sostenibili, la plastica, da sempre considerata un rifiuto, può invece rappresentare una vera e propria risorsa per la società in cui viviamo.

Il primo passo in ottica Regeneration è stato intrapreso in occasione della Generali Milano Marathon 2019 durante la quale Levissima, in collaborazione con AMSA, ha raccolto tutte le bottiglie di plastica lasciate lungo il percorso; con l’equivalente della plastica raccolta, Levissima ha realizzato la prima area fitness in plastica riciclata, situata all’interno del Parco Sempione di Milano, restituendo alla città un servizio usufruibile liberamente da tutti.

Levissima concretizza il suo impegno verso la salvaguardia ambientale da tempo e, consapevole della profonda relazione tra tutela del territorio e sostenibilità delle proprie attività, è già impegnata in un processo di tutela delle fonti e di cura dell’ecosistema circostante. In questo senso, nel 2007 è stato intrapreso un progetto di ricerca scientifica per la salvaguardia e la protezione dei ghiacciai con l’intento di contrastare la continua dispersione d’acqua e garantire un futuro di qualità alla risorsa.

Inoltre, l’azienda investe nell’ottimizzazione dei processi produttivi e in soluzioni per una logistica sempre più verde attraverso l’utilizzo sistematico del treno che trasporta oltre il 40% dell’acqua minerale, e l’introduzione di mezzi alimentati a LNG, il combustibile fossile meno inquinante attualmente disponibile.

Maggiori informazioni su sul sito di Regeneration

 

Roma Tre sbarca a Dubai con MOON, la casa progettata per la Luna

Dopo la vittoria nel 2014, Roma Tre – unico ateneo italiano selezionato – partecipa per la terza volta al Solar Decathlon, la competizione mondiale per la casa del futuro in programma nel 2020. MOON non inquina, resiste al clima più impervio, è autosufficiente in fatto di acqua, energia elettrica e sistema fognario


Non inquina, è capace di resistere alle condizioni climatiche più impervie, è completamente autosufficiente in fatto di acqua, energia elettrica e sistema fognario. È Moon, la casa progettata per la Luna che sorgerà a Dubai grazie al team dell’Università degli studi Roma Tre in gara al Solar Decathlon. In programma questa volta negli Emirati Arabi ad ottobre 2020 in contemporanea con l’Expo, il Solar Decathlon è una competizione nella quale università di tutto il mondo si sfidano nella progettazione e costruzione della casa del futuro. Un progetto, quello di Roma Tre, che sicuramente darà del filo da torcere anche in questa edizione ai concorrenti a scorrere il palmarès dell’Ateneo capitolino: nel 2012 si è aggiudicato il terzo posto a Madrid, nel 2014 l'oro a Versailles strappando un primato raggiunto da sole altre due o tre università nel mondo, ovvero due podi in due edizioni europee ed in questa edizione è unico ateneo italiano in gara

Coordinatrice del progetto Chiara Tonelli. Il nuovo progetto infatti si chiama MOON, proprio come il satellite che influenza le maree e il clima e che ha sempre rappresentato per l'uomo il sogno verso l'irraggiungibile, l'aspirazione verso il futuro. 

Un nome evocativo, quello scelto per il progetto di Roma Tre, che allude anche al tema “connecting worlds”, ovvero al viaggio che il team ha intrapreso e che porterà a Dubai professori, ricercatori e studenti dell’università a novembre 2020, quando la casa verrà costruita nel Solar Hai, il villaggio solare dell'Expò.

  “Si tratta di una casa pensata per un clima ostile, caldo e umidissimo, come quello di Dubai, che vediamo come un mondo nuovo da esplorare e comprendere. Ci piace pensarci – continua Chiara Tonelli – come degli astronauti in partenza per un nuovo pianeta, un luogo dove immaginare nuovi quartieri in chiave sostenibile e a misura d'uomo, grazie alle più avanzate tecnologie”.

Il prototipo in gara sarà una delle cellule abitative del più ampio insediamento urbano concepito e conterrà tutte le sinergie e le innovazioni principali del progetto. Il concept urbano valorizza le risorse locali, ottimizzando le strategie energetiche passive ed attive, densificando e incentivando la mobilità sostenibile e condivisa, come strumenti di riduzione delle emissioni nocive e attivatori di sostenibilità. Il quartiere MOON è ad energia solare, è off-grid (scollegato dalla rete) energetico, idrico, fognario ed è insediabile anche in contesti non urbanizzati, incentivando reti urbane e integrazione sociale con l’insediamento di due utenze prevalenti: temporary users e middle class local users.

Il progetto è ad energia solare e prevede da un lato l'utilizzo di un sistema fotovoltaico bianco – così da integrarsi bene ai diversi contesti urbani preesistenti – per alimentare gli edifici e i veicoli elettrici in sharing nel quartiere. L'involucro esterno della casa, agendo da facciata ventilata, è realizzato con un materiale riflettente e bianco, in grado di proteggere l’interno dall’imponete escursione termica e di purificare l’aria circostante attraverso un processo di fotocatalisi.

Il sistema delle acque è a ciclo chiuso e, grazie a advanced oxidation processes, è in grado di sterilizzare completamente le acque reflue per essere riutilizzate come potabili, proprio come nelle navicelle spaziali

Il team ha poco più di un anno per progettare, testare e trasportare il prototipo sul campo di gara che sarà, non solo uno spazio di confronto e competizione con gli altri team, ma soprattutto un terreno di ricerca per testare l'efficienza della casa e ipotizzarne la diffusione in nuovi quartieri adatti ai climi estremi e a impatto zero.

 

Gli atenei selezionati quest'anno

1. South China University of Technology
2. University of Bahrain
3. Roma Tre University
4. University of Maryland
5. Al Ghurair University
6. American University in RAK
7. University of Sharjah
8. Herriot Watt
9. Manipal University
10. Effat University
11. Khalifa University
12. British University in Dubai
13. University of Ontario Institute of Technology
14. New York University Abu Dhabi
15. National Taiwan University of Science and Technology
16. Moulay Ismail University
17. Ajman University
18. United Arab Emirates University
19. Higher colleges of Technology  

 


Fonte: Ufficio stampa
Comin & Partners – Lucio Filipponio | lucio.filipponio@cominandpartners.com | 3273281717
Università Roma Tre – Alessia del Noce | alessia.delnoce@uniroma3.it | 3395304817

 

* Lonato del Garda inaugura il teleriscaldamento

Comune, ENGIE e Feralpi: insieme per uno sviluppo sostenibile e innovativo 


La concreta collaborazione tra pubblico e privato ha portato la comunità di Lonato del Garda (BS) alla realizzazione del nuovo sistema di teleriscaldamento, grazie al calore fornito dall’acciaieria del Gruppo Feralpi, tra i più importanti gruppi siderurgici in Europa, con sede nel comprensorio lonatese, e con la partecipazione ENGIE, player mondiale dell’energia e servizi, protagonista nel settore del teleriscaldamento con oltre dodici reti attive in Italia. L’investimento, sostenuto pariteticamente tra Feralpi ed ENGIE è stato di complessivi quattro milioni di euro.  L’intero processo è sviluppato tecnicamente in partnership tra la società di ingegneria Energard ed ENGIE, quest’ultima ha realizzato la rete e ha in carico la sua gestione, per l’erogazione dell’energia termica agli utenti. Mentre il Comune di Lonato del Garda, con il proprio Ufficio Tecnico Lavori pubblici, ha svolto un ruolo centrale di coordinamento, seguendo l’iter burocratico e autorizzativo affinché il processo si svolgesse secondo i tempi previsti.  

Già con l’avvio della stagione termica 2019/2020, dallo scorso ottobre, è operativo il nuovo sistema di teleriscaldamento di Lonato del Garda, iniziativa che porta sempre più il Comune a essere una vera “smart city”, la città del futuro. Da tempo, Feralpi recupera calore per riscaldare gli edifici interni allo stabilimento. Ora anche gli edifici pubblici e alcuni privati del territorio comunale (zona capoluogo) saranno interessati dal teleriscaldamento, permettendo al Comune di Lonato del Garda di essere all’avanguardia per l’utilizzo di fonti alternative. Nello specifico, l’iniziativa permette che il calore recuperato dai circuiti di raffreddamento dell’acciaieria scaldi edifici pubblici, privati e commerciali del Comune, portando nei prossimi anni non solo cospicui risparmi in termini economici, ma contribuendo in modo sostanziale alla tutela dell’ambiente.

Sono di duplice natura i vantaggi che l’impianto di teleriscaldamento offrirà a Lonato, benefici che iniziano già all’interno dello stabilimento Feralpi, dove il recupero del calore, non più disperso in atmosfera, risponde alla necessità di impostare i cicli produttivi secondo logiche circolari con l’abbattimento dei consumi e del relativo impatto ambientale. E tutto ciò si realizza senza fermi di produzione del processo siderurgico.

La mattinata inaugurale del 20 dicembre si è aperta con la realizzazione di un originale “murales antismog”, realizzato con una speciale vernice in grado di “assorbire anidride carbonica” e dedicato al teleriscaldamento. L’opera, realizzata dagli alunni lonatesi di quinta elementare e terza media, che si sono alternati al vecchio palazzetto dello sport per completare la pittura murale, ha poi fatto da sfondo all’inaugurazione con le autorità del Comune, di Feralpi ed ENGIE e gli assessori di Regione Lombardia Alessandro Mattinzoli (Sviluppo economico) e Raffaele Cattaneo (Ambiente e clima).

 

Per approfondire leggi il comunicato stampa allegato