* La strategia delle Generali sui cambiamenti climatici. Saranno disinvestiti 2 miliardi di euro dal carbone

Il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali S.p.A, riunitosi lo scorso 21 febbraio sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha approvato la strategia sul cambiamento climatico.

Principali punti chiave:

  • € 3,5 miliardi di nuovi investimenti green entro il 2020
  • Aumento dell’offerta dei prodotti a valenza ambientale
  • Dialogo con gli stakeholder per favorire la transizione verso una società a basso impatto ambientale

Da tempo il Gruppo Generali sta attivamente adeguando il proprio business rendendolo sempre più sostenibile, in coerenza con l’impegno della comunità nell’affrontare le grandi sfide globali, a cominciare da quella del cambiamento climatico. La strategia approvata, a cui seguiranno specifiche policy, è in linea con i principi del Global Compact, cui Generali ha aderito da tempo, e della Paris Pledge for Action definita nell’ambito di COP 21, cui Generali ha aderito nel 2015.

La strategia prevede azioni su investimenti e underwriting, che rappresentano il cuore delle attività  del Gruppo.

Per quanto riguarda gli investimenti, Generali, in qualità di asset owner (general account investment), aumenterà l’esposizione verso attività green, disinvestendo inoltre progressivamente dalle società legate al carbone. Rispetto all’underwriting, aumenterà l’offerta di prodotti a valenza ambientale, mantenendo un’esposizione minima al settore del carbone.

Investimenti in qualità di asset owner

Generali, con riferimento ai propri general account, si impegna a sviluppare le seguenti azioni:

– Investimenti green entro il 2020
– Sarà incrementato di € 3,5 miliardi l’investimento in settori green (principalmente attraverso green bonds e green infrastructures).
– Generali monitorerà annualmente il piano di azione per valutarne la corretta implementazione e il possibile miglioramento degli obiettivi.
– Posizionamento rispetto alle attività carbonifere
– Generali non effettuerà nuovi investimenti in società legate al settore carbonifero.

Con riferimento all’attuale esposizione al settore del carbone, pari a circa € 2 miliardi, Generali dismetterà gli investimenti azionari e disinvestirà gradualmente da quelli obbligazionari, portandoli a scadenza o valutando la possibilità di dismetterli prima della scadenza. Il Gruppo applicherà delle eccezioni solo in quei Paesi dove la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento sono ancora dipendenti, senza alternative significative nel medio periodo, dal carbone. Attualmente tali eccezioni ammontano ad una porzione marginale degli investimenti (pari circa allo 0,02% dei general account).

Underwriting

Generali, con riferimento ai premi relativi ai prodotti non-vita, si impegna a sviluppare le seguenti azioni:

Sviluppo assicurazioni green
Sarà aumentata la quota del portafoglio premi relativamente al settore delle energie rinnovabili.
Sarà aumentata l'offerta di prodotti a valenza ambientale (ad esempio mobilità sostenibile ed efficienza energetica) per il mercato retail e le Pmi.

 Posizionamento rispetto alle attività carbonifere
Attualmente l’esposizione di Generali alle attività carbonifere, rispetto al totale dei premi dei prodotti non-Vita, è minima ed è principalmente riferita ai Paesi nei quali l’economia e l’occupazione dipendono in modo significativo dal settore del carbone. Il Gruppo proseguirà nella politica di minima esposizione assicurativa. 

Coinvolgimento stakeholder

Nei Paesi nei quali l’economia e l’occupazione dipendono in modo significativo dal settore del carbone, Generali coinvolgerà, attraverso un dialogo costante, emittenti, clienti e altri stakeholder, monitorando i loro piani di riduzione degli impatti ambientali, la strategia di transizione verso attività a basso impatto ambientale e le misure previste per la protezione della comunità e dei cittadini. Le informazioni fornite verranno valutate di volta in volta per procedere a definire azioni più specifiche.

Definizione di attività carbonifere

Generali utilizza criteri stringenti per definire le attività carbonifere

– società i cui ricavi derivano per una quota superiore al 30% dal carbone
– società la cui produzione di energia deriva per una quota superiore al 30% dal carbone
– società estrattive con una produzione di carbone superiore a 20 milioni di tonnellate l'anno
– società attivamente impegnate nella costruzione di nuovi stabilimenti o impianti di carbone.