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Il Carbon pricing è un’opportunità per gli agricoltori

L’Unione europea punta a ridurre le emissioni di gas serra grazie al meccanismo dell’ETS (European emission trading system). La Commissione stima che l’agricoltura del carbonio contribuirà a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, incrementare la biodiversità, conservare gli ecosistemi e costituirà una nuova forma di reddito per gli agricoltori


La NASA sottolinea che la concentrazione media globale di anidride carbonica atmosferica (CO2) nel luglio 2021 è stata di circa 417 parti per milione (ppm), con un aumento del 49 per cento dal 1850, dovuto principalmente all’impiego di combustibili fossili iniziato nel periodo della seconda rivoluzione industriale (NASA's Climate Change Newsletter, 01 Sep 2021). Gli effetti di tale aumento sono evidenti: periodi di siccità più lunghi e frequenti, eventi meteorologici estremi come “bombe d’acqua”, venti forti e gelate primaverili tardive, temperature estive caratterizzate da picchi mai raggiunti prima. Per contrastare il cambiamento climatico l’Unione europea ha messo in campo un pacchetto di misure ambiziose, prime fra tutte la riduzione del 55 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Si inserisce nell’azione di contrasto al cambiamento climatico anche il sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), lanciato dalla Commissione europea nel 2005 per ridurre le emissioni di gas climalteranti. In pratica si tratta di una tassa sul carbonio per lecentrali elettriche, gli impianti industriali e l’aviazione, responsabili del 40 per cento delle emissioni totali a livello europeo. Attraverso tale meccanismo queste imprese sono incoraggiate ad adottare soluzioni per abbattere le emissioni e rimanere nei limiti imposti dall'Ue, oppure ad acquistare crediti di carbonio sul mercato della commercializzazione di permessi di emissione di anidride carbonica, concepito per incoraggiare o aiutare Paesi e aziende a limitare le proprie emissioni di anidride carbonica (un credito di carbonio – CC equivale ad una tonnellata di anidride carbonica).Recentemente anche i ministri delle finanze del G20, presieduto dall’Italia, hanno adottato un comunicato per stimolare i paesi del mondo al meccanismo ETS (Figura 1).

 

Figura 1. Mappa riassuntiva delle iniziative regionali, nazionali e subnazionali di carbon pricing- Paesi/giurisdizioni con ETS (in verde), con carbon tax (in blu) e quelli con ETS e carbon tax (in verde/blu). Modificato da Sapir, A. (2021) "Il meccanismo delle frontiere del carbonio dell'Unione europea e l'OMC", Bruegel Blog, 19 luglio.

 

Secondo il Carbon Pricing Dashboard della Banca Mondiale nel 2021, le iniziative cosiddette di carbon price dovrebbero coprire11,65 miliardi di tonnellate (GTCO2), vale a dire quasi il 21,5 per cento delle emissioni globali di gas serra.I prezzi di riferimento nell'ETS sono attualmente intorno a 53 euro a tonnellata, ma secondo l'International Emissions Trading Association (IETA) i prezzi del carbonio nell'EU ETS potrebbero salire a 58,62 euro a tonnellata tra il 2026 e il 2030. Tra i settori maggiormente impattanti in termini di emissioni di CO2, l’agricoltura che contribuisce per il 10 per cento alle emissioni di gas serra in Europa e che quindi, al pari dei settori industriale, edile e dei trasporti non può esimersi da interventi di riduzione delle emissioni di gas serra. Gli agricoltori potrebbero accedere a un nuovo reddito attraverso i crediti di carbonio (CC) che i governi rilasceranno alle aziende agricole che adottano pratiche di sequestro del carbonio. LaCommissione europea ha anche pubblicato un "Manuale di orientamento tecnico – creazione e attuazione di meccanismi agricoli basati sui risultati nell'UE"con il quale vengono identificatecinque aree tematiche chiave: ripristino e riumidificazione delle torbiere, agroforestale, mantenimento e miglioramento del carbonio organico del suolo su suoli minerali, gestione del carbonio organico nelle praterie, audit del carbonio degli allevamenti. La Commissione ha incluso l'agricoltura del carbonio all’interno della PAC (Politica Agricola Comunitaria), mentre il Commissario europeo per il clima e il Green Deal europeo Frans Timmermans, ha dichiarato che“l'agricoltura al carbonio offre nuove opportunità di reddito per gli agricoltori ed è un esempio di come gli ecoschemi e i finanziamenti privati ​​della nuova Politica Agricola Comune possano premiare le pratiche agricole che ci aiutano a combattere le crisi del clima e della biodiversità".Inoltre, l'agricoltura del carbonio, stimata fra i 38 e i 58 miliardi di euro,oltre a migliorare il reddito degli agricoltori europei, contribuirà anche allamitigazione della crisi climatica, all’incremento della biodiversità e alla conservazione degli ecosistemi.


Per approfondire:

  • https://ec.europa.eu/clima/news/commission-sets-carbon-farming-initiative-motion_en.
  • https://carbonpricingdashboard.worldbank.org/.
  • Third G20 Finance Ministers and Central Bank Governors Meeting | 9-10 July 2021. Communiqué.
  • COWI, Ecologic Institute and IEEP (2021) Technical Guidance Handbook – setting up and implementing result-based carbon farming mechanisms in the EU Report to the European Commission, DG Climate Action, under Contract No. CLIMA/C.3/ETU/2018/007. COWI, Kongens Lyngby.
  • Ottmar Edenhofer, Mirjam Kosch, Michael Pahleand Georg Zachmann.  A whole-economy carbonprice for Europe and how toget there Policy Contribution | Issue n˚06/21 | March 2021.

 

Foto d’intestazione: Carlo Alberto Campiotti

parete verde

NBS: soluzioni naturali per città più resilienti e sostenibili

Il G20 organizzato dall’Italia ha sottolineato gli effetti positivi delle NBS (Nature-based Solutions) per la resilienza urbana, la qualità dell’ambiente e il benessere dei cittadini  


Il VI Rapporto dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, ha sottolineato che l’aumento della temperatura globale di 0,9 °C, registrato a partire dal periodo della seconda rivoluzione industriale, è all’origine dei cambiamenti climatici. Le conseguenze sull’ambiente in termini di aumento di eventi metereologici estremi come inondazioni, siccità, tempeste e di diffusione di malattie tropicali sono evidenti. Un notevole contributo all’aumento delle emissioni globali di gas serra, principale causa del cambiamento climatico, deriva dalle città. Le città, sebbene occupino solamente il 3 per cento della superficie globale, consumano il 75 per cento delle risorse naturali e dell’energia, producono circa la metà dei rifiuti e sono responsabili del 60 per centodelle emissioni di gas serra. Secondo stime delle Nazioni Unite, entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà quota 9 miliardi di individui e di questi due terzi vivranno nelle città. Perciò, le città devono essere al centro delle iniziative di contrasto al cambiamento climatico. La pandemia di Covid-19, in particolare, ha evidenziato l’importanza di riqualificare e riprogettare gli spazi urbani, da quelli abitativi a quelli commerciali e di lavoro. È emersa soprattutto la necessità di sviluppare proposte di pianificazione urbana dei quartieri in accordo con il modello della interconnessione residenziale noto come “città dei 15minuti”. Si tratta di un concetto di urbanizzazione che prevede per i cittadini la possibilità di soddisfare buona parte delle loro esigenze personali (spesa, tempo libero, cultura, ecc.) a breve distanza dalla propria abitazione, muovendosi a piedi o in bicicletta. Le stime attuali ci dicono che almeno il 75 per cento delle infrastrutture che ci saranno nel 2050 devono ancora essere realizzate per soddisfare le esigenze imposte dai nuovi stili di vita urbani (Balfour Beatty, 2016).In accordo a questo nuovo modello urbano assume particolare importanza l’integrazione di soluzioni basate sulla natura, le NBS (Nature-based Solutions), per la riqualificazione e la rigenerazione delle città. Le NbS includono foreste urbane, zone umide, cinture verdi e parchi all'interno e intorno alle città, nonché infrastrutture verdi come tetti e pareti verdi, corridoi ecosistemici e infrastrutture blu e ibride. Le soluzioni basate sulla natura creano resilienza e riducono il rischio di disastri offrendo notevoli vantaggi: adattamento e mitigazione del clima; acqua e aria pulite; strade più fresche; e l'accesso a spazi pubblici verdi per la ricreazione e il benessere fisico, mentale e spirituale.Il termine “NBS” è stato utilizzato per la prima volta nei primi anni ‘2000 e in seguito ha conosciuto un’ampia diffusione con il significato generale di "promozione delle sinergie tra natura, società ed economia" (Somarakis et al. 2019). A questo proposito, la valorizzazione dei sistemi vegetali sugli edifici come soluzione naturale per migliorare le condizioni microclimatiche ed energetiche delle città, trova sempre maggiore considerazione a mondiale. Secondo il rapporto della GlobalAbc (Global Alliance for Buildings and Construction), l’aumento di vegetazione sul territorio e nelle città rappresenta una tecnica di raffreddamento passivo potenzialmente in grado di generare un risparmio del 25 per cento dell'energia usata per il raffreddamento. La ricerca ha dimostrato che gli alberi urbani possono ridurre i costi di condizionamento dell'aria degli edifici tra il 20 e il 50per cento, riducendo anche le emissioni di gas serra associate al raffreddamento meccanico. Anche la Commissione europea ha espresso sostegno al "Manifesto NbS per il clima", proposto nell'agosto 2019 al vertice dell'azione per il clima delle Nazioni Unite 2019. Anche il G20, organizzato dal Governo italiano, ha sottolineato l’importanza delle NBS come opportunità per l’economia e la resilienza delle città oltre che per il benessere dei cittadini. Il coinvolgimentodelle istituzioni, del mondo della ricerca, dei cittadinie delle associazioni ambientaliste è fondamentale per accelerare la transizione ecologica attraverso le infrastrutture verdi come elemento innovativo delle aree urbane.


Per approfondire:

  • BulkeleyH. 2020. Nature-based Solutions for Climate Mitigation, analysis of EU-funded projects.
  • M. A. Rahman and A.R. Ennos (2019) What we know and don’t know about the cooling benefits of urban trees. https://www.forestresearch.gov.uk/news/what-do-we-know-about-how-trees-cancool-our-towns-and-cities/.
  • Future Infrastructure Need. www.balfourbeatty.com/media/164183/infrastructure-2050.pdf. Balfour Beatty, 2016.
  • A working paper for the G20.Smart, Sustainable and Resilient cities: the power of nature-based solutions. G20 Italia, 2021. https://www.g20.org/wp-content/uploads/2021/07/G20_NbS-Cities_06.pdf
  • www.unep.org/explore-topics/cities-and-lifestyles.

 

Foto d'intestazione: Montmartre, Parigi (www.ecowave.it)

industria

L’IPCC lancia l’allarme: collasso climatico se non si contiene aumento temperature

Se non si metteranno in atto tutte le misure necessarie a contenere l’aumento della temperatura globale entro la soglia limite di 1,5 °C si andrà incontro all’aumento di eventi metereologici estremi come ondate di calore, inondazioni, periodi di siccità, carenza idrica, incendi boschivi, tifoni e trombe d’aria


Uno scenario preoccupante

Secondo il VI rapporto scientifico dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), la temperatura globale sta aumentando più rapidamente del previsto e ci stiamo avvicinando alla soglia limite di 1,5 °C di aumento oltre la quale l’andamento e l’intensità delle temperature potrebbero portare a situazioni disastrose, con ricadute negative sullo scioglimento dei ghiacciaie sull’innalzamentodellivello del mare. Il rapporto sottolinea che gli effetti del riscaldamento globale interesseranno gli ecosistemi, le persone e le economie di tutte le regioni dell’Unione europea (Figura 1).

 

Figura 1. Ripartizione delle regioni biogeografiche dell’Unione europea (modificato da EEA Report No 12/2020) 

 

Se non si metteranno in atto misure di contrasto efficaci a livello europeo, difficilmente si potranno evitare le ondate di calore, le inondazioni, i periodi di siccità, la carenza idrica, gli incendi boschivi, i tifoni e le trombe d’aria, che con sempre maggiore frequenza e intensità si abbattono in Europa. Nella regione boreale, le proiezioni suggeriscono un aumento della temperatura superiore alla media, in particolare in inverno, un aumento delle precipitazioni annuali e dei flussi fluviali, meno neve e maggiori danni da tempeste invernali con eventi di precipitazioni intense e un aumento delle inondazioni urbane. Nella regione atlantica, le zone costiere basse saranno colpite da forti tempeste invernali e inondazioni costiere a causa dell'innalzamento del livello del mare e di mareggiate potenzialmente più forti, con i paesi del Mare del Nord particolarmente esposti. Per la regione mediterranea si prevedono diminuzione delle precipitazioni e un aumento delle temperature, in particolare in estate, con una diminuzione delle risorse idriche. Gli incendi boschivi e gli impatti negativi del calore sulla salute e sul benessere umani aumenteranno, insieme alla propensione alle malattie trasmesse da vettori. Nella regione continentale, oltre alla riduzione delle precipitazioni estive, potrebbero aumentare il rischio di siccità, i rischi per la salute e la domanda di energia in estate. Minacce specifiche si verificheranno nelle zone costiere (innalzamento del livello del mare e possibile aumento delle mareggiate) e nelle regioni montuose (aumento delle temperature, diminuzione del manto nevoso, aumento del rischio degli insediamenti da alluvioni e inondazioni fluvialia causa della topografia, frane e cadute di massi). 

 

Legislazione europea contro il cambiamento climatico

Il 9 luglio 2021 è stato emanato il Regolamento (UE) 2021/1119, che sancisce l’obiettivo principale della neutralità climatica al 2050 e l’obiettivo intermedio della riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55 per cento al 2030 (rispetto ai livelli del 1990). Il regolamento europeo include anche l’aumento degli assorbimenti di carbonio, in modo tale che le emissioni nette di gas a effetto serra, ossia le emissioni al netto degli assorbimenti, siano ridotte in tutti i settori dell’economia: industria, trasporti, edilizia, agricoltura, riscaldamento e raffrescamento, gestione e smaltimento dei rifiuti, uso del suolo e silvicoltura. A questo proposito, come riportato nella Comunicazione del 20 maggio 2020 “Dal produttore al consumatore per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente”, saranno ricompensati gli agricoltori che nell’ambito dei settori dell’agricoltura, della silvicoltura e dell’uso del suolo adotteranno iniziative finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’assorbimento di carbonio. Il regolamento sull'uso del suolo, il cambiamento dell'uso del suolo e la silvicoltura ha previsto quale obiettivo per gli Stati membri dell’Ue rimozioni nette di gas serra di 310 milioni di tonnellate di CO2eq entro il 2030, per evitare il disboscamento non sostenibile e proteggere le aree ad alto valore di biodiversità.


Per approfondire:

  • Una strategia "Dal produttore al consumatore" per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente. COM(2020) 381 final.
  • Urban adaptation in Europe: how cities and towns respond to climate change. EEA Report No 12/2020.
  • REGOLAMENTO (UE) 2021/1119 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIOdel 30 giugno 2021che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e ilregolamento (UE) 2018/1999 («Normativa europea sul clima»). Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 243/1.

 

Foto d’intestazione: Carlo Alberto Campiotti