Assolombarda il libro bianco futuro energia

Presentato il libro bianco “Il Futuro dell’Energia”

 

L’energia, fattore chiave per lo sviluppo e la competitività, è protagonista di una delle sfide globali più importanti dei prossimi anni: rendere la transizione energetica una grande opportunità per tutti gli attori dell’ecosistema industriale. 


Nasce così il libro bianco Il Futuro dell’Energia”, presentato ieri 13 novembre presso la sede degli industriali milanesi da Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, e Fabrizio Di Amato, Vicepresidente Energia, Centro Studi, Sviluppo delle filiere e Cluster di Assolombarda. Il volume, il quinto che l’Associazione dedica ai temi strategici per la crescita del Paese, analizza gli scenari attuali e le prospettive di medio e lungo periodo in ambito energetico offrendo un contributo in termini di visione industriale e di proposte di policy, in grado di coniugare sostenibilità e competitività, rivolti ai decisori politici.
Il libro è realizzato grazie al lavoro di uno Steering Committeepresieduto da Fabrizio Di Amato e costituito per l’occasione da esperti provenienti dal mondo delle imprese, delle università, dei centri di ricerca, in collaborazione con il Gruppo Tecnico Energia di Assolombarda e con il coinvolgimento del Green Economy Network, del Gruppo Energia e della Filiera Power Oil & Gas di Assolombarda.
Le forti evoluzioni in corso hanno reso, oggi, ancora più importante la definizione di un quadro strategico complessivo all’interno del quale sviluppare la visione energetica futura del Paese. 

L’energia è una realtà di imprese ad alto valore per l’economia. Basti pensare che per ogni euro di valore aggiunto del segmento “energia in senso stretto” vengono attivati 1,1 euro aggiuntivi nel resto dell’economia italiana (1,2 in Lombardia). Tutto l’ecosistema, che comprende e integra più segmenti (dalla componentistica ai servizi di ingegneria e costruzioni alla produzione, vendita e distribuzione di energia), vale 62 milioni di euro di valore aggiunto, 11 dei quali nella sola Lombardia, e occupa oltre 600mila dipendenti, 93mila dei quali in Lombardia.

La transizione energetica può dunque rappresentare una grande opportunità e per farlo deve coniugare un’economia low carbon e sostenibile, con approvvigionamenti energetici sicuri ed economici, a vantaggio di un tessuto industriale competitivo, dinamico e innovativo. Sono sei le parole chiave di questa evoluzione:

  • decarbonizzazione, con il superamento delle fonti fossili;
  • sostenibilità, con misure per l’efficientamento energetico e la generazione rinnovabile;
  • sicurezza, sia degli approvvigionamenti e sia del sistema;
  • accessibilità dell’approvvigionamento, volto a garantire l’economicità;
  • innovazione e digitalizzazione;
  • la competitività del sistema economico nel complesso.

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Water Management Report


Convegno di presentazione del Water Management Report: "La sfida dell’innovazione tecnologica, il riuso e l’economia circolare nelle filiere dell’acqua in Italia" 


Negli ultimi anni, anche in seguito ai cambiamenti climatici, sta diventando sempre più pressante il tema di una corretta ed efficiente gestione della risorsa idrica, che, correttamente, viene sempre di più considerata un bene prezioso e “scarso”. Il tema della gestione dell’acqua coinvolge una molteplicità di soggetti (Autorità di Regolazione per Energia e Reti e Ambiente – ARERA, Gestori di rete, Imprese…) che, a vario titolo, devono dare il loro contributo per ridurre gli sprechi e implementare tecniche per il risparmio di acqua e di energia a essa associata. 

In particolare, nella terza edizione del Water Management Report saranno analizzati i seguenti temi: Analisi sull’evoluzione normativa del servizio idrico e sulla proposta di legge Daga; opinione degli attori della filiera.

  • Analisi dello stato degli indicatori della qualità del servizio idrico.
  • Soluzioni tecnologiche di riuso-riciclo dell’acqua: flussi tra diversi processi, aziende e settori.
  • Certificati Blu: ipotesi e valutazione di impatto di un meccanismo di incentivazione dei risparmi idrici costruito sull’esperienza dei Certificati Bianchi per l’efficienza energetica.
  • Evoluzione del mercato.

Ai presenti sarà consegnata in omaggio una copia del Water Management Report – 3a ed.
Per iscriverti clicca QUI 


AQUA ITALIA – l’Associazione Costruttori Trattamenti Acque Primarie federata ANIMA Confindustria – prenderà parte alla tavola rotonda organizzata in occasione del Convegno di presentazione del Water Management Report: la sfida dell’innovazione tecnologica, il riuso e l’economia circolare nelle filiere dell’acqua in Italia, giunto alla terza edizione, in programma il 21 novembre al Politecnico di Milano – Campus Bovisa.

Alla tavola rotonda Aqua Italia – federata ANIMA Confindustria, partner strategico dell’osservatorio per il secondo anno, farà il punto su quanto si può realizzare per una gestione sostenibile dell’acqua agendo in sinergia, coinvolgendo associazioni di categoria e scientifiche, Enti Territoriali (Comuni-Province-Regioni), scuole, enti di formazione e ricerca, aziende industriali. Il tema della riduzione dei consumi idrici riguarda tutti: gestori, imprese, privati e dovrà essere una priorità creare le condizioni per agevolare il cambiamento, partendo da un rinnovato approccio culturale al tema.

Per informazioni e approfondimenti sul tema,
Ufficio Stampa Associazione Aqua Italia: Alessandro Malnati T. 347 5537017 (malnati@gwcworld.com)
Manuela Gatta T. 392 9968338 (press@gwcworld.com)

International symposium2019 Comiso

Industria conserviera e produzione di sughi: la nuova frontiera dell’ortofrutta.


A Comiso, il Symposium del pomodoro organizzato da Agrisicilia.

Un fatturato di 2,6 miliardi di euro l’anno, di cui 1,4 derivanti dall’export: i prodotti italiani che raggiungono i mercati di Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Giappone, Australia. Sono questi i dati salienti dell’industria conserviera italiana, oggi settore trainante del paese. I sughi italiani, la passata, i derivati del pomodoro rappresentano un forte potenziale dell’agroalimentare. Oggi l’Italia rappresenta il 13 per cento della produzione mondiale di pomodoro conservato, il 50 per cento della produzione europea e costituisce una fetta importante del PIL nazionale. Metà della produzione è destinata all’estero. La trasformazione industriale del pomodoro è – e può diventare ancor di più – una strategia vincente per il futuro del comparto primario nel nostro paese. I numeri del settore indicano un percorso possibile, per aumentare la redditività della produzione: la trasformazione industrile del pomodoro, ortaggio dalla stagionalità breve, in prodotti da destinare al consumo alimentare per tutta la durata dell’anno.

Se ne parlerà nel corso del 3° International Symposium on Tomato Genetics for Mediterranean Region, organizzato dal mensile “Agrisicilia” L’evento mette assieme imprenditori agricoli e ricercatori stranieri con l’obiettivo di un dialogo e di un confronto proficuo per tutti gli attori della filiera. Il convegno è a porte chiuse e su invito.

L’argomento sarà trattato ai massimi livelli grazie alla presenza di Bonaventura Giuliano di Anicav (Associazione Nazionale Industria Conserve Alimentari Vegetali), che oggi associa più di 100 aziende italiane per la produzione delle conserve di pomodoro (i tre quarti delle aziende esistenti nel paese). La produzione dei sughi di pomodoro oggi rappresenta, secondo Giuliano, «un’eccellenza dell’industria agroalimentare italiana, sia in termini di fatturato che di quantità prodotte e riveste un ruolo strategico e di traino dell’economia nazionale». L’impegno di Anicav oggi è aumentare l’efficienza del comparto, creando stabilità dei redditi attraverso una programmazione dell’offerta e cercando di raccordare la produzione del comparto alle logiche di mercato. Il sud est siciliano ha finora destinato la sua produzione di alta qualità soprattutto ai mercati nazionali ed esteri del “fresco”: pomodorini e datterino, ma costoluto, piccadilly e San Marzano hanno primeggiato nei mercati di Napoli e Verona, ma anche in Francia ed in Germania. La crisi economica ha attraversato, in modo pesante, anche questo settore ed oggi è necessario trovare altre soluzioni. Il “trasformato” italiano, il sugo di pomodoro o la “passata”, tra i simboli dell’agroalimentare italiano nel mondo, possono offrire nuove chance per un comparto in crisi. Il convegno di Comiso avrà proprio questo focus: offrirà la possibilità di conoscere la “nuova frontiera” del settore e soprattutto le nuove tecniche di produzione. «Con l’obiettivo di aumentare e consolidare l’export nel mondo – aggiunge Giuliano – l’ANICAV sta portando avanti due progetti di promozione del pomodoro, finanziati dall’Unione Europea (a valere sul Reg 1144/2014), uno rivolto al mercato statunitense – un mercato ormai saturo dove forte è il problema dell’Italian Sounding – e l’altro al mercato asiatico, in particolare Giappone, Corea del Sud e Cina».

In programma anche una tavola rotonda, con la presenza di industriali, ricercatori, Anicav e di Francesco Pecorino, di “Gustibus Alimentare”, che proprio sul sugo di pomodorino ha fondato la sua azienda, con sede a Enna.

Il Symposium rappresenta un appuntamento biennale di riferimento per chi opera nel comparto del “pomodoro”, un tempo definito l’Oro Rosso del sud est siciliano. L’appuntamento del 2019, che vedrà come paese partner la Turchia, arriva dopo il successo delle precedenti edizioni (2015 con Israele e 2017 con Spagna). Tra i relatori, anche due esponenti della ricerca genetica e del vivaismo della Turchia: Aydin Atasayar, genetista e direttore della ricerca della società AD-Rossen Tarim AS e Kamil YelboÄŸa, segretario generale della Fide üreticileri Alt BirliÄŸi (la maggiore organizzazione di vivaisti turchi). Sarà presente anche una delegazione commerciale della Turchia, con alcuni rappresentanti del settore vivaistico dello Stato asiatico.