Carlo Naya_Abside di S. Giustina 1875 circa

Padova Sacra. Arte, architettura, religiosità e devozione popolare nell’immagine fotografica (1850-1931)

Ingresso libero

Indagare il sacro e la sua rappresentazione attraverso lo sguardo oggettivo della macchina fotografica, nel periodo storico che dalla nascita della fotografia su carta arriva all’anno del settimo centenario della morte di S. Antonio. Questo il filo rosso che attraversa la mostra “Padova Sacra. Arte architettura, religiosità e devozione popolare nell’immagine fotografica, 1850-1931” organizzata dalla Veneranda Arca di S. Antonio in collaborazione con la Pontificia Basilica di S. Antonio, il Museo Antoniano e con il patrocinio del Comune di Padova e con il contributo di Wide Group Broker Assicurazioni, della Fondazione Alberto Peruzzo, di Bottega Immobiliare, Yourbanflat e di Autoserenissima Jaguar Land Rover.

Il percorso iconografico di “Padova Sacra” sottolinea tutti i fattori inerenti alla vicinanza al divino attraverso i luoghi, gli oggetti, i riti, le persone, visti attraverso lo sguardo oggettivo della macchina fotografica. Una precisa attenzione è anche riservata agli operatori che dietro l’obiettivo hanno avuto modo di costruire una personale dimensione estetica che, nel tempo, è andata a sostituire le modalità della rappresentazione del sacro che fino ad allora era lasciata esclusivamente all’interpretazione di pittori ed incisori.
Nel percorso, il visitatore potrà trovare le rare immagini originali, provenienti sia da collezioni pubbliche che private, di eccelse personalità della storia della fotografia italiana. Tra questi spiccano: il padovano Domenico Bresolin (1813-1899) che, con i concittadini Giacomo Caneva e Antonio Sorgato, è considerato tra i padri della fotografia italiana;  Carlo Naya (1816-1882), autore nel 1863 della prima riproduzione degli affreschi della cappella dell’Annunziata all’Arena, detta degli Scrovegni, nonché dei monumenti più insigni della città, dei reliquiari e delle oreficerie del Tesoro di S. Antonio e degli affreschi del Mantegna custoditi nella cappella Ovetari (chiesa degli Eremitani); Padovano anche Luigi Borlinetto (1827-1904), che oltre che fotografo fu teorico e sperimentatore della fotografia, più volte premiato per i suoi lavori, tanto che nell’ottobre 1869 ricevette una medaglia d’oro nell’ambito dell’Esposizione Agraria Industriale e di Belle Arti che si tenne a Padova per «…l’eccezionale produzione scientifico-industriale relativa alla Fotografia»; i fratelli Alinari, celebre famiglia di fotografi fiorentini, il cui primo catalogo con immagini del Veneto (1887) conteneva oltre settanta vedute, affreschi, dipinti e sculture riferite di Padova;  Costante Agostini (1857-1941), che probabilmente in qualità di fotografo ufficiale della Veneranda Arca del Santo, fu incaricato di riprendere i restauri e la dipintura dell’abside della Basilica in occasione dei festeggiamenti per il settimo centenario della nascita di Sant’Antonio; il veneziano Francesco Bonaldi, attivo tra il 1852 e 1880 circa, di cui si conservano un paio di rare immagini della Cappella degli Scrovegni; Antonio Perini (1830-1879) al quale dobbiamo alcune vedute del Castello del Catajo a Battaglia Terme, nel 1865 proprietà di Francesco V d'Asburgo-Este. Su Padova gravitò anche Pietro Poppi (1833-1914), con la sua ditta “Fotografia dell’Emilia”, che già nel catalogo del 1879 aveva allargato il proprio raggio di azione interessandosi anche alla città del Santo, della quale inserì ventidue immagini tra vedute e opere d’arte; Arturo Pospisil (1868-1924), Vito Malaguti (1847-1916) e Luigi Fiorentini (1847-1901) che a Padova avevano i propri atelier.

prevedere i temporali

“Prevedere i temporali, una sfida per la scienza”

Il primo meeting Pretemp

Conoscere in anticipo lo sviluppo di un sistema temporalesco non è sempre facile. I temporali sono infatti il fenomeno più difficile da prevedere, a causa della rapidità nello sviluppo che li contraddistingue. Ma a che punto sono gli studi a riguardo? E come sta interferendo il cambiamento climatico sullo sviluppo di questi eventi? Queste tematiche, di estrema attualità e importanza non solo per gli esperti del settore, saranno al centro del primo meeting organizzato da Pretemp, un gruppo di studenti che approfondiscono lo studio dei temporali, in collaborazione con l’associazione Meteonetwork.  L’ingresso è libero e agli alunni che parteciperanno sarà rilasciato un certificato utile come credito formativo.

Inoltre, al termine del convegno, sarà possibile fare un breve tour dello storico Osservatorio Meteorologico del Cavanis curato dal gruppo dei volontari che hanno provveduto al recupero dello stesso. L'Osservatorio fu fondato nel 1958, originariamente allo scopo di compiere misure e ricerche intorno all'elettricità atmosferica.

Per ulteriori informazioni www.pretemp.it – www.meteonetwork.it

ecodom RAEE 14 ottobre19

E-Waste Day. Dov’è finito il mio frigorifero?


In occasione dell’International E-Waste Day promosso dal WEEE Forum, ECODOM invita i propri stakeholder alla presentazione dell’inchiesta sui RAEE realizzata in collaborazione con Altroconsumo.
Per la prima volta in Italia una significativa quantità di Rifiuti Elettrici ed Elettronici (oltre 200 pezzi) è stata sottoposta a un tracking con GPS.

 Inizio ore 10.00. Partecipazione gratuita, richiesta l'iscrizione.