Energia in movimento - Enegan

Progetto EVE. Oltre 300 colonnine di ricarica per veicoli elettrici in tutta la Toscana

Green, eco sostenibilità e innovazione. Sono queste le parole chiave del  progetto EVE – Electric Vehicle Energy, realizzato attraverso la collaborazione tra tre grandi realtà come Enegan, trader di luce e gas che opera a livello nazionale, il Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa), realtà composta da 60 imprese hi-tech e Dielectrik, che lavora alla progettazione e alla produzione di prototipi di generi elettronici ed informatici.

Grazie alla nascita di EVE, Enegan installerà 325 colonnine di ricarica per veicoli elettrici in tutta la Toscana. Il settore è in piena espansione e sviluppo, solo in Italia il mercato delle auto elettriche si prevede salga a 10 milioni, con la prospettiva di sostituire completamente i veicoli a gasolio che oggi rappresentano il 50% del mercato.

L’innovazione, oltre a portare immediati e chiari vantaggi in termini di ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente, avrà delle ripercussioni sul mondo del lavoro. La nuova industria produttiva sorgerà infatti nel polo industriale di Pontedera in provincia di Pisa e sarà strutturata con nuovo personale tecnico e ingegneristico per garantire il valore tecnologico dei vari prodotti esistenti e per la realizzazione di nuove tecnologie da immettere sul mercato internazionale.

Per approfondire:
Energan  
Polo tecnologico di Navacchio 
Dielectrik 

A Rio un adesivo_principale

A Rio de Janeiro un adesivo per evitare gli sprechi alimentari e diffondere la cultura del recupero

In Brasile, per arginare il fenomeno dello spreco alimentare, il collettivo Makers Society ha ideato un’iniziativa piccola ma efficace: portare il cibo che non viene consumato a chi ne ha bisogno. Il tutto avviene grazie ad uno speciale adesivo che segnala i cassonetti in cui poter lasciare il cibo che altrimenti verrebbe gettato via.


Lo spreco alimentare globale vale oggi 1000 miliardi di dollari ogni anno e raggiunge i 2600 miliardi se si considerano i costi legati all’acqua e all’impatto ambientale. Solo nell'Unione Europea si arriva a 88 milioni di tonnellate di cibo gettato via ogni anno e si sprecano ogni giorno circa 720 kcal di cibo a persona, secondo dati Fusions 2016. In Brasile, per arginare il fenomeno dello spreco alimentare, il collettivo Makers Society ha ideato un’iniziativa piccola ma efficace: portare il cibo che non viene consumato a chi ne ha bisogno. Il tutto avviene grazie ad uno speciale adesivo che segnala i cassonetti in cui poter lasciare il cibo, che altrimenti verrebbe gettato via, per chi ne ha bisogno. L’iniziativa si chiama Prato de Rua (in inglese Street Dish, letteralmente “piatto in strada”) ed è portata avanti da un gruppo di volontari del collettivo brasiliano Makers Society che, andando in giro per le strade di Rio de Janeiro, segnalano con gli adesivi i cassonetti dove avviene la raccolta. Il cittadino che vuole destinare il cibo può appenderlo al contenitore evitando così di buttare del cibo che, spesso e volentieri, è ancora consumabile. Su ogni adesivo c’è scritto infatti "Deposita qui solo gli alimenti che possono essere ancora consumati".

Lo Street Dish, oltre ad evitare lo spreco di grandi quantità di cibo, facilita attraverso il volontariato e anche in modo anonimo la vita di chi vive per la strada. L’iniziativa rappresenta un mezzo per sensibilizzare le persone ad un uso più consapevole del cibo evitando, per quanto possibile, lo spreco. I volontari del collettivo hanno messo a disposizione su una cartella Dropbox il modello dell’adesivoin modo che tutti quelli che vogliono sostenere l’iniziativa possano stamparlo per partecipare attivamente. Pertanto, chiunque voglia diffondere la cultura del recupero alimentare nella propria città può scegliere gli spazi pubblici più adatti al progetto. Possono partecipare all’iniziativa anche i ristoranti e le attività commerciali della città per le quali gli sprechi alimentari sono maggiori rispetto a quelli domestici.

Quello di Prato de Rua comunque è solo uno dei tanti progetti promossi dal collettivo contro gli sprechi. Sulla pagina Facebook di Makers Society si legge: "Vogliamo aiutare le persone a innescare delle micro-rivoluzioni con progetti semplici, creativi e replicabili per impattare positivamente la vita cittadina". Il collettivo Maker Society auspica che l’iniziativa nata a Rio de Janeiro possa presto coinvolgere altre città così da poter diffondere anche nel resto del mondo la cultura del recupero alimentare e la lotta agli sprechi. 

Siglato protocollo d’intesa tra A.P.I. e il Parco Tecnologico Padano

È stato firmato lunedì 6 febbraio, a Lodi, il protocollo di intesa tra A.P.I. l’Associazione delle piccole e medie industrie e il Parco Tecnologico Padano, dal 2006 cuore della ricerca nel campo della bioeconomia, dell’agroalimentare e delle scienze della vita.

L’intesa tra questi due importanti attori istituzionali permetterà di coniugare l’assistenza qualificata di A.P.I. con l’expertise  consolidata dell’incubatore e dell’acceleratore ALIMENTA, anima del Parco Tecnologico Padano. Duplice il fine: trasformare le idee all’avanguardia in realtà innovative in grado di rivoluzionare il modo di produrre e di lavorare e supportare le imprese associate che desiderano crescere sul mercato nazionale e internazionale nello sviluppo di prodotti, soluzioni e servizi dall’elevata valenza tecnologica.

Gianluigi Vho, componente di giunta di A.P.I. con delega al distretto di Lodi,ha commentato con entusiasmo la sigla del protocollo di intesa: A.P.I. e laRicerca faranno impresa insieme generando valore per le aziende, lodigiane e non, che vedono nelle nuove tecnologie una leva competitiva potente per contraddistinguersi dai concorrenti e affermarsi in Italia e all’estero.

Stessa soddisfazione per Stefano Valvasondirettore generale di A.P.I. e Gianluca Carenzo, direttore del Parco Tecnologico Padano. La sigla dell’accordo testimonia la volontà di continuare a operare per supportare le piccole e medie imprese, tessuto imprenditoriale forte del territorio lombardo e consolida l’integrazione tra il mondo della ricerca e il sistema delle imprese attraverso l’innovazione delle realtà che operano nel tessuto industriale di riferimento.