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Etica dell’intelligenza artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide

Istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali. Questa trasformazione epocale implica dubbi e preoccupazioni, ma anche straordinarie opportunità. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità di modellarla in senso positivo, a vantaggio dell'umanità e del pianeta. Ma a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. E cruciale comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto e uno dei passaggi oggi fondamentali è quello dell'intelligenza artificiale, della sua natura e delle sue sfide etiche, che Luciano Floridi affronta in questo libro, offrendo il suo contributo di idee a un quanto mai necessario sforzo collettivo di intelligenza.

Paradiso vista infeno

Paradiso vista Inferno

 


Un volume prezioso quello di Chiara Frugoni sugli affreschi commissionati nel 1338 ad Ambrogio Lorenzetti dal Consiglio dei Nove nella Sala della Pace, nel Palazzo Pubblico di Siena. Prezioso per l’analisi del contesto storico, politico e sociale dell’epoca, e per il giudizio di manifesta propaganda politica degli affreschi che, con minuziosa analisi, la studiosa mette in risalto. Per la prima volta nel Medioevo non sono protagoniste figure già conosciute di uomini della Chiesa o laici di primo piano, ma rappresentanti del mondo comune di tutti i ceti sociali, anche i più poveri.
Il Consiglio dei Nove, così chiamato per il numero dei suoi componenti, appartenenti alla media-alta borghesia senese, per difendersi da accuse di chiusura politica, potere oligarchico o arbitrario, da una specie di Tirannide, insomma, affida a Lorenzetti il compito di illustrare una città ridente, dalla vita operosa e felice grazie al loro buon governo, in contrapposizione al mondo in cui regna la vera Tirannide con soprusi, egoismi, guerra, distruzione, carestia. "Paradiso vista Inferno", ecco  il perché del titolo. Come era possibile accusare di tirannia i Nove se consideravano i modesti commercianti, i contadini e gli umili lavoratori degni di essere protagonisti negli affreschi? Lorenzetti, pittore assai colto, con “L’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo” realizza magnificamente, nelle tre pareti non finestrate della Sala del Consiglio dei Nove, la propaganda affidatagli, da un lato una città stremata dal malgoverno, dall'altro quella fiorente dell'amministrazione attuale. La sua opera è un capolavoro artistico e proprio perché è un capolavoro, dice Frugoni, si è accostata allo studio del ciclo con grande passione, immergendosi in studi e ricerche, analizzando ogni particolare, raffrontando il passato con il presente, perché è a noi contemporanei che parlano ancora quegli affreschi.
Con strumenti e tecniche nuove e sempre più insidiose, come i media di oggi, la manipolazione continua, il libro è anche un monito a difendersi dalla propaganda traendo lezione pure dal passato.
Interessanti gli ultimi due capitoli, il settimo e l’ottavo: “Il manifesto della felicità. La vita in città” e “Il manifesto della felicità. La vita in campagna”. Frugoni seziona le immagini, le scruta, individua le scelte fatte da Lorenzetti per privilegiare le rappresentazioni che possano influenzare i cittadini dell’epoca. Il pittore svolse perfettamente il ruolo cui era stato chiamato.
Nel volume le numerose foto ad alta definizione sezionate nei particolari più minuti, ci permettono di vedere dettagli che nemmeno dal vivo forse noteremmo, ci si può calare nella vita medievale di Siena tra vicoli e vicoletti, guardare alle finestre degli edifici aggettanti nelle piazze a cui si affacciano con curiosità donne e bambini, osservare il fervore di una città in movimento, con il pullulare dei cantieri. Si può seguire da spettatori incuriositi lo stesso percorso di Chiara Frugoni che nel suo prologo, accomiatandosi dai lettori, si augura che questo libro, con le sue tante e belle immagini, possa invitarci a seguire il suo stesso cammino.

Etta Artale

funghi fantastici

Funghi Fantastici: come I funghi possono curarci, espandere la nostra coscienza e salvare il pianeta.

 Pagine 184, 400 foto a colori.


Il titolo di questo libro farebbe pensare a un testo che coniuga bellezza e fantasia ma è sufficiente leggere l’introduzione per comprendere come l’autore, micologo e studioso attivo nella ricerca delle proprietà dei funghi, aggiunga elementi e metodi della scienza sperimentale per diffondere antiche conoscenze relative alle proprietà dei miceti. L’aggettivo fantastici unito a funghi riporta quindi alla storia e alle storie legate all’uso di particolari funghi per diversi trattamenti in parte perduti. Di questi esseri viventi che compongono il grande mondo dei miceti (funghi e muffe) si vede poco: se pensiamo ai funghi ci viene in mente il profumo e il sapore dei porcini o l’appariscente e velenosa ammanita muscaria. Ma il mondo di questi viventi, né vegetali né animali, è ben più vasto e conferma la complessità dei viventi nel nostro pianeta: tutti collegati, nessuno bastevole a se stesso. I miceti appartengono al mondo che unisce animali e vegetali nella vita e nella morte come bioriduttori al termine del ciclo vitale. Il reticolo del micelio che si sviluppa al suolo sotto i grandi alberi delle foreste è un esempio di biomimesi, come non vedere l’analogia con il nostro sistema nervoso e circolatorio?
Tra i miceti raramente pensiamo alle muffe, se non per quella che colora di sfumature verdi o blu alcuni tipi di formaggi e sono muffe buone. Ma le muffe crescono anche nel nostro corpo a spese di epidermide e mucose. La più comune è la candida chiamata così perché colora di una patina bianca soprattutto la mucosa orale di soggetti fragili.Citiamo anche il penicillum caratterizzato dai conidiofori ramificati all'apice, i cui rami portano catene di conidi, che richiama la forma di un pennello, da cui il nome. La sua scoperta avvenuta casualmente nel 1929 ha portato l’umanità a sconfiggere le più comuni malattie sostenute da batteri, da questo fungo è stata infatti prodotta la penicillina, il primo potente antibiotico.
L’autore sottolinea con convinzione la necessità di salvaguardare questo considerato il Terzo Regno del quale, è scientificamente provato, il regno vegetale e animale non possono fare a ameno. I funghi sono in grado di ripristinare gli ecosistemi danneggiati, possono scomporre sostanze chimiche dannose, neutralizzare tossine e sono già oggi impiegati per affrontare sversamenti di petrolio e contrastare l’estinzione delle api.
Il lettore affascinato da immagini suggestive e quasi evocative scopre o riscopre, visto che nel passato molte proprietà erano già conosciute, una realtà che va salvaguardata e di cui si deve parlare come si fa con le foreste e gli animali. Con la conoscenza e salvaguardia delle tre F: Fughi, Flora, Fauna il nostro pianeta può avere un futuro migliore.

Alberta Vittadello