“Monet. Capolavori dal Musée Marmottan di Parigi”

Claude Monet (1840-1926), Ninfee, 1916-1919 circa.
Olio su tela, 130×152 cm.

Dal 9 marzo al 4 agosto 2024
Padova, Centro Culturale San Gaetano, via Altinate 71

Saranno esposti oltre 50 capolavori iconici – tra cui le Ninfee, gli Iris, i Paesaggi londinesi e molti altri ancora – arricchiti da sale spettacolari, tantissimi contenuti, video, testimonianze e atmosfere magiche.
Le opere esposte nella mostra sono quelle conservate al Musée Marmottan Monet, donate dal figlio dell’artista, che custodisce la più grande e importante collezione di dipinti dell’artista francese, frutto della generosa donazione fatta dal figlio Michel nel 1966.
Sono le opere a cui Monet teneva di più, le “sue” opere, quelle che l’artista ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, da cui non ha mai voluto separarsi.
La mostra è quindi anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima.

A Padova saranno esposti capolavori quali Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon (1880), Il treno nella neve. La locomotiva (1875), Londra. Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905), oltre a tutte le opere di grandi dimensioni come le eteree Ninfee (1917-1920) e gli evanescenti Glicini (1919-1920).

La mostra, promossa dal Comune di Padova, è prodotta ed organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi ed è curata da Sylvie Carlier, curatrice generale del Musée Marmottan Monet, con la co-curatela della storica dell’arte Marianne Mathieu e l’assistente alla curatela del Musée Marmottan Monet Aurélie Gavoille.

Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.itpress@arthemisia.it 
Tel. +39 06 69380306 | Tel. +39 06 87153272 – int. 332

Visita al CERN di Ginevra

Dal 18 al 20 gennaio 2024

Per informazioni e iscrizioni:
Università Aperta Vigontina email:
uniapertavigo@gmail.com – tel. 349 2246085
Associazione ALBA di Vigonza
e mail: ass.gruppoalba.aps@gmail.com – tel. 338 8198137

L’Università Aperta Vigontina, Associazione culturale senza scopo di lucro e l’Associazione di Promozione Sociale Alba entrambe operanti a Vigonza, propongono una VISITA AL CERN DI GINEVRA e al rivelatore di particelle CMS, uno dei due esperimenti che sfruttando l’immenso Large Hadron Collider (LHC) lungo oltre 20 chilometri ha contribuito, nel 2012, a scovare il bosone di Higgs.

L’Organizzazione europea per la ricerca nucleare ha lo scopo principale di fornire ai ricercatori gli strumenti necessari per la ricerca in fisica delle alte energie. Acceleratori che portano nuclei atomici e particelle subnucleari ad energie molto elevate, permettono di osservare i prodotti delle collisioni tra fasci di queste particelle. Sono state scoperte in questa maniera particelle fino a quel momento ignote.

Il CERN nel corso degli anni ha allestito musei e spazi espositivi con lo scopo di mostrare ai visitatori esperimenti e attrezzature del centro di ricerca. Gli spazi espositivi attualmente esistenti sono il museo Microcosm e il Globo della Scienza e dell’Innovazione.

Nell’aprile 2019 la direttrice Fabiola Gianotti, il presidente di FCA, John Elkann e l’architetto Renzo Piano hanno presentato Science Gateway inaugurato il 7 ottobre 2023.

Un laboratorio di pace

Al CERN persone da tutte le parti del mondo si incontrano, collaborano, discutono. Riescono a lavorare insieme ricercatori e studiosi provenienti da paesi in guerra tra loro, ad esempio israeliani e palestinesi. In questo senso il CERN è un laboratorio di pace. L’art. 11 della sua Convenzione recita: «L’Organizzazione non si occuperà di lavori connessi a richieste di carattere militare, e i risultati del suo lavoro sperimentale e teorico saranno pubblicati o resi in altro modo generalmente accessibili.»

Paesaggi terrestri cercansi

Naturale inclinazione 2023

Fondazione Benetton Studi e Ricerche

Venerdì 26 gennaio 2024, ore 18:00
Treviso, Spazi Bomben

Alle 20.30 è in programma la proiezione del film The Hunter di Daniel Nettheim (Australia, 2011, 102’) introdotta da Matteo Meschiari

Incontro pubblico con Matteo Meschiari, antropologo, geografo e scrittore, professore associato all’Università di Palermo, ideatore, con Antonio Vena, del progetto TINA – Storie della Grande Estinzione sull’immaginario collettivo nell’Antropocene e dei blog La Grande Estinzione e Il problema di Grendel

Introduce Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton. 

Tutte le informazioni sul sito della Fondazione

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