Rivoluzione Scuola Atti conv

RIVOLUZIONE SCUOLA. Valori Spazi Metodi

Atti del Convegno organizzato nel 2014 a Padova  dal FAI delegazione di Padova e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova.


Quali caratteristiche deve avere una scuola intesa come edificio per rispondere alle esigenze fondamentali di sicurezza, accoglienza, estetica, funzionalità?

Esperti e professionisti provenienti da diversi mondi e culture, nel novembre 2014, nel convegno  "RIVOLUZiONE SCUOLA. Valori Spazi Metodi",  hanno esposto a Padova il loro punto di vista e presentato soluzioni ed esempi concreti  pubblicati oggi  in questo volume curato da Corrado Poli, esperto in politiche urbane e ambientali. Il convegno era stato sollecitato proprio da un suo saggio del 2013:  "Rivoluzione a scuola. Come rendere felici insegnanti e allievi" .

Importante  la relazione di Gloria Negri (Consigliere degli ordini degli architetti della Provincia di Padova) sul  ruolo e la funzione della scuola in un contesto democratico. L’influenza sul territorio e il suo rapporto con la società sono strettamente legati all’uso che se ne fa anche come struttura. Dove si svolge una didattica autentica non può esserci conflitto tra istruzione ed educazione, tra nozioni e valori. La scuola deve essere in grado di muovere e risvegliare il desiderio di conoscenza. Deve quindi aprire mondi e non essere solo luogo istituzionale dove si “ricicla” il sapere incasellato in programmi e programmazioni.

Un parallelepipedo con finestre chiuse tutti i pomeriggi, i sabati e tutta l’estate è troppo spesso il “contenitore” di questo sapere trasmesso a cicli scolastici, un contenitore abbellito solo dal senso artistico dei docenti e dalla spontaneità degli allievi. Eppure la scuola è luogo preferenziale di interscambio culturale, di integrazione e interazione generazionale e tra pari provenienti da diverse realtà. È il luogo privilegiato dove si praticano le prime forme di democrazia, di educazione alla cittadinanza e per la cittadinanza.

Ma come rendere funzionali a modi diversi di far scuola gli edifici che abbiamo e che spesso non rispondono nemmeno al requisito più importante, ovvero la sicurezza?

Corrado Poli parla di un problema “diversamente difficile” partendo da alcuni ragionamenti introdotti nel suo saggio "Rivoluzione a scuola. Come rendere felici insegnanti e allievi".  Sottolinea che la riforma dell’attuale governo sulla “Buona scuola” ha accolto alcuni suggerimenti in esso contenuti. Una rivoluzione ha bisogno di idee oltre che di risorse finanziarie e strutture. Attraverso le idee i nostri vecchi parallelepipedi con, ad esempio, la targa “Scuola Primaria” possono diventare centri culturali permanenti aperti per tutte le età. La scuola non sia racchiusa entro un centro polifunzionale come le “cittadelle scolastiche” che stanno diventando di moda anche in Italia, dove gli allievi vivono in una realtà recintata e lontana dal contesto sociale cittadino o di paese.

Anche in Italia è tempo di pensare all’edificio scolastico integrato nel territorio con la presenza di strutture utilizzate dalla comunità come palestre, piscine, biblioteche, internet point, sale polivalenti.

La prof.ssa Laura Anna Pezzetti del Politecnico di Milano parla di “Città come luogo della conoscenza, e di learning environment”. Le scuole diffuse in tutto il territorio diventano non solo poli dell’istruzione ma anche risorse attorno a cui si addensa la dimensione civica della collettività.

Questo testo offre spunti di riflessione e la possibilità di attuare piccole best pratics a tutta la società civile, genitori, docenti, amministratori locali, affinché la scuola diventi un polo attrattivo: la conoscenza non può essere relegata a una fascia d’età ma deve essere un processo permanente.

Il volume raccoglie interventi di Luigi Cerantola, letterato,ToKyo University, Leonardo Ciacci, urbanista dello Iuav di Venezia, Laura Anna Pezzetti, Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, Corrado Poli, ricercatore sociale, esperto in politiche urbane e ambientali, Georg W Reinberg,  architetto, docente alla  Vienna Technical University, specialista in bioarchitettura, Giorgio Muratori,  delegato FAI e Consigliere dell’Ordine di Padova  e Gloria Negri, Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Padova.

Alberta Vittadello

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La leggenda dimenticata: i sentieri incantati delle Dolomiti d’Ampezzo

IIlustrato da Anna Bianchi (la Stria)


I disegni della “Stria” e il titolo che parla di leggenda, potrebbero fra pensare a un libro per bambini: invece no! È  un libro dedicato a tutti gli adulti che sanno sognare, che sanno ancora cogliere nel silenzio di un bosco le emozioni dei bambini, che sanno vedere in una nuvola un personaggio fantastico.

Per un contabile abituato fin da piccolo ad aggrapparsi ai numeri, prima per non soffrire, poi per guadagnarsi da vivere, c’era poco spazio per la fantasia, ma un bel giorno!  Sì proprio così, un bel giorno il protagonista ritrova rituali e leggende tramandate oralmente dai suoi genitori e comincia a vedere oltre la realtà. I personaggi di questa fantastica storia lo aiuteranno a intraprendere il viaggio alla scoperta di se stesso, alla riscoperta di quel bambino che aveva smesso di sognare quando una frana gli aveva portato via per sempre i genitori. E Christian Lares, questo è il nome del protagonista si era rifugiato nei numeri prima  e nel lavoro poi.

Questo libro insegna a non smettere mai di sognare, a non chiudere mai la porta a quei personaggi che ci hanno accompagnati da piccoli, la marmottina delle nostre notti infantili, i signori delle Nuvole, le Anguane e le Dame del Fuoco.

Attraverso personaggi fantastici  e leggende tradizionali  la scrittrice ci accompagna nelle Dolomiti d’Ampezzo disegnando una carta geografica inusuale e piacevole, tutta da percorrere. I disegni di Anna Bianchi, La Stria (in ladino Strega) accompagnano e incantano il lettore attraverso i colori e i particolari.

Questo libro è un’opera d’arte, di più, è una galleria d’arte: grafica, pittorica, poetica.

Alberta Vittadello

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Il web è nostro: guida per ragazzi svegli

 Collana  “Capire con il cuore” 


Nella ragnatela il ragno cattura il suo cibo, ma qualcuno trova la sua fine.  Riflettendo sul significato di WWW, l’acronimo di World Wide Web, ovvero ragnatela estesa in tutto il mondo, vogliamo e dobbiamo riflettere sul nostro ruolo: sarà quello del ragno o della mosca che ne resta invischiata?

Il testo è dedicato ai ragazzi digitali, ma è lettura molto importante anche per le generazioni che ora sono nonni, insegnanti, educatori e genitori dei ragazzi digitali.  L’autrice scrive espressamente per i ragazzi, lo dimostrano il linguaggio semplice e diretto, l’uso di immagini vicine agli adolescenti, i riquadri esplicativi, i quiz con relative soluzioni, il passaporto del buon cittadino digitale, che ciascun lettore può conquistarsi. L’adulto che legge questo manuale di sicurezza nel Web, trova la terminologia, i richiami normativi, i suggerimenti, per stare accanto al proprio figlio/nipote/alunno, senza apparire fuori luogo e datato.

Parlando con un tredicenne non si può non sconoscere il significato di taggare, pinnare, twittare, è necessario confrontarsi usando lo stesso linguaggio. L’unica differenza sarà sempre l’esperienza e il buon senso che governa l’adulto.

È essenziale che la generazione dei genitori giovani, trentenni e quarantenni, usino quel buon senso e quella prudenza che il figlio tredicenne non può avere per ragioni anagrafiche. Per questo sono necessarie conoscenza e consapevolezza. Spesso questi genitori giovani si considerano digitali ma sostanzialmente sono fruitori di nuove tecnologie non sempre con la completa conoscenza della rete e dei suoi strumenti. Sono proprio questi genitori che postano su whatsApp la foto dei loro figli piccoli senza pensare che sono in rete e che foto e conversazioni restano nel Web, non li vede solo la nonna!

Saper usare il web è una competenza che si acquisisce con il tempo: sia da parte degli adulti sia dei ragazzi. È importante far diventare la rete un’opportunità e non una trappola. Questo manuale si rivela strumento utile perché in modo semplice, diretto e chiaro, fornisce informazioni, consigli ai nativi digitali e alle generazioni precedenti.

A. Vittadello