suoni dal mondo

Suoni dal Mondo

Il MAC Dino Formaggio di Teolo, apre le porte alla prestigiosa collezione di strumenti musicali di Roberto Tombesi. E celebra i 40 anni dalla fondazione del gruppo "Calicanto". 


Prosegue con la splendida mostra di strumenti musicali della prestigiosa collezione di Roberto Tombesi, il calendario di attività del Museo di Arte Contemporanea (MAC) Dino Formaggio. Dopo le personali di Vinicio Boscaini, artista presente nei più importanti movimenti culturali di Venezia e del Veneto e di Alberto Fiorenzato, cresciuto dal punto di vista artistico nello studio del Maestro Gianni Longinotti a Padova, le sale del MAC ospitano alcuni dei preziosi oggetti che hanno scritto la storia della musica popolare e non solo.
Tra gli strumenti della collezione Tombesi si potranno ammirare anche alcuni pezzi storici prestati dalla Banda Musicale di Teolo.
Il gruppo dei CALICANTO, uno dei gruppi musicali di punta del movimento italiano di folk-revival, nasce nell'autunno del 1981 con l'attenzione rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo estremamente rari. La ricerca sul campo da parte di Roberto Tombesi, cui si unisce, nella metà degli anni ottanta, il contributo dei ricercatori Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna e le prime ricostruzioni di strumenti, tra i quali la piva (antica cornamusa veneto-emiliana) da parte di Massimo Fumagalli. Il loro primo LP esce nel 1983 e si intitola De là dell'acqua. All’interno del MAC si potranno ammirare quadri e sculture di artisti contemporanei che fanno parte della collezione che il prof. Dino Formaggio, ha donato al Comune di Teolo realizzando il prestigioso sito culturale nel borgo all’interno dei Colli Euganei. Tra le opere quelle di artisti contemporanei come Aligi Sassu, Renato Birolli, Fiorenzo Tomea, Italo Valenti, Antonio Morato Tono Zancanaro, Carmelo Cappello, Tito Gasparini.

Sabato e domenica ore 9-12 e 15-18

Ingresso libero

 

 

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UniCity

Presentazione delle ricerche del laboratorio UniCity sulle relazioni Università e Città di Padova per il triennio 2019-2021 relativo alle relazioni tra Università e città di Padova e prima presentazione dei risultati della ricerca sull'impatto che il Covid ha avuto sulla città.
 


Il Laboratorio UniCity nasce con l’obiettivo di costituire un luogo di raccordo per lo studio e la co-progettazione di interventi congiunti di policy per lo sviluppo strategico di Padova come Città universitaria. Il tema del ruolo strategico di un grande ateneo storicamente radicato nella città – quale è l’Università di Padova – nonostante la sua lunga storia, non è stato finora oggetto di ricerche e di analisi approfondite, che puntassero l’attenzione sull’Interazione tra Università e Città come se fossero due dimensioni parallele che non si intersecano mai. In realtà, Università e Città convivono, si influenzano reciprocamente e si fondono al punto che il Campus universitario può essere fatto coincidere con l’intera Città.

L'appuntamento rientra nelle celebrazioni per gli 800 anni dell'Università di Padova

I posti in presenza sono esauriti ma è possibile seguire l'evento online attraverso piattaforma Zoom (ID riunione: 837 5961 2124).

Per accedere è necessario indossare la mascherina e presentare la certificazione verde Covid-19.

Programma

7 dic 21

Mappare la radioattività ambientale: il caso del Veneto

Online, ore 18.30

Al penultimo appuntamento del 2021 dei martedì sera al Museo Poleni, si parla di radioattività ambientale fra Veneto e Toscana con Antonio Caciolli, del Dipartimento di Fisica e astronomia dell'Università di Padova.
 


La conoscenza della radioattività dell’ambiente in cui viviamo è importante per valutare gli effetti sulla qualità della vita, ma ha anche importanti riscontri su altri ambiti di ricerca come quello geologico. Inoltre, per valutare l’effetto antropico sul nostro territorio è fondamentale conoscere e mappare la situazione attuale rispetto alla concentrazione di radionuclidi.

Con questo spirito i progetti Rad_Nat e Rad_Monitor hanno prodotto le mappe del contenuto di Uranio, Torio e Potassio nelle regioni Toscana e Veneto. Questi progetti precursori del più ampio ITALRAD sono stati effettuati monitorando la radiazione gamma emessa dai radionuclidi presenti nel terreno con diverse tecniche: dal campionamento di roccia e suolo, poi analizzati in laboratorio, alla mappatura mediante tecniche airborne.

In questo seminario vengono presentate le varie tecniche di monitoraggio utilizzate nel progetto distinguendone le peculiarità e si evidenzierà come i risultati ottenuti possano essere utilizzati per formare le mappe dei radionuclidi e per confronti con le mappe geologiche dei territori.