Musikè 2019
/in Pagine di articoli/da NoNameAl via l’edizione 2019 di Musikè: dodici spettacoli nelle province di Padova e Rovigo, dal 4 maggio al 26 novembre, con alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama nazionale e internazionale
L’ottava edizione di Musikè, rassegna itinerante di musica, teatro, danza promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, propone una serie coordinata di appuntamenti nei teatri, nelle sale da concerto e nelle chiese dei due capoluoghi e delle due province.
Dodici spettacoli improntati al dialogo tra le arti: attrici e attori del calibro di Anna Foglietta, Federico Buffa, Antonella Questa, Elsa Bossi; compagnie come l’Accademia Arte della Diversità del Teatro La Ribalta di Bolzano; il teatro comico musicale della Banda Osiris con il professor Telmo Pievani; concerti di prestigiose compagini come la Filarmonica Arturo Toscanini, i Wiener Sängerknaben e l’ensemble Trombone Unit Hannover. In particolare, in questa ottava edizione della rassegna saranno ben tre gli appuntamenti con la danza, che affiancheranno a una compagnia giovanile italiana, l’Eko Dance Project di Pompea Santoro, la compagnia del ballerino e coreografo angloindiano Aakash Odedra e, in chiusura, un vero e proprio kolossal: Les nuits barbares ou les premiers matins du mondedella compagnia franco-algerina di Hervé Koubi. Sarà Anna Foglietta, attrice tra le più note e amate dal grande pubblico, la protagonista dello spettacolo inaugurale dell’edizione 2019 di Musikè. Sabato 4 maggio alle 21.00, nella splendida cornice della Sala dei Giganti al Liviano, l’attrice, accompagnata dal violoncellista Francesco Mariozzi, porterà in scena Una guerra. Storie dal Decamerone, testo attualissimo di Michele Santeramo che allude alla tragedia dei migranti e dei barconi attraverso una novella del Boccaccio. Una madre, per salvare i suoi figli dalla guerra del suo Paese, decide di fare il viaggio che in molti fanno, arrivando al Mediterraneo. In mare dovrà prendere una decisione che le segnerà la vita. Una storia del Decamerone sarà la guarigione, per ricordarci che le novelle di Boccaccio hanno una funzione salvifica: nascono come via di fuga dalla peste, cioè da una tragedia collettiva, e qui diventano lo specchio in cui guardarci, per guarire dai nostri dubbi e, forse, dalle nostre ipocrisie.
Dopo aver ospitato più volte orchestre sinfoniche giovanili, Musikè quest’anno ospiterà la Filarmonica Arturo Toscanini, nata a Parma nel 2002, punta di diamante della produzione musicale della Fondazione Arturo Toscanini. Domenica 19 maggio alle ore 18.00 al Teatro Verdi di Padova l’orchestra sinfonica di 87 musicisti, con il suo direttore principale Alpesh Chauhan, presenterà un programma di musica “a passo di danza”, ispirata dal teatro: il teatro povero e popolare della maschera di Petruška e il teatro shakespeariano di Romeo e Giulietta. Stravinskij e Prokofiev ne hanno tratto due balletti che sono tra i capolavori assoluti del Novecento musicale.
Il teatro comico musicale, che è stato uno dei motivi caratterizzanti delle prime edizioni di Musikè, torna lunedì 27 maggio alle 21.00 al Teatro Aldo Rossi di Borgoricco (PD) con AquaDue0, una lezione-spettacolo della Banda Osiris con Telmo Pievani, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova. Lo spettacolo tratta in chiave brillante un tema indispensabile e urgente, quello dell’acqua come risorsa vitale del pianeta Terra. Cinque scienziati si interrogano in un laboratorio, con il tavolo degli esperimenti, una lavagna gigante e tante bocce d’acqua che riescono perfino a suonare Com’è profondo il mare di Lucio Dalla, tra citazioni a pioggia (in senso figurato e in senso proprio) che vanno da D’Annunzio a Jovanotti, dalla Barcarola di Offenbach a una versione di Smoke on the Water per quartetto di fiati, mentre un improbabile documentario in stile anni Sessanta racconta la vita subacquea dei pesci, rappresentati con gli strumenti musicali.
Venerdì 31 maggio alle 21.00 il Teatro Balzan di Badia Polesine (RO), dopo aver ospitato con successo gli spettacoli teatrali e musicali delle scorse edizioni di Musikè, vedrà per la prima volta sul proprio palco la danza contemporanea della compagnia Eko Dance Project di Pompea Santoro, grazie alla concessione delle coreografie di Mats Ek, maestro famoso in tutto il mondo per le sue rivisitazioni dei grandi classici del balletto. Lo spettacolo s’intitola La Bella… Giselle e si compone degli estratti di due capolavori del coreografo svedese: La Bella Addormentata e Giselle. Nella rilettura di Ek la Bella Addormentata diventa un’adolescente in contrasto con i genitori, che scivola nella droga. Nella seconda parte dello spettacolo l’ambientazione cambia rispetto alla versione originale ottocentesca del balletto Giselle, perché Giselle non muore di crepacuore, ma impazzisce; e invece di trovarci in una radura illuminata dalla luna, ci troviamo catapultati all’interno di un manicomio, dove Giselle trova donne che come lei sono ferite, violate, spezzate. Al termine dello spettacolo è previsto un incontro informale tra la compagnia e il pubblico, in modo che i giovani artisti possano spiegare le ragioni del loro lavoro.
Vicende sportive che diventano un affresco storico, poetico, musicale. Questo è Il rigore che non c’era, spettacolo di teatro e musica di Federico Buffa in programma mercoledì 9 ottobre alle 21.00 al Teatro Ballarin di Lendinara (RO). Dopo la consueta pausa estiva, la ripresa della rassegna è affidata a questo caleidoscopio di storie intrecciate tra loro e contrappuntate dalla musica, che sottolinea e impreziosisce le parole. Un angelo custode, interpretato da Jvonne Giò; uno strampalato attore, interpretato da Marco Caronna; e un pianista, Alessandro Nidi: sono i tre compagni di viaggio che porteranno Federico Buffa a scoprire che quella volta, quel rigore, ha cambiato la storia di tutti.
L’ottetto di tromboni dell’ensemble Trombone Unit Hannover proporrà, domenica 13 ottobre alle 21.00 al Tempio della Beata Vergine del Soccorso (La Rotonda) a Rovigo, una rilettura originale e potente dei Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij, a continuare idealmente un discorso che Musikè ha iniziato nel 2017 con Mikhail Rudy (pianoforte e videoproiezioni, su quella stessa musica). Il confronto prosegue, all’interno della rassegna di quest’anno, con la suite dal Romeo e Giulietta di Prokofiev, eseguita dalla Filarmonica Toscanini e ripresa qui in una versione affidata interamente ai tromboni. Completa il programma un particolarissimo arrangiamento della celebre Musica per i reali fuochi d’artificio di Händel.
Con Infanzia felice. Una fiaba per adulti, in programma venerdì 25 ottobre alle 21.00 al Teatro Goldoni di Bagnoli di Sopra (PD), l’attrice Antonella Questa prosegue la sua ricerca sulla natura delle relazioni umane, scegliendo come tema l’educazione dei bambini e partendo da Pedagogia nera, una raccolta di saggi e manuali pubblicati tra la fine del Seicento e i primi anni del secolo scorso. Un viaggio appassionato e divertente all’interno della famiglia e della scuola di oggi, per capire dove affondi le radici quella rabbia che si insinua tra genitori e insegnanti e che troppo spesso spinge bambini e ragazzi verso il bullismo.
Giovedì 31 ottobre alle 21.00 il Piccolo Teatro Don Bosco di Padova ospiterà Ali di Antonio Viganò, Gian Luigi Gherzi e Remo Rostagno, portato in scena dall’Accademia Arte della Diversità. La compagnia, nata in seno al Teatro La Ribalta di Bolzano, è costituita in maggioranza da attori e attrici in situazione di disagio psichico, che da cinque anni fanno teatro in forma professionale. Ali è il racconto dell’incontro tra un giovane uomo qualunque, disilluso e pessimista, e un individuo con due ferite rosse sulle spalle, un angelo sceso dal cielo attraverso un palo della luce, che ha voglia di soffrire e di amare come fanno tutti gli esseri umani. Scoprendo ricordi sepolti sotto mucchi di sassi, l’angelo mette a nudo la vita del giovane uomo, i suoi dolori, le sue gioie: un gioco crudele e poetico in cui l’uomo scopre la propria storia unica e irripetibile, mentre l’angelo sarà chiamato a scegliere se essere tutto e niente oppure assumere un’identità precisa, terrena, rinunciando alla dimensione divina.
La condizione femminile indagata non solo con le parole e le tragedie di oggi, ma anche con le parole e le tragedie di ieri. Venerdì 8 novembre alle 21.00 al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco (PD) l’attrice Elsa Bossi, con le musiche originali di Alberto Braida al pianoforte, darà voce ai racconti di Ada Negri, svelando il lato passionale di una scrittrice comunemente nota solo per le sue poesie da libro di scuola. Lo spettacolo Ada. La solitaria propone al pubblico una prosa per molti aspetti coraggiosa e scomoda, che parla di aborto, di violenza di genere, di prostituzione, di gelosia, di sogni spezzati, mostrando un’autrice – e una donna – attenta ai temi sociali del suo tempo molto più di quanto si immagini.
Come da tradizione consolidata di Musikè, sarà dedicato alla danza lo spettacolo al Teatro Ferrari di Camposampiero (PD), che venerdì 15 novembre alle 21.00 vedrà accendere i riflettori sul nuovo lavoro della compagnia del ballerino e coreografo angloindiano Aakash Odedra, già ospite di Musikè come solista nel 2013. Lo spettacolo, vincitore del Premio “Freedom of Expression” di Amnesty International, ha un titolo che prende spunto da un hashtag tra i più usati nei social, #JeSuis, per cercare di cambiarne il senso: da proiezione individuale ed egoistica, sfruttata per mettersi in luce anche nei momenti più drammatici, a reale condivisione delle vicende di una parte più sfortunata dell’umanità. In #JeSuis la lente è focalizzata su un gruppo di danzatori la cui storia è quella dei “vicini indesiderati”: nato da alcuni workshop che Odedra ha tenuto a Istanbul dal 2012, e in particolare da un periodo trascorso con i danzatori nel 2016 sia in Inghilterra che in Turchia, lo spettacolo esplora temi come la disinformazione, la crescita della xenofobia in Occidente, la soppressione della libertà, la disperazione delle persone che sono fuggite dalla Siria nel 2015.
Dopo il Tölzer Knabenchor, il coro di voci bianche di Monaco di Baviera che ha inaugurato la scorsa edizione a Rovigo, sabato 23 novembre alle ore 21.00 nella Chiesa di S. Maria dei Servi di Padova Musikè ospiterà i Wiener Sängerknaben, il coro di voci bianche di Vienna, internazionalmente noto per le sue partecipazioni al concerto di Capodanno. Il repertorio del coro spazia dal barocco al contemporaneo, dai canti popolari alla musica etnica. Innumerevoli sono i CD, DVD, documentari e film realizzati in questi anni di attività, come pure i direttori d’orchestra e le orchestre con cui il coro ha collaborato e collabora ogni anno. Per Musikè i Wiener Sängerknaben, diretti da Jimmy Chiang, eseguiranno pagine di Couperin, Mozart, Schubert, Britten e canti tradizionali natalizi.
Per l’ultimo appuntamento della rassegna 2019, martedì 26 novembre alle 21.00, il Teatro Sociale di Rovigo vedrà protagonista la compagnia del coreografo francese di origine algerina Hervé Koubi con un vero e proprio kolossal che indaga le origini della cultura mediterranea e la paura ancestrale dello straniero, per rivelare la raffinata potenza delle culture cosiddette «barbare»: Les nuits barbares è uno spettacolo che unisce la suggestione ipnotica della parata da guerra e la precisione di un balletto classico, per mostrare al pubblico la parte più affascinante dell’incontro tra culture e religioni. I danzatori fanno vorticare le loro gonne come dervisci, brandendo lame e coltelli al suono della musica sacra di Mozart e Fauré miscelata con melodie tradizionali algerine. La loro energia evoca un’umanità intera di «barbari»: Persiani, Celti, Goti, Unni, Vandali, apparizioni da tempi remoti e oscuri, emblemi splendidi e terribili di quel crocevia di popoli e culture che chiamiamo Mediterraneo. Questi elementi insieme storici e culturali si mescolano, dal punto di vista stilistico, con il linguaggio della breakdance e dell’hip hop, reinventato in un mix di generi che è insieme sensuale e spirituale.
Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.rassegnamusike.it
Per informazioni:
tel. 345 7154654
Musikè è una rassegna promossa e organizzata dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
‘700 veneziano. Opere dalla collezione Gallo Fine Art alla Biblioteca Antoniana
/in Pagine di articoli/da NoNameA Padova, dal 15 giugno al 6 luglio 2019 una mostra di straordinario interesse in uno dei luoghi più affascinanti e segreti della Basilica di Sant’Antonio, la Biblioteca Antoniana. La Mostra è a cura di Fabrizio Magani.
La mostra sul Settecento veneziano, promossa da Graziano Gallo e Veneranda Arca di S. Antonio e curata da Fabrizio Magani, offre l’opportunità, davvero unica, di accedere in uno dei luoghi più affascinanti e segreti della Basilica di Sant’Antonio, la Biblioteca Antica del Convento del Santo. L’accesso sarà limitato a gruppi di non più di 15 persone alla volta e secondo orari che rispettino la funzione della Biblioteca e le scansioni della vita claustrale. Ma è certo che le probabili attese saranno ripagate da una mostra spettacolare di sicuro interesse e da ambienti storici straripanti di tesori bibliografici e artistici. Questa eccezionale, temporanea apertura avviene, tra l’altro, proprio a conclusione di un intervento di restauro che ha interessato gli affreschi di Giovanni Antonio Pellegrini che nel 1702 ebbe l’incarico di impreziosire lo spettacolare Salone della biblioteca dove sono custoditi 90.000 volumi a stampa e 828 manoscritti di grande valore storico artistico, compresi centinaia di preziosissimi manoscritti musicali di Galluppi, Tartini e degli altri Maestri succedutesi nei secoli alla direzione della Cappella Musicale del Santo. Uno di essi, un manoscritto musicale di Giuseppe Tartini, sarà restaurato proprio grazie ad un finanziamento messo a disposizione da Gallo Fine Art. Si tratta di un manoscritto autografo I-Pca D.VI.1888 di Giuseppe Tartini, conservato presso l’Archivio della Cappella Musicale del Santo, nella Biblioteca Antoniana, che raccoglie un campione unico di 53 sonate di Tartini.
La mostra “Settecento veneziano” proporrà una sequenza di 30 dipinti, appartenenti alla Collezione privata di Graziano Gallo, con alcune integrazioni da altre importanti collezioni private. Opere tutte di maestri veneti dell’ultimo secolo di vita della Serenissima Repubblica. La selezione risponde al progetto scientifico di Fabrizio Magani che ha individuato opere di indiscusso interesse storico e artistico, a confermare l’originalità e la varietà di un grande momento dell’arte veneta ed europea. In mostra opere di Giuseppe Zais, Giambattista Piazzetta, Gaspare e Antonio Diziani, Rosalba Carriera, Jacopo Amigoni, Luca Carlevarijs, Francesco Zugno, Francesco Battaglioli, Michele Marieschi, Lorenzo Tiepolo, Maestro del Ridotto, Marco e Sebastiano Ricci, Francesco Guardi, Pietro Longhi, Francesco Zuccarelli, Giambattista Cimaroli, Francesco Fontebasso, Francesco Capella, Antonio Arrigoni, Giuseppe Bernardino Bison, Gian Domenico Tiepolo, Giambattista Pittoni, oltre che di Giovanni Antonio Pellegrini autore anche degli affreschi del Salone della Biblioteca.
“In questa mostra, anticipa il curatore Fabrizio Magani, il visitatore troverà ancora viva la leggerezza dello spirito settecentesco, ma anche alcuni canoni fondamentali della figurazione: il tema del pittoresco, tra varietà e sorpresa; la galanteria come forma del piacere; la libertà delle idee e del sapere, con i suoi simboli ed anche con l’aria nuova e vivificante che circolava nella vita intellettuale più moderna; la fedeltà all’eredità classica e le sue avventure pagane; la verità dell’osservazione che porta gli occhi ad affondare nella natura e nel ritratto”.
In occasione della Mostra “700 Veneziano”, la Pontificia Biblioteca Antoniana esporrà alcune rare e importanti opere geografiche a stampa del XVII e XVIII secolo. Tra queste alcuni eccezionali atlanti del Padre Vincenzo Coronelli, cosmografo ufficiale della Serenissima Repubblica di Venezia e fondatore dell’Accademia cosmografica degli Argonauti, la prima società geografica del mondo. Nella Biblioteca Antoniana sono permanentemente esposti due magnifici globi, uno terrestre, l’altro celeste.
«Ospitare questa mostra di grande interesse– dichiara l’Avv. Emanuele Tessari, Presidente Capo della dalla Veneranda Arca di S. Antonio, – valorizza e mette in luce la bellezza di luoghi generalmente poco accessibili del Complesso Antoniano, come la Biblioteca, facendo riscoprire la grande pittura veneta in essi custodita. È un obiettivo che questo Collegio di Presidenza, d’intesa con la Delegazione Pontificia e la Comunità dei frati francescani si è sempre posto: promuovere a Padova e nel mondo la basilica come luogo dove le arti di tutti i periodi storici sono rappresentate ai massimi livelli».
Per maggiori informazioni:
Graziano Gallo – 328 352 2032
Gianpiero Gallo – 320 095 0822
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