Ambiente
Presentati a Padova i primi risultati del progetto europeo che mira a rendere il Veneto una regione resiliente
Il Climate Action Network stila una classifica dei paesi europei sulla base dei provvedimenti attuati per allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ultima in classifica è la Polonia che, dal 3 al 14 dicembre, dovrà ospitare la Conferenza mondiale sul clima (COP24). Il Paese ha inoltre annunciato la costruzione di una nuova centrale a carbone della potenza di 1000 megawatt che, secondo le previsioni, sarà capace di bruciare ogni anno 3 milioni di tonnellate di carbone.
Secondo il Rapporto 2018 dell’ASviS l’Italia è indietro nel conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Negli ultimi anni sono peggiorati povertà, situazione economica e occupazionale, disuguaglianze, condizioni delle città e qualità dell’ambiente. Tuttavia, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, cresce la coscienza ecologica: 3 italiani su 4 si dicono interessati a parlare di sostenibilità ambientale.
Nell’Unione europea, i consumi energetici per la climatizzazione degli edifici contribuiscono al 40% delle emissioni totali di CO2. Tetti, muri e pareti verdi creano un vero e proprio “cappotto” che protegge l’edificio e abbassa i costi energetici per il condizionamento climatico. Le coperture verdi contribuiscono inoltre a migliorare il microclima urbano, mitigando il fenomeno delle “isole di calore”, e attenuano gli effetti delle piogge intense, riducendo i deflussi dell’acqua verso il sistema idrico.
I cambiamenti climatici sconvolgeranno l’agricoltura e il mercato dei prodotti alimentari a livello globale. A dirlo è un rapporto della FAO presentato a Roma lo scorso 17 settembre. Tuttavia, le regole del commercio internazionale stabilite dall’Organizzazione mondiale del commercio e i nuovi meccanismi di adattamento ai cambiamenti climatici indicati dall’Accordo di Parigi, sottolinea la FAO, potranno essere di reciproco sostegno per riuscire a trasformare il mercato agricolo-alimentare in un pilastro della sicurezza capace di adattarsi ai mutamenti globali.
Dopo la Strategia europea per il riciclo della plastica e il pacchetto europeo sull’economia circolare, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per la creazione di un mercato unico delle plastiche riciclate, la messa al bando entro due anni delle microplastiche nei prodotti cosmetici e per la pulizia e nuove norme sulla biodegradabilità e compostabilità dei rifiuti plastici. Un mare di plastica anche in agricoltura: i rifiuti plastici nel comparto agricolo rappresentano il 3-6% di tutti quelli prodotti a livello globale.
Un recente rapporto pubblicato in occasione del Global Climate Action Summit sottolinea che gli Stati Uniti non saranno in grado di mantenere gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi in termini di riduzione delle emissioni di gas serra. La città di New York dimostra la sua sensibilità ambientale e avvia l’istallazione di dieci “climate signals” per informare i cittadini sui rischi del cambiamento climatico. La Commissione europea promuove lo sviluppo di piani d’azione per fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico.
Recenti studi sugli effetti del cambiamento climatico dimostrano i benefici di un’azione più incisiva a livello globale. La Conferenza sul clima di Bangkok (Tailandia), una sessione negoziale straordinaria prima della COP24 che si terrà il prossimo dicembre a Katowice (Polonia), si è chiusa con pochi progressi. Senza un cambio di rotta, fa sapere l’Unfccc, gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sono a rischio.
Grazie all’istallazione di grandi impianti solari ed eolici, le regioni del Sahara e del Sahel avrebbero considerevoli benefici in termini di aumento delle piogge e livello di vegetazione, con enormi vantaggi per quanto riguarda l’agricoltura, lo sviluppo economico e il benessere sociale del continente africano.
Una ricerca della Cornell University stima che siano presenti nelle acque di tutto il mondo almeno 11,1 miliardi di oggetti di plastica. Senza un cambio di rotta, sottolinea l’UNEP, nei mari e negli oceani ci sarà più plastica che pesci entro il 2050. Papa Francesco nel suo discorso in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato annuncia: “Non possiamo permettere che i mari e gli oceani si riempiano di distese inerti di plastica galleggiante”.