Il ruolo della biodiversità per generare valore ecologico, socioeconomico e artistico

Di Alessandro Campiotti

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica, impresa e finanza green, ma anche arte, teatro e cultura hanno contribuito ad animare il Forum Nazionale della Biodiversità, dove oltre 300 studiosi, manager e professionisti di svariati settori si sono confrontati in merito alle nuove frontiere della tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile.

Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, sede del convegno

Milano. Si è da poco conclusa la quattro giorni di lavori del Forum Nazionale della Biodiversità, l’annuale convegno scientifico organizzato dal National Biodiversity Future Center (NBFC) per fare il punto sullo stato di salute della diversità biologica in Italia e nel mondo e celebrare la Giornata mondiale della biodiversità, che da 25 anni solleva l’attenzione su una tematica troppo spesso sottovalutata e ancora molto controversa.

Ad ospitare l’evento è stata l’aula magna dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, dove oltre 300 studiosi della biodiversità, economisti, giuristi, pedagogisti e rappresentanti di istituzioni e imprese hanno avuto l’occasione di dialogare sul ruolo che la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità rivestono nei settori che vanno dalla ricerca scientifica all’innovazione tecnologica, dall’impresa alla finanza, passando per la politica e l’associazionismo.

Durante il convegno, numerosi interventi, tavole rotonde e interviste hanno alimentato il confronto costruttivo tra esponenti dei diversi ambiti, favorendo la condivisione delle conoscenze con la prospettiva di rispondere alle sfide sociali, economiche e ambientali in un’ottica di medio-lungo periodo. La biodiversità, come è stato più volte ribadito, non è un argomento di interesse per la sola comunità scientifica, ma ha una valenza di carattere trasversale, in quanto rappresenta un asset strategico per il corretto funzionamento degli ecosistemi terrestri, marini, costieri e urbani, che sostengono la vita dell’essere umano sul pianeta.

Generare valore con la biodiversità” è stato il tema centrale di questo Forum, in cui si è discusso del “paradosso della doppia sostenibilità”, secondo cui sarebbe particolarmente complesso perseguire pratiche di sviluppo che risultino sostenibili sia dal punto di vista ambientale che socioeconomico. Per tali ragioni i rappresentanti della comunità scientifica hanno ribadito l’importanza di potenziare le relazioni con gli stakeholders che operano nell’ambito della pubblica amministrazione e del settore privato e hanno presentato i principali prodotti realizzati da NBFC nel corso degli ultimi due anni. Tra questi, il Biodiversity Gateway è un portale digitale che ha la funzione di contenere la conoscenza sviluppata in tema di biodiversità e di fornire al contempo una serie di strumenti, come piattaforme e cataloghi interattivi, che possano supportare progettisti, funzionari e amministratori in azioni di pianificazione territoriale e urbana che rispondano ai criteri delle Nature-based Solutions (NbS), ovvero le soluzioni basate sulla natura.

Per favorire la traduzione di queste buone pratiche in vere e proprie linee guida alla progettazione, inoltre, la comunità scientifica ha sottoscritto l’impegno di fornire risposte concrete in merito alle principali questioni poste dalle imprese relativamente alla valutazione dell’impatto ambientale, agli ostacoli normativi, alla quantificazione dei rischi fisici e di transizione legati alle politiche green, alla contabilità dei servizi ecosistemici prodotti dalla natura e alla relativa rendicontazione in base a standard internazionali.

In questo contesto, la comunicazione scientifica assume un ruolo centrale per la diffusione di idee e concetti presso i diversi settori della società, con l’obiettivo di passare dalla dimensione tecnico-scientifica a quella socioculturale tramite l’organizzazione di attività interdisciplinari come mostre fotografiche, spettacoli teatrali, percorsi didattici e progetti di Citizen science. Il processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, affiancato da un impegno parallelo a livello di diplomazia scientifica, ha lo scopo di intercettare anche la politica, per favorire il trasferimento dei concetti di sviluppo sostenibile in regolamenti, direttive e leggi.

Ma il Forum è stato anche arte, cultura e riflessione grazie ai preziosi contributi di ospiti come l’attore e regista Marco Paolini, che insieme al filosofo evoluzionista Telmo Pievani ha offerto al pubblico alcuni brani del loro comune impegno artistico che unisce la narrazione teatrale alla divulgazione scientifica sui temi della salvaguardia del territorio e della biodiversità.

Nella prima immagine Marco Paolini e Telmo Pievani.
Nella seconda Michelangelo Pistoletto e Marina Calloni


Dell’esigenza di ricucire un dialogo tra essere umano e natura ha discusso anche l’artista, pittore e scultore Michelangelo Pistoletto, commentando un’appassionante rassegna di opere da lui realizzate negli ultimi anni, in cui l’esaltazione dell’incontro tra arte e natura rappresenta il punto centrale della sua fenomenologia artistica. Prima di dare seguito ad una performance partecipativa nel cortile dell’Università, in cui riprodurre plasticamente il simbolo del suo “Terzo Paradiso”, il Maestro Pistoletto ha posto all’attenzione della platea una questione di scottante attualità, chiedendosi fino a che punto il perseguimento dell’intelligenza artificiale valga la distruzione del mondo reale.

Per approfondire:

https://www.unimib.it/eventi/forum-nazionale-della-biodiversita

https://www.cnr.it/it/evento/19896/il-gateway-della-biodiversita-al-forum-nazionale-della-biodiversita-2025

Immagini di Alessandro Campiotti

Biodiversity Sampling Week: un approccio partecipativo alla ricerca scientifica

Di Alessandro Campiotti

La Settimana del Monitoraggio della Biodiversità rappresenta un esempio concreto di Citizen Science, in cui la cittadinanza è chiamata a dare il proprio contributo a supporto della comunità scientifica nelle attività di monitoraggio dello stato di conservazione della diversità biologica nei numerosi habitat naturali che arricchiscono il territorio italiano.


Si chiama Biodiversity Sampling Week (Settimana del Monitoraggio della Biodiversità) l’iniziativa promossa dal National Biodiversity Future Center (NBFC) che ha luogo dal 12 al 18 maggio lungo il territorio nazionale con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza in attività di monitoraggio della diversità biologica nei più diversi ecosistemi. In questa settimana, infatti, persone di ogni età ed ambito professionale, accomunate dall’interesse per la natura, possono prendere parte a vere e proprie lezioni pratiche a cielo aperto, in cui supportare le ricercatrici e i ricercatori del NBFC in numerose operazioni di osservazione, monitoraggio e raccolta di dati inerenti allo stato di salute della biodiversità in Italia.

Oltre 50 iniziative sono state organizzate da nord a sud della penisola per includere i numerosi habitat che si sono sviluppati nei diversi ecosistemi naturali e antropizzati distribuiti tra l’ambiente terrestre, marino, collinare, costiero e urbano. La partecipazione ad una o più attività può essere l’occasione per apprendere qualcosa in più sul ciclo di vita e sulle abitudini di esseri viventi come mammiferi, piante, insetti e microrganismi, che troppo spesso percepiamo distanti da noi, mentre invece sono fondamentali per il corretto funzionamento degli stessi ecosistemi che sostengono la vita dell’essere umano sul pianeta.

I più appassionati possono contribuire attivamente a determinare le condizioni di vita in cui versano specie vegetali autoctone e insetti impollinatori, comunità microbiche del suolo e popolazioni di plancton marine, tramite l’applicazione di tecniche di campionamento necessarie alla raccolta di dati che saranno elaborati dai professionisti del settore allo scopo di rendere disponibili i risultati tanto alla comunità scientifica quanto alle persone esterne all’ambito della ricerca, per favorire il processo di sensibilizzazione.

Per queste ragioni la Biodiversity Sampling Week rappresenta un esempio virtuoso di Citizen Science (CS), o Scienza dei Cittadini, che consiste in un approccio partecipativo alla ricerca scientifica basato sulla collaborazione tra scienziati professionisti e semplici cittadini, con il comune intento di contribuire ad incrementare la conoscenza di una serie di tematiche di carattere ambientale. Per favorire l’avvicinamento dei cittadini al sapere scientifico, pertanto, da diversi anni le istituzioni responsabili del finanziamento della ricerca, come l’Unione Europea, attribuiscono sempre maggiore importanza alla valutazione dell’impatto sociale che può scaturire dalle attività scientifiche. A questo proposito, nei progetti di ricerca risulta particolarmente incentivata la pianificazione di campagne di comunicazione della scienza che possano potenziare la circolazione dei risultati prodotti presso l’opinione pubblica, con l’auspicio di migliorare al tempo stesso l’interesse, la conoscenza e la fiducia delle persone nei confronti della scienza.

Recenti studi supportano la tesi secondo cui un maggior coinvolgimento della cittadinanza nell’ambito della ricerca possa perseguire il duplice beneficio di carattere educativo e scientifico. Gli scienziati, infatti, vedrebbero arricchire le loro capacità di analisi dei fenomeni grazie ad una maggiore conoscenza del punto di vista della platea dei non addetti ai lavori, e in questo modo, oltre ad essere incentivati a migliorare le strategie di trasmissione dei risultati mediante un’efficace divulgazione, fornirebbero anche una serie di elementi utili all’elaborazione di politiche per la promozione del dialogo tra i diversi attori sociali.

Per approfondire:

Giardullo, P., Neresini, F., Marín-González, E., Luís, C., Magalhães, J. and Arias, R. (2023). Citizen science and participatory science communication: an empirically informed discussion connecting research and theory JCOM 22(02), A01. https://doi.org/10.22323/2.22020201

Haklay, M., Motion, A., Balázs, B., Kieslinger, B., Greshake Tzovaras, B., Nold, C., et al. (2020). Le caratteristiche della scienza dei cittadini dell’ECSA. Zenodo . doi: 10.5281/zenodo.3758668

Italia Citizen Science, Biodiversity Sampling Week 12-18 maggio 2025, https://citizenscience.netseven.work/bdsweek_map/

National Biodiversity Future Center (NBFC) https://www.nbfc.it/biodiversity-sampling-week

Immagine di intestazione di Alessandro Campiotti

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6 maggio 2025: in Italia è “Overshoot Day”

Di Alessandro Campiotti


Come ogni anno il Global Footprint Network ha calcolato le date in cui i paesi di tutto il mondo raggiungono il momento del sovrasfruttamento delle risorse naturali rigenerabili. In soli cinque mesi l’Italia ha consumato il budget ecologico di un anno, utilizzando due volte e mezzo le risorse disponibili e aprendo la strada a sette mesi di deficit ecologico.

Il 6 maggio l’Italia ha “celebrato” l’Overshoot Day o Giorno del sovrasfruttamento terrestre, che, come si può intuire dal nome, non rappresenta una ricorrenza di carattere positivo, bensì il giorno in cui il pianeta esaurirebbe le risorse naturali rinnovabili se l’intera popolazione mondiale consumasse con lo stesso ritmo dell’Italia. Seguendo questo ragionamento, pertanto, dal 7 maggio avremmo esaurito le risorse necessarie a sostenere il nostro fabbisogno in termini di energia, acqua e cibo durante il 2025, avviando un periodo di deficit ecologico lungo oltre sette mesi, fino alla fine dell’anno, in cui consumeremmo le risorse naturali previste per il 2026, aumentando lo sfruttamento degli ecosistemi naturali. La data è stata calcolata dal Global Footprint Network con riferimento al rapporto su base annua tra la biocapacità globale, cioè la capacità di rigenerazione da parte degli ecosistemi, e l’impronta ecologica umana, che misura il consumo di risorse naturali da parte dell’essere umano, il tutto moltiplicato per i 365 giorni dell’anno.


Al tempo stesso, va ricordato che non tutti i paesi contribuiscono in egual misura all’impronta ecologica globale, e le differenze rilevate tra un paese e l’altro possono essere davvero notevoli. Come si può desumere dallo schema pubblicato dal Global Footprint Network (nell’immagine di intestazione), i diversi stati oggetto di analisi tendono a raggiungere l’Overshoot Day in periodi diversiin relazione all’entità della loro capacità di rigenerazione delle risorse naturali e della loro impronta ecologica, più o meno marcata anche in relazione al livello di sviluppo socioeconomico raggiunto. L’Italia, per esempio, è tra gli stati a più elevato debito ecologico, dal momento che ha esaurito lo stock di risorse naturali nei primi cinque mesi dell’anno, dimostrando che se il resto della popolazione mondiale si adeguasse ad un tale livello di consumo per il fabbisogno di beni e servizi come cibo, legname, energia, strade e infrastrutture, sarebbero necessarie le risorse generate annualmente da 2,6 pianeti.


Inoltre, in linea con le proiezioni dell’anno passato, il Qatar risulta il paese che detiene il primato negativo in termini di sovrasfruttamento delle risorse globali, raggiungendo l’Overshoot Day il 6 febbraio, mentre il paese più virtuoso risulta l’Uruguay, che lo raggiunge a fine anno, precisamente il 17 dicembre. In un contesto di tale deficit ecologico, la naturale biocapacità del pianeta di rigenerarsi e fornire servizi ecosistemici diventa un fattore limitante, mentre aumentano una serie di conseguenze negative, quali la deforestazione, la perdita di biodiversità, il consumo di suolo, l’inquinamento atmosferico e l’aumento netto di emissioni di anidride carbonica (CO2). Per cercare di invertire la rotta, il Global Footprint Network ha lanciato una strategia in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU sullo sviluppo sostenibile, e le soluzioni proposte vanno dalla conservazione della natura alla tutela della biodiversità, dall’agricoltura rigenerativa alla pesca sostenibile, dalla riduzione del consumo di carne al contenimento dello spreco alimentare, dal potenziamento delle energie rinnovabili al risparmio energetico.

Per approfondire:

https://overshoot.footprintnetwork.org/newsroom/country-overshoot-days
Global Footprint Network, Estimating the Date of Earth Overshoot Day 2022.

Foto di intestazione: Global Footprint Network www.footprintnetwork.org

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