Ambiente
Continua il ciclo di interviste organizzato dalla nostra rivista in occasione del Premio Galileo 2019 per la divulgazione scientifica, il principale evento della Settimana della scienza e dell’innovazione di Padova. Questa volta pubblichiamo l’intervista a Roberto Defez, direttore del laboratorio di biotecnologie microbiche presso l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli e autore del libro “Scoperta. Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l’Italia”, nella cinquina dei finalisti.
Tra scienza e impegno civile, il ruolo della fisica per la pace nel mondo. Intervista a Pietro Greco
In occasione della Settimana della scienza e dell’innovazione di Padova, la nostra rivista ha deciso di conoscere un po’ più da vicino i finalisti del Premio Galileo 2019 per la divulgazione scientifica, che da 13 anni seleziona i migliori libri di divulgazione scientifica pubblicati in Italia nel biennio precedente. In attesa della cerimonia di consegna del Premio, che si terrà il prossimo 10 maggio, pubblichiamo l’intervista a Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore, autore del libro “Fisica per la pace.
Migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia hanno partecipato al Friday for Future del 19 aprile. Ospite speciale dell’evento, la giovane attivista per il clima Greta Thunberg, che su di un “palco a pedali”, allestito per l’occasione, ha affermato con determinazione i motivi che l’hanno spinta a lottare per un futuro migliore.
Lo scorso 15 marzo si è tenuto in oltre 120 paesi del mondo lo “Sciopero globale per il clima”. Centinaia di migliaia di giovani – secondo alcuni, milioni – hanno marciato per chiedere ai Capi di Stato e di governo di adottare misure più incisive di contrasto al cambiamento climatico. Quello che oggi appare come un movimento globale di giovani attivisti per il clima è nato lo scorso agosto dall’iniziativa della giovane studentessa svedese Greta Thunberg.
Un nuovo report WWF fotografa gli impatti e propone soluzioni con due parole chiave: responsabilità e rendicontazione. La richiesta nell’assemblea UNEA-4 in corso a Nairobi è di un trattato globale vincolante per fermare l’inquinamento marino da plastica.
Abbassano la temperatura dell’ambiente circostante durante le stagioni calde, catturano quasi 4000 chili di CO2 nell’arco di trent’anni e bloccano anche le polvere sottili PM10 che secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente provocano ogni anno circa 80.000 morti premature.
Che le piante siano organismi non passivi, ma capaci di esibire comportamenti complessi in risposta agli stimoli ambientali, è ormai provato. In biologia rimane però aperto il problema su come tali stimoli si innescano, si combinano e sono gestiti tra loro. Dei modelli matematici hanno aiutato a comprenderne alcuni aspetti, ma manca una visione più chiara e più larga sulla elaborazione dei molteplici processi chiave.
L’Unione europea ha approvato, il 19 dicembre 2018, la proposta che vieta dal 2021 la produzione di oggetti di plastica monouso. Ad essere banditi saranno posate e piatti, cannucce, bastoncini dei palloncini, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso, come le scatole di fast food, prodotti in plastica oxo-degradabile, e i cotton fioc.
Al termine della COP24, che è durata un giorno in più del previsto per consentire ai vari paesi che hanno preso parte ai negoziati di portare a casa qualche risultato, è stato approvato un pacchetto di regole condivise per rendere operativo, a partire dal 2020, l’Accordo di Parigi. Rimasti irrisolti i temi chiave degli INDCs e degli investimenti nei paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. La prossima COP25 si terrà a Santiago, in Cile, a novembre 2019.
La prima settimana di negoziati della COP24 in corso a Katowice, in Polonia, si è chiusa in un nulla di fatto. Nonostante le principali agenzie internazionali abbiano più volte sottolineato la necessità di agire concretamente per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, la volontà politica dei governi dei paesi che partecipano alla Conferenza rimane minima. Nel frattempo, la Banca mondiale annuncia un investimento di 200 miliardi di dollari nel quinquennio 2021 – 2025 per aiutare i paesi più vulnerabili alla minaccia climatica.