Centro Studi l'Uomo e l'Ambiente

Informazioni

Clima ed energia: ecco gli obiettivi dell’Ue in vista della COP26

19 Luglio, 2021

Per la Commissione europea la riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, è fondamentale per raggiungere l’obiettivo impatto climatico zero entro il 2050


Il riscaldamento globale, causato principalmente dall’aumento di emissioni di gas serra in atmosfera, rappresenta una sfida epocale per il mondo intero, contro il quale non è più possibile posticipare l’impiego di soluzioni decisive di riduzione delle emissioni. Gli effetti del riscaldamento globale sono ormai incontestabili e gli eventi metereologici estremi che si sono verificati negli ultimi anni in termini di siccità e forti precipitazioni lo dimostrano.  

 

Figura 1. Grafico delle anomalie di temperatura annuali dal 1880 al 2019, rispetto alla media 1951-1980, registrato dalla NASA, NOAA che mostra come l'ultimo decennio sia stato il più caldo da quando si è cominciato a registrare le variazioni di temperatura (https://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/201913) (Fonte: NASA GISS/Gavin Schmidt).

 

Per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale l’Unione europea ha approntato un piano obiettivo che prevede la riduzione del 55 per cento delle emissioni di gas serra al 2030, l’aumento al 40 per cento dell’uso delle fonti rinnovabili e l’impegno da parte degli Stati membri di aumentare, attraverso politiche di efficienza energetica, le azioni volte a ridurre complessivamente il consumo di energia finale e primaria del 36-39 per cento entro il 2030. Secondo la Commissione europea, un contributo significativo potrà arrivare dall’ammodernamento degli edifici rispetto alle esigenze di riscaldamento e raffreddamento, che verrà attuato soprattutto mediante un impiego maggiore di energie rinnovabili. Agli edifici, infatti, è imputabile circa il 40 per cento del consumo totale di energia dell'Ue e il 36 per cento delle emissioni di gas serra, tenuto conto che oltre un terzo del parco immobiliare dell’Ue ha più di 50 anni e che oltre il 40 per cento è stato costruito prima del 1960. Inoltre, quasi il 75 per cento del parco immobiliare è inefficiente sotto il profilo energetico rispetto agli standard edilizi attuali (COM(2020) 662 final). Appare tuttavia evidente che l'emergenza climatica va affrontata nei confronti di tutti i settori economici e con una maggiore attenzione per le città, dove oggi si concentra oltre il 50 per cento della popolazione mondiale, destinata a crescere fino all’80 per cento entro il 2050.

 

Figura 2. Investimenti Next Generation EU e prossimo bilancio pluriennale dell'UE.

 

Questi temi saranno al centro della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 26) che si terrà il prossimo novembre a Glasgow. L’Italia collaborerà con il Regno Unito nell’organizzazione dei lavori preparatori organizzando una sessione pre-COP e lo “YouthClimate 2020: Driving Ambition”, evento dedicato ai giovani, che si terranno in autunno a Milano.


Per approfondire:

  • COM(2020) 662 final “Un’ondata di ristrutturazioni per l’Europa: inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita”.
  • Stato dell'Unione: domande e risposte sul piano per l'obiettivo climatico 2030. Bruxelles, 17 settembre 2020.