slow-wine-2023

Slow wine 2023

Prezzo al pubblico: 28,00 €
Prezzo online: 26,60 €
Prezzo soci Slow Food: 22,40 € 


La Guida "slow wine 2023", giunta alla tredicesima edizione, è una pubblicazione importantissima per gli appassionati cultori del settore e del bere bene, i professionisti e i consumatori. Si può considerare unica nel suo genere non solo per la completezza e la ricchezza delle informazioni, ma anche perché basata sui principi del “vino buono, pulito e giusto”, filosofia propria del "Manifesto del buon vino" di Slow food.
Giancarlo Gariglio, curatore della Guida, nell’introduzione invita a riflettere sulla peculiarità di questa edizione 2023. È doveroso ricordare le conseguenze drammatiche della siccità o degli eventi climatici catastrofici che hanno colpito il settore nel 2022. Un mondo al bivio, dice, dove sembra “di aver capito che i vignaioli, di fronte a un’emergenza così grande, abbiano risposto in ordine sparso. Chi fa viticoltura intensiva e su larga scala ha dovuto cercare scorciatoie tecniche per salvaguardare la produzione in termini quantitativi”. E tali scorciatoie rimangono ad alto impatto e nel lungo periodo sembrano avere già le gambe corte. Anche per questo il 2022 è un’annata in cui bisogna dare ascolto ai “vignaioli veri che, abituati a camminare giornalmente nelle vigne, hanno avuto la possibilità̀ di vivere istante dopo istante il progredire della siccità̀ e gli effetti delle temperature altissime, tentando di interpretare i bisogni delle piante giorno dopo giorno, traendone preziose lezioni per il futuro”. Sono loro ad avere percepito meglio e più̀ da vicino il messaggio che arrivava dalla natura, sicché bisogna ora dedicarsi al confronto, allo studio, alla ricerca scientifica, mettendo a confronto esperienze positive e negative di ognuno di loro. Tanto più importante ed essenziale dunque questa guida 2023.
Grazie al lavoro puntuale e competente di oltre 200 collaboratori di Slow food  distribuiti in tutte le regioni d’Italia, è stato possibile mappare tutto il territorio, scovando in anticipo le novità e le tendenze del settore vinicolo nel nostro Paese.  1.957  le  cantine visitate, recensite con una scheda accurata e puntuale sulla storia delle persone dell’azienda, i vigneti, i vitigni, i metodi di coltivazione, la vinificazione, la certificazione. Inoltre un QR code inserito al fondo di centinaia di schede, e collegato ai video sulle visite in cantina, ci dà uno strumento in più per scoprire l’eccellenza di tanti nostri produttori.
Sono stati assaggiati 24.500 vini. Questa la classificazione: 227 cantine buone, pulite e giuste, premiate con il riconoscimento della Chiocciola, premio sommo per Slow Food; 194 cantine premiate con la Bottiglia, i cui vini esprimono un'eccellente qualità organolettica; a 74 va la Moneta, che, naturalmente, segnala l’ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo. Poi ci sono i “Top Wine”, i premi che vanno ai singoli vini, suddivisi tra 386 “Vini Slow” e 156 “Vini Quotidiani”, vini che si distinguono per un prezzo massimo di 12 euro in enoteca. Da segnalare quest’anno l’elevata presenza di cantine che praticano un’agricoltura biologica o biodinamica.


Prezzo al pubblico: 24,00 €

Prezzo online: 22,80 €

Prezzo soci Slow Food: 19,20 €

Assieme a Slow wine 2023 segnaliamo  la guida Show food  “osterie d’Italia 2023”, “un viaggio nell'enogastronomia più autentica e generosa del nostro Paese. Una mappatura unica del territorio italiano, grazie alle visite di oltre 240 collaboratori. 1730 locali recensiti, tra osterie, agriturismi ed enoteche con cucina…(Continua sulla pagina slowfood)
 


Etta Artale

Pascoli di carta, Mencini

Pascoli di Carta. Le mani sulla montagna


È dello scorso 31 ottobre 2022 la sentenza dei giudici di Patti che dispone pene per un totale di 600 anni di carcere nei confronti di 90 imputati di reati in quella che viene definita la “mafia dei Nebrodi”. L’autore di “Pascoli di carta” in questo percorso va alla ricerca di fatti più o meno noti che vanno dalla speculazione a veri e propri reati di mafia.
L’indagine di Mancini parte dalla lettura di un libro scritto nel 2019 da Giuseppe Antoci, presidente del parco dei Nebrodi fino al 2018, autore dell’omonimo protocollo che regolamenta l’assegnazione degli affitti dei terreni. Il protocollo diviene legge dello stato nel 2017 con l’approvazione del Codice Antimafia.
Nel libro sono raccolte testimonianze di allevatori e protagonisti del contesto rurale italiano, analizzate le spiegazioni e i pareri di ognuno, anche di coloro che nell’opinione comune fanno solo i propri interessi.
Si tratta di argomenti complessi. Il lettore comune potrebbe non districarsi tra “titoli”, ovvero finanziamenti assegnati in base al numero di ettari e non a precisi impegni come ore di lavoro effettive di chi si occupa del pascolo, e prestanome. L’autore tuttavia nel suo viaggio tra le montagne da nord ovest a nord est delle Alpi e da nord a sud dell’Appennino riesce a dare voce a quei soggetti che vivono in prima persona il disagio di essere tagliati fuori dai finanziamenti perché gli speculatori hanno le carte in regola. Sì perché le loro carte sono in regola, l’acquisto di “titoli” avviene attraverso prestanome e succede che il titolare del finanziamento non sia affatto chi porta le mucche al pascolo.
Un esempio tra tanti riguarda la montagna veneta non distante da certi meccanismi che hanno come unico risultato quello di arricchire i grandi, impoverire i piccoli e aumentare l’abbandono delle terre alte.
L’autore scrive in prima persona del suo viaggio per dare voce direttamente agli allevatori, spesso giovani del Comelico e del Cadore, di come le grandi aziende agricole facciano man bassa dei pascoli distribuiti dai Comuni e dalle Regole a prezzi troppo elevati per i piccoli produttori, senza mai portare in quota i propri animali ma intascando comunque gli incentivi europei.
Lungo il suo percorso incontra persone che mettono la loro passione per il territorio e vanno oltre le speculazioni e il malaffare. Marzia Veronese, che vive in una frazione di Nus in provincia di Aosta a 1000 m di quota scrive libri sul mondo della pastorizia e gestisce un blog dal titolo molto significativo “Di Terre, Pietre, Erbe, Bestie e Persone. Minacciata per le sue dettagliate denunce nei confronti degli speculatori, racconta della sua esperienza e di esempi virtuosi che vanno premiati, in genere si tratta di piccoli allevatori che sono custodi della biodiversità e delle tradizioni, sono loro che fanno vivere la montagna.
Tutto il lavoro di Mencini si basa su una notevole quantità di documenti, in parte inediti, e diverse interviste raccolte lungo il suo percorso. Tutto ciò che viene raccontato accade perché, in seguito a una riforma del 2003 della PAC, la politica agricola comune europea, i sostegni dedicati a questo comparto, consentono a molti di accedere ai fondi europei senza rispettare quello che dovrebbe implicitamente essere il loro obiettivo finale: la salvaguardia di coloro che con grande impegno lavorano in montagna e garantiscono il pur difficile equilibrio uomo-ambiente nelle terre alte.

Alberta Vittadello

A tavola con i grandi cuochi - slowfood

A TAVOLA CON I GRANDI CUOCHI

 


227 ricette di 78 cuoche e cuochi, stellati e non, ma tutti famosi, non solo italiani. Avere tra le mani il volume e sfogliarlo inseguendo il succedersi delle ricette esaltate dalle immagini, procura una vera emozione se si ama il cibo, la buona cucina, la buona ristorazione, e soprattutto se si pensa a come il libro sia nato. Frutto di cinque anni di lavoro, raccoglie i piatti di chef e osti tra i più noti nel mondo che, su invito delle Tavole Accademiche, la speciale mensa dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in provincia di Cuneo, hanno colto in pieno il senso del progetto e la filosofia dell’Università. Hanno creato davanti agli studenti due o tre piatti con materie prime semplici, economicamente accessibili e sostenibili sotto tutti gli aspetti, dagli ingredienti, alla scelta dei prodotti locali, all’attenzione verso lo spreco alimentare. Sono tutti chef, come dice nell’introduzione al volume Carlo Petrini, Presidente di Slow food e anche dell’Università di Pollenzo, che hanno “l’autorevolezza per salire in cattedra dove si insegnano il cibo e la gastronomia in tutte le sfaccettature scientifiche”. Alcuni come Cracco, Bottura, Romito, sono anche star del web, ma tutti i personaggi passati a Pollenzo sono grandi protagonisti del panorama gastronomico, dagli osti della cucina nazionale e regionale, ai ristoratori stranieri o appartenenti a comunità di migranti presenti nel nostro territorio.
In questo volume, scrive Andrea Pieroni, Rettore dell’Università, “Pollenzo è un luogo in cui si sperimenta e si osa: in aula come in cucina, si realizza una simbiosi tra saperi pratici e mondo accademico".
Al lettore comune, appassionato della buona cucina, questo catalogo, veramente unico nel suo genere, fornisce conoscenze scientifiche gastronomiche importanti, suscita curiosità e fiducia a cimentarsi in ricette che, grazie al progetto di Pollenzo, hanno perso l’aurea di sacralità che faceva credere inaccessibili certe esperienze.

Etta Artale