Notte dei ricercatori 2025: un ponte tra scienza e società

Di Alessandro Campiotti


La ventesima edizione della Notte Europea della Ricerca ha riscosso un largo successo, coinvolgendo oltre un milione di persone nei diversi Stati europei.

Immagine di un Parco d’affaccio a Roma dove si svolgono lezioni all’aperto
Foto di Alessandro Campiotti

Venerdì 26 settembre è stata celebrata la Notte Europea dei Ricercatori, l’immancabile appuntamento annuale promosso dalla Commissione europea che dal 2005 favorisce l’incontro tra il mondo della ricerca e la cittadinanza, coinvolgendo oltre un milione di persone di ogni età e ambito professionale. Come ogni anno, centinaia di città in oltre venticinque Paesi europei hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, mettendo a disposizione strutture museali, aule universitarie, campi sperimentali e laboratori di diversi istituti di ricerca.


Sono state organizzate attività divulgative di vario genere per informare i partecipanti circa le più recenti scoperte scientifiche e avvicinarli ad un settore considerato notoriamente complesso e appannaggio dei soli addetti ai lavori. Per queste ragioni, i programmi della serata sono stati farciti di eventi molto diversi tra loro per venire incontro ai gusti e agli interessi di ognuno. Ricercatori, studenti e volontari hanno contribuito all’organizzazione di giochi, laboratori, quiz, visite guidate, mostre, esposizioni, seminari e spettacoli, attingendo ad un ricco ventaglio di tematiche che vanno dai cambiamenti climatici all’innovazione tecnologica, dalle energie alternative alla salvaguardia della biodiversità, toccando le ultime frontiere che analizzano l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa nella società.


I numerosi eventi promossi sono stati anche una preziosa occasione di dialogo tra gli scienziati e le giovani generazioni, che mostrano una crescente sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, per esempio rendendosi disponibili a modificare alcune abitudini per ridurre gradualmente la loro impronta ecologica. Inoltre, i giovani partecipanti, accompagnati dalle proprie famiglie, hanno potuto porre a ricercatrici e ricercatori domande relative non solo agli argomenti trattati nel corso degli eventi, ma anche interrogativi, curiosità e consigli su come intraprendere una carriera nell’ambito della ricerca scientifica, a partire dalla scelta dei corsi universitari, che decine di migliaia di studenti dovranno formalizzare nelle prossime settimane.

Ma le ragioni dell’iniziativa non si limitano a diffondere la cultura scientifica solo durante la Notte della Ricerca, bensì si pongono l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui benefici concreti che le ricerca apporta nella vita di ognuno, cercando di coinvolgerli attivamente anche nel resto dell’anno in progetti di Citizen Science (CS). La Scienza dei Cittadini consiste in un approccio partecipativo alla ricerca scientifica basato sulla collaborazione tra scienziati e persone comuni, con lo scopo di contribuire ad accrescere il sapere di una certa questione, migliorando al contempo anche l’interesse, la conoscenza e la fiducia delle persone nei confronti della scienza. Tra le iniziative che riscontrano maggior successo figurano ogni anno le attività di monitoraggio e raccolta dati che prevedono il campionamento di specie vegetali o animali nei più variegati ecosistemi naturali e antropizzati, distribuiti tra l’ambiente terrestre, marino, collinare, costiero e urbano.

In questo modo, i partecipanti hanno l’occasione di vivere esperienze a contatto con la natura e in compagnia di altre persone altrettanto appassionate, imparando qualcosa in più grazie alle lezioni a cielo aperto tenute dagli esperti della materia. Questi ultimi, invece, hanno l’opportunità di testare direttamente la percezione e l’interesse che le persone nutrono nei confronti dei diversi ambiti della ricerca, con l’obiettivo di migliorare le strategie di trasmissione dei risultati tramite un’efficace divulgazione, sensibilizzando tanto i cittadini quanto i decisori politici.