
Cresce l’attenzione a livello globale sui temi delle perdite e degli sprechi alimentari. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclama il 2021 “Anno internazionale della frutta e della verdura” e il 29 settembre “Giornata internazionale della consapevolezza della perdita e dei rifiuti alimentari
L’impronta ambientale degli sprechi alimentari
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 29 settembre 2021 “Giornata internazionale della consapevolezza della perdita e dei rifiuti alimentari” (IDAFLW). Ogni anno circa il 14 per cento del cibo viene perduto prima ancora di raggiungere il mercato, nonostante quasi 700 milioni di persone nel mondo soffrano la fame e ben tre miliardi di non possano permettersi una dieta sana. Ridurre il cibo perduto o sprecato significa ridurre le emissioni di gas serra, l’impatto sull’ambiente in termini di suolo consumato e diminuire i consumi di energia per la produzione alimentare. La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha sottolineato in numerosi rapporti l’impatto sulle risorse naturali costituito dalle perdite e dagli sprechi alimentari, particolarmente in ordine alle seguenti problematiche:
- il 38 per cento del consumo di energia nel sistema alimentare a livello globale viene utilizzato per produrre cibo che viene perduto o sprecato (FAO, 2015);
- il cibo perduto è associato a circa 1,5 gigatoni di CO2 equivalente ogni anno. Il contributo maggiore è dovuto ai cereali e ai legumi (oltre il 60 percento), seguiti da radici, tuberi e colture oleaginose;
- il 14 per cento del cibo prodotto per il consumo a livello globale viene perduto ogni anno tra il raccolto e il mercato all’ingrosso;
- il 70 per cento dei prelievi idrici a livello globale è dovuto all’agricoltura, in particolare all’irrigazione delle colture, alle necessità del bestiame e all’acquacoltura; il restante 30 per cento di essi viene utilizzato per la produzione industriale e l’approvvigionamento idrico domestico;
- la superficie terrestre agricola globale equivale a circa cinque miliardi di ettari, vale a dire il 38 per cento della superficie terrestre globale.
Figura 1. Contributi relativi alle perdite e agli sprechi alimentari e alle impronte di consumo di carbonio, acqua blu e suolo nei diversi paesi e continenti.
I dati riguardano i seguenti gruppi di alimenti: cereali e legumi, frutta e verdura, radici, tuberi e colture oleaginose, carne e altri prodotti animali, e "altri" prodotti. Le barre impilate presentano il contributo relativo di una regione alla perdita e allo spreco totale di cibo e a ciascuna delle impronte ambientali di perdita o spreco di cibo. Oceania (considerata senza Australia e Nuova Zelanda) è esclusa dal grafico per via del suo trascurabile contributo alle perdite e agli sprechi alimentari (meno dell’1 per cento). Fonte: FAO, 2013 e FAO, 2019.
Nota: food loss and waste (perdita-spreco alimentari); carbon footprint (impronta di carbonio); blue-water footprint (prelievo di acque superficiali e sotterranee per scopi agricoli, domestici e industriali.); land footprint (consumo di suolo).
L’innovazione è la soluzione
La FAO sottolinea poi come l’innovazione rappresenti la soluzione, soprattutto nei paesi a più alto reddito, per diminuire le perdite e ridurre gli sprechi alimentari. Ad esempio, attraverso piattaforme di e-commerce per il marketing online; il migliore confezionamento degli alimentari; l’allentamento sulle normative e sugli standard concernenti i requisiti estetici relativi a frutta e verdura; infrastrutture e una logistica più moderne, comprese le catene del freddo e le tecnologie di raffreddamento (alla refrigerazione domestica è dovuto circail 6 per cento delle emissioni totali di gas a effetto serra, mentre la refrigerazione commerciale, industriale e dei trasporti rappresentail restante 94 per cento). A tutto ciò si aggiunge lo spreco da parte dei consumatori che ha tra le sue principali cause: l’eccesso di acquisti (dovuto porzionatura eccessiva e dimensioni della confezione); etichette aventi spiegazioni dal contenuto poco comprensibile che indicano le date entro cui vanno consumati i prodotti; scarsa conservazione del cibo in casa. In questo contesto, migliorare l’efficienza energetica delle tecnologie lungo la “catena del freddo” e rendere adeguate le condizioni di conservazione, contribuirebbe a ridurre notevolmente le perdite e gli sprechi alimentari.
Il 2021 “Anno internazionale della frutta e della verdura”
La crescente attenzione rivolta a livello globale al tema delle perdite e degli sprechi alimentari è testimoniata dal fatto che tale tema è stato inserito tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare, il Target 12.3prevede di dimezzare lo spreco alimentare pro-capite a livello globale, sia per quanto riguarda la vendita al dettaglio sia per quanto riguarda il consumo privato, e di ridurre le perdite durante la produzione e la fornitura, comprese le “perdite del post-raccolto” entro il 2030. Inoltre, la piattaforma dell'Unione europea sulle perdite e gli sprechi alimentari e il documento della Commissione “Verso un'Europa sostenibile entro il 2030” rappresentano un deciso passo in avanti nella lotta agli sprechi alimentari e nel rafforzamento della sostenibilità del sistema alimentare e dei sistemi agricolo-alimentari. Significativo al riguardo è anche il messaggio lanciato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite che lo scorso 15 dicembre ha proclamato solennemente il 2021 come“Anno internazionale della frutta e della verdura” (AIFV 2021). Si tratta di un messaggio importante, finalizzato a stimolare gli Stati membri delle Nazioni Unite a promuovere campagne di sensibilizzazione per indirizzare i consumatori verso diete basate su alimenti sani e prodotti in modo sostenibile, anche al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.
Per approfondire:
- FAO, IFAD, UNICEF, WFP and WHO. 2018. The State of Food Security and Nutrition in the World 2018.Building climate resilience for food security and nutrition. Rome.
- FAO. 2013. Food Wastage Footprint: Impacts on Natural Resources –Summary Report. Rome.
- FAO. 2019. Food Loss Index. http://www.fao.org/food-loss-and-food-waste/flw-data).
- FAO. 2019. The State of Food and Agriculture 2019. Moving forward on food loss and waste reduction. Rome.Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO.