in un volo di storni

In un volo di storni

Il libro più recente di Giorgio Parisi, fisico teorico  insignito nel 2021 del premio Nobel per la Fisica “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria”. 


“Il lavoro migliore di una vita di ricerca può saltare fuori per caso: lo si incontra su una strada percorsa per andare da un’altra parte.”“Le idee spesso sono come un boomerang: partono in una direzione ma poi vanno a finire altrove. Se si ottengono risultati interessanti e insoliti, le applicazioni possono apparire in campi assolutamente imprevisti.”. Vai su https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/in-un-volo-di-storni/ e
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Pensare come ua montagna

Pensare come una montagna

Titolo in inglese A Sand County Almanac 
 


A settant'anni dalla pubblicazione in lingua inglese, esce la versione integrale, tradotta in italiano da Andrea Roveda, quello che viene considerato un manifesto dell’ambientalismo. Il titolo in italiano, “Pensare come una montagna”, è ripreso da un saggio dell’autore scritto dopo una battuta di caccia al lupo quando era opinione comune che abbattere i predatori naturali aumentasse la selvaggina a disposizione del predatore uomo. L’autore mette l’accento sulla necessità per l’essere umano di creare un rapporto responsabile con l’ambiente in cui vive, a svestirsi dei panni del padrone della terra e a pensare come una montagna. Un’esortazione, rivolta all’uomo contemporaneo a superare il punto di vista antropocentrico e contemplare la natura e le creature che vivono in equilibrio con essa. Descrivendo la terra intorno alla propria casa nella contea di Sauk, nel Wisconsin, Leopold sostiene la necessità per la civiltà umana di sviluppare una vera e propria etica della terra. L’autore legge i segni della natura, il susseguirsi delle stagioni e il conseguente adattamento dei protagonisti dell’ecosistema: la neve per il topolino è un riparo, potrà vivere sotto il manto nascosto ai predatori, per la volpe quel manto significa assenza di cibo. Per l’abete la neve è un annuncio delle zuffe di mezzanotte che lasciano tracce di sangue e diventano cibo per il coyote. Una radura nel bosco è il palcoscenico per le curiose danze della beccaccia maschio che sceglie l’ora prima del tramonto per esibirsi in suoni gutturali e ritmici, bizzarri per gli umani ma comprensibili messaggi d’amore per la sua compagna. Ciascuno di questi comportamenti risponde a bioritmi precisi mentre le azioni umane determinano cambiamenti che rispondono a esigenze di sviluppo condizionate da aspetti economici che non tengono conto dell’impatto nell’ecosistema.
Il libro si dipana tra le esperienze dell’autore in diversi ambienti e stagioni. Descrizioni che diventano narrazioni mantenendo l’esplicito messaggio della necessità di rispettare il comportamento naturale di tutti i protagonisti predatori, prede, grandi alberi e montagne che non sono solo spettatori. Al lettore del XXI secolo richiama un equilibrio ormai perduto: infatti, il progresso inteso come necessità di modificare ambienti e paesaggi, sta costando a tutto il pianeta un cambiamento così profondo che quanto descritto dall’autore 70 anni fa è oggi tristemente anacronistico oppure esperienza di nicchia. Resta il valore di testimonianze dirette dei comportamenti di protagonisti visibili solo a occhi attenti, pazienti e lenti nel cogliere, ad esempio, l’armonia di canti e gorgheggi prima dell’alba. Il testo si legge quindi come un’interessante e dettagliata narrazione naturalistica oltre che essere un messaggio volto a promuovere il rispetto dell’ecosistema e la sostenibilità ambientale.

Alberta Vittadello

Girotti-geologia per archeologici

Geologia per archeologi. Forme del terreno e civiltà antiche

Vasta bibliografia e ampio glossario della terminologia geologica relativa ai meccanismi di sedimentazione, stratificazione, tettonica. 


Negli ultimi decenni l’approccio multidisciplinare nell’indagine scientifica è diventata prassi ampiamente utilizzata; la collaborazione tra un maggior numero di specialisti conduce a risultati molto importanti perché si avvale delle conoscenze e competenze specifiche di ciascuna branca della scienza. L'autore, presidente onorario della Società Italiana di Geologia Ambientale, è un precursore di questa metodologia di lavoro. In particolare in questo volume l’autore definisce geoarcheologia l’approccio multidisciplinare che unisce la geologia e l’archeologia. Quest’ultima si occupa della ricostruzione delle civiltà antiche quindi testimonianze e reperti lasciati dall’uomo in particolari siti che fanno da substrato alla nascita e sviluppo delle stesse civiltà. Gisotti mette a disposizione dell’archeologo, che ha una formazione storico umanistica, la competenza naturalistica del geologo. Per l’archeologo diventa importante saper classificare un sito archeologico in base alle caratteristiche geologiche, litologiche, tettoniche, sedimentarie. La lettura che il geologo fa dell’ambiente fornisce dati importanti all’archeologo per procedere con le tecniche di scavo più idonee, efficaci e sicure. Tutti gli oltre 50 siti descritti sono inquadrati nel contesto geologico in base ad elementi tettonici, litologici, stratigrafici e relativi meccanismi di erosione differenziata che ne hanno determinato la morfologia che ha favorito la colonizzazione e l’insediamento umano. Un esempio tra tanti sono gli insediamenti d’altura caratteristici della tarda età del bronzo, vere e proprie fortezze che sorgono su strutture di origine tettonica e legati alla litologia e alla disposizione degli strati. Le acropoli sono presenti in diverse aree della nostra penisola da Atri alla Valle dei Templi, in Grecia e nell’area medio orientale.
Lo studio degli insediamenti costieri con lo sviluppo di sistemi portuali fornisce spesso informazioni importanti sulla stratigrafia costiera, sulla paleogeografia e i movimenti eustatici. Si tratta delle opere che più influenzano i cambiamenti della morfologia naturale. La geologia in questi casi fornisce, attraverso i carotaggi, importanti informazioni su paleo clima e paleo ambiente con la classificazione di flora e fauna fossile. Altri esempi di modificazione della morfologia naturale sono le terramare, depositi archeologici pluristratificati formati attraverso i secoli a partire dall’età del bronzo (1650-1150 a.C.), tipici dell’area emiliana e della bassa pianura veneta. Testimonianza di insediamenti commerciali presenti lungo la via d’acqua principale. La maggior parte di queste strutture sono state utilizzate nell’ottocento come cave di materiale.
Per ciascun ambiente trattato, il testo offre esempi corredati di immagini e casi di studio particolari che consentono di interpretare al meglio i cambiamenti che l'attività umana ha determinato sui territori. Un manuale che offre agli specialisti del settore, ma anche al lettore qualsiasi, una visione allargata dell’ambiente inteso come sistema complesso.
L’autore, geologo dell’Ambiente, sottolinea il ruolo di agente geomorfico dell’uomo i cui interventi modificano l’assetto geologico e idrogeologico con scala cronologica non paragonabile a quella naturale, come stiamo verificando in particolare negli ultimi secoli.

Alberta Vittadello