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Opposti giudizi sui risultati della Cop26 a Glasgow. Ma c’è qualche risultato su cui sperare?

Dal 31 ottobre al 13 novembre 2021 i leader mondiali si sono riuniti a Glasgow (Regno Unito) per la COP 26, il vertice sui cambiamenti climatici


La Cop26, ovvero la 26a Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, si è chiusa lo scorso 13 novembre con un fallimento totale, secondo Greta Thundberg e gli ambientalisti più intransigenti, mentre: “La storia è stata fatta qui a Glasgow”, ha detto il Presidente della Cop26 Alok Sharma, giustificando i punti mancanti dell’accordo con “capisco la delusione, ma è vitale proteggere questo pacchetto”, sostenuto nell’entusiasmo da Boris Johnson che parla di un grande passo in avanti. Anche se è immancabile la delusione per le grandi speranze disattese, alcuni punti fermi sono stati raggiunti e sottoscritti da tutti i 197 Paesi.
La delusione è stata causata soprattutto dal ridimensionamento, nel documento finale, degli accordi che sembravano raggiunti nel corso dei negoziati. In una bozza iniziale infatti era stato inserito, per la prima volta nella storia delle COP, l’impegno a uscire dal carbone e ad eliminare i sussidi alle fonti fossili. Invece, per l’opposizione di Cina e India, che non vogliono rinunciare in modo definitivo alle fonti fossili, in sede di firma finale l’impegno a uscire dal carbone si è trasformato in un deludente compromesso: il termine “eliminazione graduale del carbone” è stato sostituito con “riduzione graduale”. Per quanto riguarda poi la mancata eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, Pechino e Nuova Delhi hanno sostenuto che non è compito dell’ONU dare prescrizioni sulle fonti energetiche e che i Paesi in via di sviluppo hanno diritto ad una quota “equa” di emissioni di carbonio (carbon budget).

Le decisioni che fanno sperare

Pur senza lasciarci trascinare dall’entusiasmo del ministro britannico Alok Sharma e di Boris Johnson, possiamo condividere l’opinione di quanti sostengono che alcuni traguardi sono stati raggiunti grazie all’impegno a mantenere l’innalzamento della temperatura entro gli 1,5 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale; l’impegno a ridurre entro il 2030 le emissioni di CO2 del 45% rispetto ai livelli del 2010 e a dimezzarle entro il 2050; l’impegno a riformulare entro il 2022 i piani nazionali per la decarbonizzazione.
Inoltre  i capi di più di 100 paesi, che comprendono l’86% delle foreste mondiali, hanno sottoscritto la “Glasgow Leaders’ Declaration on Forest and Land Use“, impegnandosi a interrompere e invertire i processi di deforestazione e di degrado del suolo entro il 2030, con importatni impegni finanziari governativi ma anche privati.
 

Segnaliamo qui di seguito dei link utili per approfondire l’argomento: 

COP26 DAY BY DAY – Lettere da Glasgow, di Italy for Climate presente alla COP26 con il giornalista Antonio Cianciullo che, giorno dopo giorno ha raccontato in esclusiva gli accadimenti in tempo reale di questa storica conferenza.
https://italyforclimate.org/cop-26-day-by-day-lettere-da-glasgow/

Gli accordi della Cop26 di Glasgow sul clima spiegati in 10 punti da (WIRED)
https://www.wired.it/article/clima-cop26-accordo-glasgow-cosa-deciso/

Clima, vertice di Glasgow chiude con un accordo al ribasso (Qui finanza)
https://quifinanza.it/green/clima-vertice-di-glasgow-chiude-con-un-accordo-al-ribasso/556124/

COP26: perché è un evento di importanza globale? (National Geografic)
https://www.nationalgeographic.it/ambiente/2021/10/cose-la-cop26-e-perche-e-un-evento-di-grande-portata

Cop26, un’intesa ai supplementari per rispondere alle sfide del climate change (Il Sole 24ore)
https://www.ilsole24ore.com/art/cop26-un-intesa-supplementari-rispondere-sfide-climate-change-AEAgrnw?refresh_ce=1

Cop26, che cosa è stato deciso alla conferenza (Ansa.it)
https://www.ansa.it/cop26/notizie/news/2021/11/14/cop26-che-cosa-e-stato-deciso-alla-conferenza_09947229-a96b-4feb-9ebb-efbdb4c0a9bc.html

Fine della COP26 a Glasgow: nonostante i buoni progressi, occorre fare di più. (consilium.europa.eu/it)
https://www.consilium.europa.eu/it/policies/climate-change/paris-agreement/cop26/#

5 facts about the EU's goal of climate neutrality (consilium.europa.eu/en)
https://www.consilium.europa.eu/en/5-facts-eu-climate-neutrality/

 

NOTE  

Per COP si intende “Conferenza delle Parti”, cioè le 197 Nazioni appartenenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UN Framework Convention on Climate Change, UNFCCC).

La Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici era stata firmata a Rio de Janeiro, in Brasile, nel giugno del 1992; è entrata in vigore nella primavera del 1994; la prima Cop si è svolta l’anno dopo, nel 1995.
Leggi. “Dalla conferenza di Rio alla COP26: la storia a tappe del negoziato climatico”  di Valerio Calzolaio in "Il Bo live" – Università di Padova:
https://ilbolive.unipd.it/it/news/dal-protocollo-rio-cop26-storia-tappe-cambiamento

 

festival Galileo 2021

Festival Galileo. Si è conclusa a Padova la Settimana della Scienza e dell’Innovazione

Dall’11 al 17 ottobre 2021 si è svolta a Padova un’appassionante maratona tra Scienza e Innovazione conclusasi al teatro Verdi, domenica 17, con l’assegnazione del  Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica
 


Da lunedì 11 a sabato 16 ottobre si sono succeduti 55 eventi con 150 relatori e con l’impegno di centinaia di studenti e giovani volontari. La maggior parte degli eventi si sono svolti in presenza e in streaming, esclusi quelli che prevedevano visite guidate come al Museo Bernardi e al Museo di Archeologia. Gli incontri hanno interessato diversi luoghi simbolo della città di Padova, da Palazzo Moroni con le sue sale pubbliche, al Caffè Pedrocchi, al Museo delle macchine Bernardi, al Museo di Archeologia, al Teatro Verdi. Per una settimana la città si è colorata del giallo degli striscioni e delle magliette di studentesse e studenti universitari e degli Istituti Superiori che hanno guidato e illustrato la prassi di accesso in sicurezza ai tanti eventi. Stretta la collaborazione con l’Ateneo, alcuni incontri sono stati organizzati proprio dai Dipartimenti universitari che hanno messo a disposizione le migliori menti tra docenti e ricercatori. Dalle molecole alle stelle, dalla democrazia dei numeri al dubbio come metodo della scienza, dal passato dei fossili al presente della tecnologia applicata, dalla tutela e gestione dell’ambiente alla medicina, dall’alimentazione alla sostenibilità. Il filo conduttore di tutte le iniziative si è dipanato tra Scienza-Politica-Innovazione Tecnologica-Impresa. Tutte le branche della Scienza sono state coinvolte: Fisica e astrofisica, Biologia e microbiologia, geologia e tecnologia, filosofia, economia, comunicazione e diffusione nella complessità del sistema di cui facciamo parte come società umana e come minuscoli componenti dell’Universo. La città di Padova ha dimostrato di saper coniugare i grandi temi scientifici con le problematiche attuali relative alla sostenibilità ambientale e alla sua gestione anche dal punto di vista politico. Impossibile elencare tutti gli interventi per i quali si rimanda al link https://www.galileofestival.it/programma/.

Tra i tanti interventi ne segnaliamo  uno che permette di ritrovare nell’universo il nome della città di Padova: la scoperta e il successivo studio delle Stelle Padua, individuate da un team internazionale di astronomi guidato da Yazan Al Momany, ricercatore dell’Istituto nazionale di astrofisica a Padova. Le ha raccontate Simone Zaggia, astronomo e ricercatore INAF Osservatorio Astronomico di Padova, nell’incontro con il pubblico dal titolo “Piccole, bisbetiche e indomate.https://www.media.inaf.it/2020/06/01/stelle-padua/
La maratona della settimana della Scienza si è conclusa domenica 17 al teatro Verdi con l’assegnazione del "Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica" a Pierpaolo Di Fiore, Fondatore di IFOM Milano, docente di Patologia generale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del «Programma di Novel Diagnostics» dell’Istituto Europeo di Oncologia, con il libro Il prezzo dell’immortalità (Il Saggiatore, 2020). La giuria interna presieduta dalla Prof.ssa Maria Chiara Carrozza è stata affiancata anche da una giuria esterna costituita da studenti universitari  selezionati nell’ambito del Progetto Giovani del Comune di Padova.

 

serra

L’Unione europea ridisegna il suo sistema agricolo-alimentare

Il sistema agricolo-alimentare europeo contribuisce al 26 per cento dei consumi di energia finale e al 10 per cento delle emissioni di gas serra. È indispensabile lo sviluppo della “filiera corta” per ridurre i costi energetici e l’impatto ambientale legato alla  produzione, trasformazione, trasporto e distribuzione dei prodotti


Il sistema agricolo-alimentare genera occupazione e reddito, tuttavia, a causa della pressione della globalizzazione dei mercati e dei cambiamenti negli stili di vita e nelle preferenze dei consumatori per gli alimenti trasformarti e pronti per il consumo, è notevolmente energivoro, con un consumo di energia finale superiore al 30 per cento a livello globale (Crippa et Al. 2021). I sistemi agricoli e l’industria del cibo necessitano di innovazione mirata a limitare i consumi di energia e soprattutto a contenere l’impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra (30 per cento del totale delle emissioni a livello globale). A questo proposito, il Green Deal europeo e la PAC 2021 – 2027 prevedono lo sviluppo di un sistema agricolo-alimentare basato su paradigmi energetici, ambientali ed economici adatti a rispondere alle richieste di sostenibilità dei consumatori, delle imprese e, in generale, di tutta la società civile. Tra i principali obiettivi: la strategia sulla biodiversità per proteggere e ripristinare gli habitat e gli ecosistemi e la strategia “Farm to Fork” finalizzate alla riduzione dell’uso di pesticidi chimici del 50 per cento, alla promozione di almeno il 25 per cento della terra coltivata a biologico, alla riduzione dell’uso di fertilizzanti del 20 per cento e delle perdite di nutrienti del 50 per cento il 2030. Inoltre, si inseriscono all’interno della strategia la promozione dell’impiego di tipologie specializzate di sistemi agricoli verticali (agricoltura urbana), l’introduzione di buone pratiche e l’applicazione di sistemi di gestione dell’energia in linea con la norma ISO 50.001 e la Direttiva europea sull'efficienza energetica per ridurre le emissioni di CO2 del settore agricolo-alimentare (il 10 per cento dalla sola agricoltura e almeno un altro 10 per cento dall’industria alimentare) e per garantire la sicurezza e l’ammodernamento della filiera agroalimentare nella direzione della sostenibilità dei processi e dei prodotti (Figura 1).

 

Figura 1. Filiere del sistema agricolo-alimentare (Fonte: Rosenzweig et Al.)

 

Appare poi di preminente interesse anche la ridefinizione del territorio agricolo come binomio tra area urbana e area rurale e, conseguentemente, una maggiore considerazione per le risorse locali per rispondere alle richieste di sostenibilità sia energetica che ambientale da parte dei mercati nazionali ed europei. Di qui la necessità di un nuovo sistema agricolo-alimentare in grado di considerare pianificazioni territoriali innovative per valorizzare sia le fasce perimetrali delle aree urbana e rurale, sia lo sviluppo di filiere corte per consentire di diminuire i costi energetici ed ambientali associati alla produzione agricola, alla logistica del trasporto e alla distribuzione delle merci alimentari. In questo modo, si verrebbero a creare le migliori condizioni operative per il risparmio di energia e di acqua e per ridurre il consumo di suolo, gli sprechi alimentari e le emissioni di CO2 (Figura 2).

 

Figura 2. Fasi di un processo produttivo chiuso e controllato per l’agricoltura verticale

 

A favore dello sviluppo di filiere alimentari caratterizzate da impronta ambientale e climatica ridotte, le commissioni parlamentari europee AGRI ed ENVI hanno approvato la relazione sulla strategia “Farm to Fork” che, oltre agli obiettivi per l’agricoltura biologica, include norme di riduzione vincolanti per l’uso dei pesticidi e un reddito equo per le aziende che producono cibo in modo sostenibile. Tra le norme, anche quella che prevede l’estensione per i prodotti dell'obbligo delle indicazioni di origine o di provenienza europea, con il fine di garantire la tracciabilità e la sostenibilità dei prodotti e di tutta la supply chain.


Per approfondire:

  • Cynthia Rosenzweig, Francesco N. Tubiello, David Sandalow, Philippe Benoit and Matthew N. Hayek. Finding and fixing food system emissions: the double helix of science and policy. Environ. Res. Lett. 16 (2021) 061002.
  • COM(2020) 381 final. Una strategia "Dal produttore al consumatore" per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente.
  • Monforti-Ferrario F et Al. Consumo energetico nel settore alimentare dell'UE: stato di avanzamento e opportunità di miglioramento. EUR 27247. 2015. JRC96121.
  • Crippa, M., Solazzo, E., Guizzardi, D. et al. Food systems are responsible for a third of global anthropogenic GHG emissions. Nat Food 2, 198–209 (2021).