Italia del riciclo 2018

L’Italia del Riciclo 2018

 

Ore 9,00 – 13.50


Torna l’appuntamento annuale con l’Italia del Riciclo, la nona edizione del rapporto realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e FISE UNICIRCULAR.

Un quadro complessivo sul riciclo dei rifiuti in Italia, sulle tendenze in atto e sulle dinamiche europee e internazionali, oltre un focus sulla movimentazione dei rifiuti all’interno del territorio nazionale e verso l’estero.

Il Rapporto, che verrà presentato a Roma il 19 dicembre prossimo, costituisce l’unico Rapporto sul riciclo dei rifiuti nel nostro Paese e rappresenta una delle fonti cui la Commissione europea fa riferimento per analizzare lo stato di evoluzione delle politiche di sostenibilità ambientale in Italia.

Un focus ad hoc del Rapporto è dedicato alla movimentazione dei rifiuti nei confini nazionali e all’import ed export verso altri Paesi.

Il Rapporto segnala una situazione di allarme che rischia di bloccare il settore: il blocco delle autorizzazioni per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste). I dati presentati non mostrano ancora l’effetto di questo recente rallentamento delle attività di riciclo ma le analisi contenute in questa edizione consentono di mettere in evidenza i nodi che dovranno essere affrontati e risolti dal decisore politico per passare a un’economia circolare ormai normata a livello europeo dalle direttive del Pacchetto circular economy pubblicate a maggio 2018. L’Italia che si appresta a recepire le nuove direttive deve infatti cogliere l’opportunità di affrontare la sfida dell’evoluzione e trasformazione dal riciclo di rifiuti tipico di un’economia lineare ad un compiuto sistema di economia circolare.

Per iscriversi

Cappella Polacca

La “Cappella Polacca” della Basilica del Santo torna al suo originario splendore per celebrare il centenario dell’indipendenza della Polonia

Presentato oggi alla stampa il restauro della Cappella Polacca nella Basilica di Sant'Antonio a Padova nella ricorrenza del centenario della riconquistata indipendenza della Repubblica di Polonia.

I lavori di restauro, iniziati nel 2005, hanno interessato il ciclo di affreschi in stile Art Nouveau di Tadeusz Popiel (1899) e le numerose opere lapidee e scultoree ivi conservate, tra le quali il monumento sepolcrale di Erasmo Kretkowski (1558), l’altare marmoreo dedicato a S. Stanislao, progettato dall’architetto Camillo Boito (1900) e la cancellata di ferro battuto, policromo e dorato, realizzata nell’officina di Alberto Calligaris di Udine nel 1925.

Il completamento dei lavori di restauro della Cappella di San Stanislao, nota come “Cappella Polacca”, la quarta tra le otto dell’emiciclo all’interno della Basilica di Sant’Antonio, riveste grande importanza non solo dal punto di vista artistico, ma anche e soprattutto dal punto di vista della storia della Repubblica Polacca di cui quest’anno ricorre il centenario dell’indipendenza e del legame che lega il popolo polacco alla città di Padova e ai suoi cittadini.


Fin dalla fondazione della sua università, nel 1222, Padova fu la meta di molti polacchi, che in questo centro accademico costituivano la seconda nazione più rappresentata. Il numero di questi studenti crebbe costantemente e nel sedicesimo secolo formarono un’associazione che prese il nome di Natio Regni Poloniae e Magni Ducatus Lituaniae. Durante il primo incontro di questa associazione studentesca, il 20 dicembre 1592, emerse la necessità di finanziare la costruzione di una cripta funeraria destinata alla sepoltura dei compatrioti deceduti. Nel mese successivo fu inoltrata la richiesta di costruire un altare all’interno della Basilica antoniana destinato a questo scopo. Il progetto andò a buon fine nel 1607 e il mausoleo polacco presso la tomba di Sant’Antonio divenne la testimonianza della fede e dell’orgoglio nazionale degli abitanti dell’antica Confederazione polacco-lituana, o “Repubblica delle Due Nazioni”.

Dopo le brutali spartizioni settecentesche, le testimonianze presenti in Basilica rimasero come memoria dello splendore e delle glorie della Repubblica di Polonia che non esisteva più, cancellata dalla mappa europea insieme con la Serenissima Repubblica di Venezia. Ma l’amore dei polacchi per la patria perduta non venne mai meno. Così, grazie allo zelo del penitenziere padre Jan Warchal e dell’architetto Camillo Boito, per metà polacco, essendo figlio della contessa Józefina Radolińska, si realizzò negli ultimi anni del XIX secolo una nuova cappella polacca dentro la Basilica al posto dell’antica cappella di S. Bartolomeo d’antico giurispatronato dei Carraresi, che conteneva il più antico monumento funebre polacco, eretto in onore di Erazm Kretkowski. La lapide con l’epigramma di Jan Kochanowski, che era collocata al centro del monumento, è ritenuta il più prezioso cimelio polacco in questa parte d’Europa. La cappella, che il Boito qualifica come una “invenzione piena di vigorosa unità e nella quale si compenetrano con uguale sentimento la Religione e la Patria”, fu affrescata da Tadeusz Popiel, pittore polacco nato nel 1863 a Szczucin e morto il 22 febbraio 1913 a Cracovia. La sua arte riguardava temi religiosi e storici, ritratti e paesaggi. Si occupò anche della pittura murale e creò le vetrate in diverse chiese in Polonia e all’estero.

Le immagini simboliche e suggestive, della resurrezione del cavaliere Piotrowin e della ricomposizione del corpo di S. Stanislao dopo la sua morte, volevano rappresentare un annuncio del compimento delle aspirazioni per le quali i polacchi perivano sui campi di battaglia durante le insurrezioni per l’indipendenza.

La decorazione è suddivisa in tre zone La zona inferiore è caratterizzata da una decorazione ornamentale con gli stemmi araldici dei fondatori più facoltosi. Nella parte bassa trovano posto anche monumenti e lapidi commemorative provenienti dalla prima cappella polacca, nonché ulteriori elementi lapidei inseriti negli anni successivi all’intervento di Popiel. La zona mediana e l’intradosso dell’arco d’entrata riportano le immagini di santi legati alla storia della Polonia con affreschi che rappresentano scene tratte dalla vita di S. Stanislao cui la cappella è dedicata. La zona superiore è riservata alle due immagini della Madre di Dio venerate a Częstochowa e a Vilnius, circondate da angeli. Sul soffitto sono visibili gli stemmi di città e regioni della Polonia. La valenza patriotica dell’iconografia era originariamente completata da una cancellata, che fin 1925 chiudeva l’entrata della Cappella Polacca, sulla quale erano riportate iscrizioni che accennavano alla lotta per l’indipendenza.

Per approfondire continua a leggere il comunicato allegato

 

Per immagini in HD: http://bit.ly/CappellaPolacca

restaurantonio 2018

RestaurAntonio 2018

Giovedì 13 dicembre alle 20.45  Emanuele Tessari, Presidente Capo e il Collegio di Presidenza della Veneranda Arca di S. Antonio invitano i cittadini a conoscere i lavori eseguiti al Santo nel corso dell’anno. Un patrimonio di arte e cultura, una storia plurisecolare che merita di essere conosciuta e messa a disposizione della collettività presente e futura. 

La storia della basilica del Santo è legata anche alla musica, che per essa è stata prodotta da secoli e che in essa viene eseguita. Gli interventi saranno dunque accompagnati da intermezzi musicali eseguiti dell’ensemble “Vaga Luna”, gruppo corale nato a Padova nel 2009 per la curiosità di scoprire ed eseguire il repertorio, ancora poco frequentato in Italia, sacro e cameristico dell'800 e 900 per voci femminili. L’ensemble, diretto dal M. Stefano Lovato e accompagnato al pianoforte dal M. Antonio Bortolami, eseguirà musiche di Mendelssohn, Vivaldi, Saint-Saëns, Berlinoz e de Brebeuf. 

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti


Per informazioni
Veneranda Arca di S. Antonio
arcadisantantonio@gmail.com
www.arcadelsanto.org

 

Ufficio stampa

Giuseppe Bettiol

349.1734262

Per conoscere tutti i restauri leggi il Comunicato allegato