Giorgio Lago: il mio Veneto e altri scritti

Autore: Giorgio Lago Curatori: Francesco Lago Chiavacci e Francesco Jori Editore: Ronzani Collana: Collana Vento Veneto Anno edizione: 2025 In commercio dal: 22 gennaio 2025 540 pagine in brossura Prezzo di copertina €20,00 ISBN: 979-12-5997-152-4 |
Indipendenza, attinenza ai dati di fatto, citazione di fonti e opinioni erano le parole chiave del Gazzettino di Giorgio Lago. Nei primi anni ‘80 entrava nelle famiglie portato direttamente dall’edicolante di quartiere, i suoi editoriali erano apprezzati, in una città come Padova in cui gli studenti universitari aggiungevano dibattito e fermento culturale.
Si tratta di qualche decennio fa, attualmente il lettore di quotidiani è bersagliato da notizie che escono nel cartaceo e/o nella rete in modo caotico con dibattiti estemporanei cui seguono spesso contraddizioni.
Questi elementi messi insieme fanno del testo su Giorgio Lago, edito da Ronzani a 20 anni dalla sua morte, curato dal figlio Francesco Lago Chiavacci e da Francesco Jori, un’opera importante per la quantità e qualità dei testi pubblicati, riguardanti non solo il Veneto e il Nordest, locomotiva economica di grande importanza, ma anche il mondo intero. Nel libro possiamo conoscere, grazie alle introduzioni di giornalisti come Ezio Mauro, Ilvo Diamanti e Franceco Jori la dimensione socio culturale di Lago sottolineata marcatamente dal figlio Francesco Chiavacci Lago. Figlio impegnato a evitare che l’eredità culturale del padre vada perduta. “Il facchino del nordest” non muore. Nel 2008 su proposta del prorettore del Bo, viene fondato il Centro Studi interdipartimentale a lui intitolato, proprio al fine di valorizzare quanto lasciato da Lago riassumibile in una sua affermazione “il nuovo petrolio sarà il sapere: chi avrà la leva del sapere guiderà il domani”. Ci piacerebbe poterlo credere anche oggi in un mondo in cui le fondamenta del sapere sono intrappolate nell’unica cosa che sembra contare, il denaro.
C’è il Lago visto e raccontato da fuori, da chi ha intersecato la sua lunga strada: sono interviste da lui rilasciate, ma soprattutto la testimonianza di chi ha avuto il privilegio di frequentarlo, sia nel giornale che nella vita civile, tra personaggi dello sport e della società civile.
I suoi articoli sportivi, il suo nordest senza trattino, dagli Alpini al Vajont, e poi i ritratti, brevi scritti di Lago dedicati a figure fondamentali dell’attualità politica e sociale non solo italiana di due decenni fa: Falcone e Borsellino, Gianni Agnelli, papa Wojtila, Leonardo da Vinci come genio universale e Don Paolo Chiavacci.
Nell’attuale contingenza viene spontaneo fare sintesi dell’impegno di quest’ultimo, zio di Giorgio, paladino dell’ambiente ante litteram. Don Paolo Chiavacci, il prete alpino precursore dell’impegno per l’ambiente. Dalla guerra al sacerdozio sentiva il bisogno di comunicare. Condividere il suo sentirsi parte della natura. Il legame stretto verso il monte Grappa e gli Alpini sintesi di amore e capità di superare le difficoltà. Ha dato vita all’Associazione “Incontri con la Natura per la Salvaguardia del Creato”.
E c’è poi, soprattutto, il Lago che esce dai suoi tantissimi scritti, da giornalista di sport a direttore di testata: una figura centrale per quel Nordest di cui è stato autorevole testimonial, e al tempo stesso, un giornalista attento a registrare le trasformazioni della sua epoca, a pungolare i lettori ma anche i responsabili della vita pubblica a coltivare quella passione civile che è stata la sua regola di giornalista e di uomo.
Anche qui portiamo solo un articolo come esempio. Determinato fin dal titolo quanto mai attuale, è il pezzo dal titolo La Sanità non si taglia. Inizia con una affermazione “bisogna eliminare il termine tagli abbinato alla parola sanità”. Nessuna società cammina senza la sanità. La salute fa parte del benessere sociale. Nel coraggioso articolo uscito nel 2004 scrive che “il ceto politico costa alla comunità ma rende solo ai titolari. Questo Paese per far tornare i conti non ha diritto di tagliare la Sanità ma l’obbligo di tagliare la foresta di privilegi, sprechi e illegalità, faccia dimagrire un po’ lo stato obeso e poi nel riparliamo”.
Un testo-eredità che fa capire la necessità di ritrovare consapevolezza e capacità critica indispensabili per leggere quanto accade intorno a noi.
Il testo è edito da Ronzani https://ronzanieditore.it/. Casa editrice il cui fondatore è Beppe Cantele che afferma con fierezza “Ho scelto di fare politica prendendola molto molto alla larga”. Fare libri è fare politica!
Alberta