Da Slow Food al “National Biodiversity Future Center”: l’impegno unanime per un’alimentazione più sana e sostenibile
Di Alessandro Campiotti
In vista della prossima COP30 di Belém, associazioni e istituzioni rinnovano l’impegno di sensibilizzare la società sul rapporto tra alimentazione, sostenibilità ambientale e tutela della biodiversità. L’appello è rivolto tanto agli studenti quanto ai rappresentanti dei 198 Paesi che prenderanno parte alla Conferenza.

Dal 10 al 21 novembre 2025 la città brasiliana di Belém ospiterà la COP30, 30° Conferenza delle Parti promossa dalle Nazioni Unite che avrà al centro dei negoziati l’attuale, nonché controverso, dibattito sui cambiamenti climatici. Migliaia di delegati provenienti da 198 Paesi si incontreranno nella città amazzonica in rappresentanza del mondo politico, scientifico, accademico, industriale e associativo, per promuovere il multilateralismo e discutere dello stato di salute del pianeta, dei risultati raggiunti in termini di salvaguardia ambientale e delle tante sfide ancora da perseguire.
Ad animare i lavori della Conferenza saranno questioni che da anni alimentano il dibattito pubblico nazionale e internazionale, che vanno dallo sviluppo sostenibile all’equità sociale, dalla salvaguardia della natura alla riorganizzazione dei sistemi agricoli e alimentari, con l’auspicio di giungere alla ratifica di un pacchetto di accordi che orienti le politiche ambientali globali dei prossimi anni. La necessità di un rapido intervento in questa direzione è dettata dallo stato in cui versa la natura, che da decenni subisce un graduale impoverimento delle proprie risorse a causa del sovrasfruttamento di origine antropica, che nel tempo ha determinato elementi di instabilità a livello socioeconomico, politico e sanitario, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
In vista dell’inizio della COP30, non mancano gli appelli e le mobilitazioni da parte di numerose associazioni e movimenti culturali, che si stanno muovendo per fare rete e trasmettere la loro voce ai governi e alle istituzioni che prenderanno parte ai lavori della Conferenza. Lo scorso 16 ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, Slow Food, il movimento internazionale fondato da Carlo Petrini, che da quasi quaranta anni promuove la consapevolezza delle scelte alimentari, ha rivolto un appello al Ministero dell’Ambiente italiano, in cui sostiene la necessità di rendere più sostenibili i sistemi agricoli e alimentari che caratterizzano vaste aree del pianeta.
Tra le proposte che Slow Food auspica possano pervenire ai tavoli dei negoziati della COP30 figura la promozione di sistemi alimentari che rispettino i principi dell’agroecologia e che siano basati su una gestione integrata delle risorse naturali, che veda il progressivo abbandono dei prodotti chimici di sintesi, come fertilizzanti e fitofarmaci, e la netta riduzione degli allevamenti intensivi, a favore di tecniche di produzione più rispettose dell’ambiente, della fertilità dei suoli e degli ecosistemi naturali. Allo stesso tempo, si richiede ai governi di sostenere le filiere locali, valorizzare le peculiarità dei territori e rafforzare la coesione sociale nelle zone depresse, incentivando le comunità energetiche e sostenendo le attività locali e sostenibili con sussidi economici e sgravi fiscali. Infine, si mettono in discussione le dinamiche della finanza climatica, che spesso favoriscono le imprese in attività energivore, inquinanti e basate sul consumo di combustibili fossili, salvo poi dargli la possibilità di “rimediare” attraverso progetti di compensazione della CO2 prodotta, magari a migliaia di chilometri da dove è stata emessa.
Nelle stesse ore in cui Slow Food rinnovava l’impegno per un’alimentazione sana e consapevole, il National Biodiversity Future Center (NBFC), centro di ricerca nazionale sulla biodiversità, finanziato dall’Unione Europea, ha lanciato I Feel Food, un progetto di edutainment, neologismo che unisce le parole education (educazione) ed entertainment (intrattenimento), per descrivere un approccio didattico che integra l’apprendimento con il divertimento. L’iniziativa, portata avanti da ricercatori ed esperti del settore, si pone l’obiettivo di entrare in decine di scuole superiori da nord a sud della penisola per coinvolgere gli studenti in laboratori ed attività di sensibilizzazione sui temi legati all’importanza che una sana alimentazione riveste nei confronti della salute umana e dell’ambiente, e per invitare i giovanissimi a ragionare sui numerosi elementi che mettono in relazione i sistemi alimentari con la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità.

