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Nuova irrigazione grazie a polimero che assorbe acqua e la rilascia

Arriva dal Messico l’invenzione di una pioggia solida, ovvero di un polimero biodegradabile al 100% e capace di assorbire acqua piovana fino a 200 volte il proprio peso. L’acqua può essere immagazzinata all’interno di questo polimero anche per un anno. Il polimero, idratato e mescolato al terreno, rilascia lentamente l’acqua all’apparato radicale delle piante a seconda della richiesta di queste ultime. Il rilascio, lento e continuato, può coprire un periodo di 40 giorni.

La ricerca su questo polimero trae ispirazione dai materiali super assorbenti creati negli anni ’70 dal Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA). Partendo dall’amido, i ricercatori dell’USDA avevano isolato un polimero naturale in grado di assorbire acqua fino a 1400 volte il proprio peso. Questa sostanza trova tuttora svariate applicazioni soprattutto nella produzione di pannolini.
L’ingegnere messicano Sergio Jesus Rico Velasco ha trovato un’altra applicazione per questo singolare polimero: una sua particolare formulazione produce una sostanza  in grado di assorbire elevatissime quantità di acqua  e  rilasciarla quindi lentamente alle piante una volta mescolata al terreno. Viene chiamata "pioggia solida", lluvia solida in spagnolo. È un granulato in polvere di acrilato di potassio, polimero non tossico e biodegradabile. Il polimero una volta mescolato con l’acqua, in genere piovana raccolta all’interno della stessa azienda agricola, l’assorbe e la trattiene anche per un anno impedendo che la stessa evapori.

Il polimero può essere distribuito alla piante in forma disidratata o idratata a seconda delle condizioni climatiche della zona, l’importante è che comunque sia mescolato col terreno. Infatti, è proprio questa condizione necessaria affinché l’acqua possa essere disponibile per le piante.
Le piante, infine, sono in grado di prelevare dal polimero l’acqua necessaria al loro sostentamento grazie al proprio apparato radicale. Circa il 65% – 80% dell’acqua immagazzinata può essere rilasciata alle piante in un periodo che può arrivare anche a 40 giorni.
Una volta posizionato sul terreno, il polimero rimane in grado di assorbire l’acqua piovana e di rilasciarla lentamente alla pianta prolungando così il suo effetto nel tempo. Di fatto, il polimero si comporta come un silos di acqua a disposizione della pianta.

Secondo il sito di “Lluvia Solida” la presenza di circa 25 kg di prodotto per ettaro di terreno ha aumentato la resa della coltivazione del mais in Messico da 500kg/ettaro a 10ton/ettaro.
L’ideatore aggiunge, inoltre, che oltre all’aumento della resa si ha una diminuzione dei costi in quanto si impiega meno acqua, fertilizzante, energia e manodopera.
Essendo il prodotto completamente biodegradabile e non tossico per le piante, in quanto formato da bioacriloammide, dopo la sua disintegrazione la sostanza diventa parte della pianta stessa.

L’impiego ottimale di questo prodotto, secondo il Direttore della Facoltà di Ingegneria dello Sviluppo Sostenibile dell’Istituto Tecnologico di Monterrey, campo di Santa Fe (Messico), è in zone in cui sono comunque presenti delle precipitazioni. L’applicazione in zone desertiche rimane difficile.

Il prodotto è capace di mantenere le sue proprietà assorbenti per 8-10 anni di utilizzo, la sua durata è direttamente collegata alla purezza dell’acqua impiegata: più l’acqua è pura, maggiore è la durata del prodotto. La pioggia solida trova applicazione in tutti i settori agricoli e forestali, come in floricoltura, orticoltura e colture idroponiche.

L’invenzione risale a circa 10 anni fa, ma sta riscuotendo successo soprattutto in quest’ultimo periodo vista la maggiore attenzione mondiale al problema dell’approvvigionamento idrico. Attualmente il prodotto è commercializzato in 9 paesi fuori dal Messico: Argentina, Ecuador, Emirati Arabi, India, Spagna, Francia, Israele, Perù e Russia.

 

Per saperne di più:
Lluvia Solida
Rivista Expansion
USDA
BBC Science & Environment

09_05finanziamenti

Finanziamenti e opportunità

I finanziamenti sono promossi da: 

– Ministero dello Sviluppo Economico

Agevolazioni per circa 200 milioni di euro per start-up innovative in fieri o costituite da non più di 4 anni presenti sul territorio italiano. L’importo massimo finanziabile è di 1,5 milioni di euro a tasso zero, da restituire in 10 anni, che potrà arrivare fino al 70% dell’investimento totale (80% se la start-up è costituita esclusivamente da donne o da giovani, oppure se al suo interno c’è almeno un dottore di ricerca italiano che sta lavorando all’estero e sceglie di rientrare in Italia). La data per la presentazione delle domande sarà indicata in una circolare ministeriale di prossima adozione.
Per maggiori informazioni: Ministero dello Sviluppo Economico

Contributo a beneficio delle micro, piccole e medie imprese assegnato tramite la concessione di un Voucher (linee di credito), di importo non superiore a 10.000,00 euro, per l’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. I contributi previsti dal decreto sono a fondo perduto e possono coprire fino al 50% delle spese ammissibili.
I fondi dovranno essere impiegati per l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di sistemi di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga.
I termini dell’apertura dello sportello per le domande saranno fissati prossimamente, con un provvedimento apposito del MISE.
Per maggiori informazioni: Ministero dello Sviluppo Economico

 

Europa – Orizzonte 2020

Bando H2020-SFS-2014-2015 per la sicurezza e sostenibilità alimentare, con particolare attenzione alle strategie per la produzione, stabilità e qualità.
I progetti devono presentare soluzioni e strumenti innovativi per l’identificazione, previsione e introduzione di variazioni genetiche utili nelle colture in uso.
Budget complessivo: 104.000.000€.
Data ultima per la presentazione delle domande: 03/02/2015.

Bando ISIB-12e-2015 per allevamenti sostenibili.
I progetti presentati devono riguardare lo sviluppo di allevamenti sostenibili tenendo in considerazione anche gli aspetti collegati con il benessere animale, la nutrizione e il sistema produttivo.
Budget complessivo: 27.000.000€.
Data ultima per la presentazione delle domande: 11/06/2015.

– MIPAAF

"Piano Agricoltura 2.0 – Servizi innovativi per semplificare" piano che introduce misure per la semplificazione e la sburocratizzazione in agricoltura: domanda PAC precompilata dal marzo del 2015, anticipo al 100% del pagamento degli aiuti a giugno invece che a dicembre,  creazione dell’Anagrafe unica e della Banca dei Certificati. 

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Cinque mosse per affrontare con successo il cambiamento climatico

Gli effetti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura italiana sono oggi più visibili che mai. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) sta finanziando il progetto Agroscenari coordinato dal CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura).

Il progetto ha identificato 6 aree studio, rappresentative dei principali sistemi produttivi italiani:

  • Viticoltura;
  • Olivicoltura;
  • Cerealicoltura;
  • Orticoltura;
  • Cerealicoltura per alimentazione zootecnica;
  • Frutticoltura intensiva.

In attesa di consigli specifici per il nostro territorio, la federazione mondiale delle industrie che si occupano di scienza delle piante, CropLife International, diffonde un volantino con cinque semplici azioni che gli stessi agricoltori possono fare per rispondere ed adattarsi a questi cambiamenti.
Le industrie del seme sono partite dal presupposto che le piante sono fatte per resistere a periodi di siccità, inondazioni e salinità eccessiva, quindi si sono concentrate sullo studio delle varietà resistenti alle diverse condizioni climatiche e non solo.
Inoltre, la necessità oggettiva di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura, ha spinto anche i centri di ricerca privati a cercare soluzioni che inglobassero nel loro interno una visione di agricoltura sostenibile.
Le soluzioni proposte da CropLife International sono le seguenti:

Attuare un’agricoltura conservativa
L’agricoltura conservativa, ovvero senza o con minima preparazione del terreno, mantiene il terreno più fertile in quanto il suolo non lavorato conserva l’umidità, la materia organica e i nutrienti. Aiuta, inoltre, a evitare fenomeni di erosione e il mancato utilizzo di macchinari evita l’aaccentuarsi dei fenomeni di compattamento del terreno e l’emessione di ulteriori quantitativi di gas serra.

Impiegare varietà resistenti al caldo
La ricerca in questo settore è avanzata e quindi sono disponibili sul mercato varietà di piante tolleranti al caldo. In Florida (Stati Uniti) dove si sono sperimentate delle varietà di mais, grano e riso si sono ottenuti dei risultati molto interessanti.

Utilizzare colture tolleranti alla siccità
Tra gli eventi estremi, quello della siccità si qualifica come quello più grave in quanto l’acqua è essenziale per la crescita delle piante. La ricerca biotecnologica sta lavorando su varietà che non solo si dimostrano più resistenti alla siccità, ma che presentano anche una maggiore efficienza idrica.

Effettuare una corretta protezione delle colture
Il cambiamento climatico sta cambiando la tipologia e la distribuzione delle popolazioni di infestanti. L’agricoltore deve quindi adattarsi ai cambiamenti e intervenire correttamente per rispondere in modo adeguato.

Minimizzare l’impiego di azoto
L’azoto contribuisce ad aumentare le rese delle colture ma se impiegato in maniera eccessiva o scorretta, può essere dannoso per l’ambiente (falde acquifere, terreni circostanti). Anche in questo campo, sono disponibili varietà di colture a maggiore efficienza di azoto, in grado cioè di mantenere invariate le rese anche in presenza di una diminuzione della quantità di azoto disponibile.

Per saperne di più:

CropLife International