Premio Angelo Ferro per l’Innovazione nell’Economia sociale

Il Bando 2024
Le candidature potranno essere presentate tramite apposito formulario online fino al 18 marzo 2024.

E’ uscito il bando 2024 del Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale, promosso dalla Fondazione “Emanuela Zancan” e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e il patrocinio di CSVnet, ACRI e Forum Nazionale Terzo Settore.

Il premio prevede un riconoscimento in denaro agli enti senza scopo di lucro che abbiano dato un contributo significativo allo sviluppo dell’economia sociale, in qualsiasi campo di attività, introducendo servizi o processi innovativi: 10.000 euro all’ente vincitore e 2.500 a ciascuno degli altri quattro finalisti.

Le candidature potranno essere presentate tramite apposito formulario online fino al 18 marzo 2024. Nel sito sono riportate tutte le informazioni relative all’edizione 2024 www.premioangeloferro.it

Le organizzazioni che hanno concorso nelle precedenti edizioni possono partecipare, candidando altri servizi o processi innovativi introdotti o quelli già candidati, evidenziando gli ulteriori risultati economici e sociali raggiunti.

Le informazioni dettagliate in https://www.premioangeloferro.it/edizione-2024

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Nomisma. In agricoltura la transizione ecologica ed energetica passa dall’innovazione

Gli obiettivi delineati dall’Unione Europea nel Green Deal verso la transizione ecologica e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 richiedono sforzi e impegni che passano dalle imprese agricole e alimentari e riguardano, parallelamente, il tema della decarbonizzazione, attraverso uno sviluppo delle energie rinnovabili.

Ecco perché ormai non si può più parlare di transizione ecologica senza considerare anche quella energetica, così come non è possibile sottovalutare il ruolo strategico dell’innovazione per sostenere questa transizione. Ma a che punto siamo oggi rispetto a questi obiettivi che ci ha dato l’Europa? E come stanno reagendo le imprese agroalimentari, anche sul fronte degli investimenti per la sostenibilità e dell’innovazione?

Attraverso un’indagine originale sulle imprese agricole e alimentari italiane (con un focus specifico su quelle tabacchicole), Nomisma ha messo in luce questi aspetti, che sono stati presentati il 30 gennaio 2024 a Roma, in occasione del convegno organizzato in collaborazione con Philip Morris Italia “La transizione ecologica-energetica nel settore agroalimentare: strumenti, best practices, politiche a supporto” .
La presentazione della ricerca è stata affidata al Responsabile Agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini, mentre la moderazione dell’evento è stata curata da Paolo De Castro, Presidente del Comitato Scientifico di Nomisma.

Italia in ritardo ma è elevata la sensibilità verso gli investimenti per la transizione eco-energetica
Il gap da colmare per raggiungere l’obiettivo del 42,5% di quota di energia rinnovabile entro il 2030 è ancora ampio, dato che in Italia al momento siamo al 19%, contro una media del 23% a livello Ue e lontanissimi dall’eccellenza svedese, che guida il ranking continentale con il 66%. (continua a leggere su Nomisma area stampa).

Risanamento ambientale: firmato l’accordo tra Sogesid e l’Università La Sapienza di Roma

Mobilità sostenibile, efficientamento energetico, integrazione e gestione di comunità energetiche rinnovabili. Questi alcuni dei temi al centro dell’accordo siglato da Sogesid, società di ingegneria “in house providing” del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), e l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”.

Firmatari dell’accordo da sinistra: Prof. Massimo Pompili (Sapienza) e Errico Stravato (AD, Sogesid)

L’intesa, che coinvolge il Dipartimentodi Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica dell’Ateneo, prevede una stretta collaborazione su tematiche che spaziano dall’impiantistica elettrica alla gestione di infrastrutture a fonte rinnovabile e dagli impianti di ricarica per veicoli elettrici alla mitigazione dell’inquinamento elettromagnetico ambientale. Obiettivo dell’accordo sarà quello di coniugare, in una logica di sistema, la competenza tecnica di Sogesid e l’esperienza dell’Ateneo nella realizzazione di progetti innovativi per sviluppare interventi integrati sul territorio e portare avanti  processi di risanamento ambientale finalizzati alla rifunzionalizzazione delle aree bonificate restituendole alla collettività.

La partnership riguarderà, inoltre, l’organizzazione di conferenze e seminari di approfondimento e l’attivazione di tirocini curriculari ed extracurriculari a favore degli studenti iscritti ai corsi universitari, master e dottorati di ricerca promossi dall’Università, individuati sulla base delle competenze professionali strettamente connessi alle iniziative messe in campo nell’arco della collaborazione.

“Gli Atenei italiani e il mondo accademico sono dei partner cruciali per portare avanti progetti ambientali orientati alla tutela e alla riqualificazione del territorio”, ha dichiarato Errico Stravato Amministratore Delegato di Sogesid S.p.A. “Con questo accordo proseguiamo l’importante percorso di collaborazione con l’Università “La Sapienza” finalizzato al perseguimento degli obiettivi di comune interesse su tematiche legate all’impiantistica, energia, ambiente e di sicurezza”.

“La collaborazione tra il mondo delle università e quello delle imprese è di importanza strategica per la crescita e l’innovazione del Paese, e riveste un ruolo fondamentale, specie in un momento così cruciale di transizione ricco di progettualità di opere di alto profilo e di introduzione di innovazione tecnologica,” ha dichiarato Luigi Martirano, professore ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia, Responsabile Scientifico dell’accordo per il Dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica dell’Università “La Sapienza”. “Lo scambio di conoscenze è virtuoso in entrambe le direzioni e ha come obiettivo quello di assicurare al Paese la capacità di competere nel mondo della ricerca e dell’ingegneria sui mercati internazionali e quello di formare al meglio la classe dirigente ingegneristica che dovrà pianificare, progettare, realizzare e gestire le infrastrutture di domani in una visione olistica di sostenibilità tecnica, economica, ambientale e sociale”.